giovedì 21 maggio 2009

La Colzi: la Spaggiari ci ha lasciato 168 milioni di euro di debiti e frazioni senza fognature

Pubblichiamo l'intervista di Paolo Patria a Carla Colzi su Il Resto del Carlino di oggi
Carla Colzi, assessore ai lavori pubblici dopo l'era Malagoli. Antonella Spaggiari dice che con Delrio non si è fatto nulla
Dovrebbe dire in quale situazione ha lasciato il bilancio comunale. Nel 2004 c'erano 168 milioni di euro di debito . Diciamo che è stato il frutto di una stagione di ottimismo sfrenato e di crescita economica, ma altri comuni come Parma, Modena e Bologna avevano fatto scelte diverse.
Era cresciuto il debito del Comune durante l'era Spaggiari?
Nel '96 era di 76 milioni. La Spaggiari aveva scelto di coprire gran parte degli investimenti con l'indebitamento. Un po' come hanno fatto negli Stati Uniti, e si vedono i risultati. Poi nel 2003 c'è stata l'altra operazione pesante.
La rinegoziazione dei mutui?
Quella, tramite Loredana Dolci. Hanno prorogato la scadenza del debito al 2033, un sollievo immediato per le casse pubbiche perchè si abbassa la rata, ma alla fine spendi di interessi 14 milioni di euro in più. Tanto che i tecnici del Comune avevano dato parere negativo.
Voi siete intervenuti con le entrate di Enia.
Ci abbiamo messo una pezza nel 2007 con 28 milioni. Certo avremmo potuto fare un'altra scelta, fregarcene dell'indebitamento, continuare a lasciare debiti a chi vien e dopo. Potevamo fare 28 milioni di euro di investimenti e farci belli per la campagna elettorale.
Però Antonella Spaggiari vanta di aver fatto molto investimenti, al contrario di Delrio.
Vediamola questa quantità di opere allucinanti della Spaggiari. Dal 1999 al 2003, arrivando a quella montagna di debito, ha fatto 31,8 milioni di investimenti. Delrio dal 2004 al 2008, nonostante tagli e nuovi vincoli da Prodi e Berlusconi, ne ha fatti per 261. E aggiungiamo i 28 milioni impiegati per ridurre il debito.
Com'è il debito adesso?
Per la prima volta nella storia del nostro comune nel 2008 è diminuito, nonostante vincoli e crisi. Da 164 a 158 milioni. E abbassando la rata del mutuo. Senza calcolare il crollo degli oneri di urbanizzazione
Il boom urbanistico..
«Nel 2003 partivamo da 25 milioni di entrate all'anno di questi oneri, per il 2009 la previsione è di 13 milioni. Mancano all'appello 12 milioni, è la dimostrazione che dal 2006 con il Ppa c'è stato uno stop alla crescita edilizia.
Antonella Spaggiari vi accusa di non aver saputo gestire il Prg di Malagoli, di aver rilasciato voi le licenze edilizie
E come potevam o bloccare i diritti acquisiti? Fino al Ppa non potevamo fare nulla. Ci siamo trovati con il Prg di Malagoli che aveva un approccio tutto privatistico, abbiamo dovuto lavorare per invertire l'approccio sulla città pubblica, come ci insegna tutta l'urbanistica europea virtuosa.
Che cosa significa?
Con il Prg di Malagoli sono partiti tutti gli interventi diretti, dove non c'era nessun beneficio per il pubblico. E' stata data la priorità a interventi che consumavano il territorio, anzichè ai piani particolareggiati.
La vela del nuovo casello è rimasta al palo.
La Spaggiari dovrebbe dire anche che la sua delibera ipotizzava un finanziamento di due milioni di euro grazie alla vendita delle aree attorno al nuovo casello.
Perché no?
Perchè sono aree di proprietà Tav. Si fa fatica a vendere cose che non sono nostre. Ancora oggi Tav non le ha consegnate al Comune. E tra l'altro la vela costa tre, non due milioni. Abbiamo dovuto cancellare la sua delibera perché era sbagliata, inventarci un piano diverso, vendere le aree del vecchio casello che erano di Autostrade e sono state passate al Comune. Così abbiamo ricavato sei milioni di euro per pagare non solo la Vela, ma anche i 4 milioni del parcheggio a servizio della nuova stazione.
Vi accusa di voler realizzare un centro commerciale più grande di Grandemilia nella zona della stazione di Calatrava.
Dobbiamo dare un'anima a quella zona. Preferiamo costruire una Reggio 2, con uno sviluppo edilizio sconsiderato? Quella zona non vive da sola perchè ci sono i ponti di Calatrava. C'è l'ipotesi di traslocare il centro commerciale Ariosto. E c'è una galleria di 110 metri della stazione, bisognerà fare un ragionamento con le Ferrovie, costruire un polo d'attrazione regionale.
Non avete costruito nuove scuole.
Bella questa. Nel 2004 avevamo tantissime richieste di ampliamento, ma non c'era neppure un quadro degli sviluppi degli abitanti delle frazioni. Abbiamo perso tempo per fare uno studio e sapere dove intervenire. E nel frattempo abbiamo cominciato a fare ampliamenti dov'era possibile, come a Pieve o alla Marco Polo.
Però in zone come Bagno siete sotto accusa.
A Bagno in questi anni abbiamo spiegato il problema ai cittadini. Ma lo sapete che nel Prg di Malagoli non era indicata nessuna area per fare le scuole? A Bagno quando abbiamo individuato l'area abbiamo dovuto affrontare una trattativa durissima con il proprietario.
Ma perché non fate dei piani particolareggiati?
Adesso saranno il cuore del Piano operativo comunale. Ma dov'erano questi piani nell'eredità della Spaggiari? Sono partiti a raffica interventi edilizi diretti, tutto si è incrociato con la crisi e l'unico grande piano particolareggiato come Parco Ottavi è rimasto al palo.
Perché ci sono delle zone di Reggio che vanno sott'acqua?
Grazie ai vari "boschi", a quegli interventi diretti dove si costruisce una palazzina, quattro case, senza preoccuparsi di ciclabili, di fogne, di parchi. E' il consumo speculativo del territorio che abbiamo ereditato. Ci siamo trovati via Salimbene incastrata in mezzo a tutti quei palazzi nuovi, una situazione fognaria pesantissima. Solo lì abbiamo dovuto spendere due milioni di fognature.
Abbiamo costruito una città senza pensare alle fognature?
Quando ho incontrato i responsabili di Enia per parlare di fogne, si sono stupiti e mi hanno detto che ero il primo assessore ad preoccuparmene. In questi anni abbiamo dovuto investire 10-12 milioni di euro per questo. A Sesso, a San Rigo, dove abbiamo trovato una situazione oscena.
E Reggio città rossa senza case popolari?
Nel 2004 il magico strumento del premio di cubature, unico strumento per ottenere degli alloggi in affitto, non c'era. Mancavano all'appello 800 alloggi per l'affitto perchè il prg di Malagoli aveva introdotto la "non obbligatorietà" di fare questi alloggi. Abbiamo dovuto cambiare la regola.
La Spaggiari ha ottenuto che la reggia di Rivalta diventasse comunale. Da allora è cambiato poco.
Servono 20 milioni di euro. E abbiamo l'ipotesi di farne un centro ricettivo alberghiero. Nel frattempo quello che era un buco nero a Rivalta è diventato la meta di tanti reggiani, con costi minimi.

1 commento:

  1. Tra il dire e il fare...ci sono di mezzo 168 milioni di debiti.

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