venerdì 8 maggio 2009

Mancato accordo in Provincia, Neroni: ridicole le accuse di Manghi, con la Masini non c’è stata discussione

"Da parte nostra non c'era nessun ostacolo politico, non avevamo deciso prima di correre da soli, volevamo solo discutere e condividere un programma come deve essere normale per il rispetto che dobbiamo al cittadino elettore e non subire solo dei condizionamenti". Giuseppe Neroni, coordinatore provinciale dei Verdi e candidato al consiglio provinciale di Sinistra e Verdi per Reggio replica così alle critiche di Gianmaria Manghi, responsabile degli enti locali del Pd e della presidente della Provincia, Sonia Masini, contrariati per la candidatura di Franco Ferretti alla presidenza della Provincia. Continua Neroni: "Franco Ferretti è stato candidato sabato pomeriggio, dopo la rottura delle trattative, dall'assemblea convocata appositamente e lui ha accettato. Questa è la storia vera, dobbiamo prenderne atto. Dato che Manghi cita Pirandello, noi scomodiamo Manzoni e diciamo che "questo matrimonio non s'ha da fare" e la colpa non è certo nostra". Neroni ricorda che "il primo incontro fra delegazioni del PD e sinistra e venerdì è avvenuto l'8 di aprile, in quella occasione il segretario Fantuzzi ci consegnò il programma provinciale del Pd e con esso la raccomandazione di formare maggioranze omogenee nei comuni capidistretto e Provincia". "A tale richiesta – continua Neroni - noi rispondevamo che il tempo a disposizione per la preparazione e presentazione (entro il 9 maggio) delle liste era pochissimo ma che eravamo disponibili da subito per il confronto con i candidati sindaci interessati e con la presidente della Provincia nel merito dei programmi. Il programma consegnatoci dal Pd era da considerarsi generico e ogni ente doveva poi adattarlo e declinarlo alle proprie necessità". Sostiene Neroni: "La presidente Masini ci ha convocato per il primo incontro solo il 27 di aprile ( e questo la dice lunga sulle reali intenzioni), non ci ha mai sottoposto un programma completo, nonostante le nostre richieste, ma ci ha invece richiesto come pregiudiziale l'adesione incondizionata al Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) cosa per noi inaccettabile vista la caratterizzazione espansiva del piano che permette una cementificazione massiccia della provincia simile a quella passata che ha visto la Provincia di Reggio primeggiare in Italia in consumo di territorio. Oltre a questo scoglio, che ha visto un serrato confronto di merito, si sono trovate differenze sostanziali anche sul tema della gestione dei servizi pubblici, sui centri per l'impiego e sul tema del precariato". Conclude: "Mi pare risibile sostenere da parte di Manghi che "Sinistra e Verdi abbiano accettato in Comune e rifiutato in provincia lo stesso programma di massima" perché in comune di Reggio Emilia e negli altri comuni il programma è stato costruito e condiviso mentre in provincia non l'abbiamo nemmeno visto ma ci siamo fermati solo alle pregiudiziali poste dalla Presidente".



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