martedì 26 maggio 2009

Bonforte: Ferrigno, non avvelenare il clima a sinistra

Lettera aperta di Michele Bonforte al candidato del prc Alberto Ferrigno


Caro Alberto,
la lunga consuetudine e la stima che spero reciproca, mi inducono a rivolgermi a te per aprire una discussione a sinistra che penso sia urgente e non differibile.
Mi pare opportuno, negli ultimi giorni della campagna elettorale, non avvelenare il clima a sinistra nella disperata competizione all'ultimo voto. La differenza di prospettiva fra la mia e la tua posizione politica è chiara. Io, insieme ad altri, penso sia indispensabile un processo di unificazione della sinistra in un unico soggetto politico. Tu, e l'attuale Prc, mi pare pensiate che occorra unificare i soli comunisti. Noto solo che nella mia posizione io “riconosco” i comunisti ed il Prc come interlocutore che ad oggi si sottrae al confronto, mentre nella tua posizione la sinistra non-comunista viene semplicemente negata o abbandonata all'abbraccio con il Pd. Ma non è ovviamente di questo che voglio parlarti, quanto della situazione che si è venuta a creare a Reggio Emilia per le elezioni comunali e provinciali. Come ben sai la lista “Sinistra e Verdi” appoggia Delrio mentre si oppone alla Masini, e nel far ciò sosteniamo che vi siano rilevanti differenze fra la pratica politica dell'uno rispetto all'altra.
E' questa una discussione che abbiamo fatto più volte quando entrambi eravamo nel PRC. Più volte ho sostenuto il carattere di cesura della giunta Delrio da quella precedente, e certo anche grazie al ruolo che la sinistra ha avuto in quella giunta. Oggi mi pare che vi siano clamorose evidenze di quella analisi. La scesa in campo della Spaggiari avviene in forza di un progetto che ripristina il comando del vecchio blocco di potere, ed in critica a tutti gli elementi avanzati dell'operato della giunta Delrio. So bene come la ragione principale che il PRC ha addotto per il mancato accordo con Delrio sia la questione Enia e della gestione dell'acqua pubblica. Su questo non penso che ci siano differenze fra di noi. Ma io ritengo che questo pur importante punto non possa oscurare l'importanza dell'azione dell'attuale giunta su questioni determinanti come il PSC, l'edilizia sociale, la raccolta differenziata, le tariffe legate al reddito, le politiche di accoglienza verso i lavoratori immigrati, ecc, tutte cose peraltro fatte con il voto e spesso su proposta del gruppo consiliare del prc. Così come ritengo che non sarebbe cambiato alcunché per l'acqua pubblica, se Enia invece di allearsi con Iride si fosse alleata con la bolognese Hera (come peraltro sostiene la Spaggiari e il suo consorte) che è di fatto già privata.
Il punto che voglio evidenziare è che si può di certo fare della questione dell'acqua un elemento dirimente (e voi legittimamente l'avete fatto, diversamente da altre città dove la questione non pare così centrale, vedi Bologna per es.), ma non si può dire che il programma e l'operato di Delrio e della Masini pari sono. Non lo sono nel merito e non lo sono neanche dal punto di vista politico. La Masini coltiva l'idea dell'autosufficienza del PD e dell'allargamento al centro delle sue alleanze, strategia politica che con Veltroni ha consegnato l'Italia alla destra. Delrio punta su un centro-sinistra che riconosce la legittimità delle posizioni della sinistra e ne assume alcuni punti come elementi di programma reale della giunta.
Potrà sembrare poco, ma non lo sembra a me e non lo sembra ai poteri forti della città, che aspirano alla restaurazione con la Spaggiari, sulla quale convergono i sostegni di Berlusconi, di alcune logge massoniche e della Confindustria locale.
E' dunque possibile riconoscere la posizione delle diverse sinistre senza farne l'oggetto principale dei propri strali polemici? Se questo sapremo fare, dopo tutto sarà più facile.

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