Chiederà ufficialmente a Sonia Masini di sospendere il bando — in scadenza il 4 giugno, a ridosso delle elezioni —per l'esternalizzazione dei centri per l'impiego. Franco Ferretti, candidato alla presidenza della Provincia per Sinistra e Verdi (che in Comune, invece, converge su Graziano Delrio sindaco), parla della scelta compiuta e delle linee programmatiche che l'hanno portato a decidere per la discesa in campo a Palazzo Allende. Dove «saremo da pungolo per il Pd». Con l'obiettivo di tornare a dar vita a un nuovo centrosinistra. «Perché il 2013 non è poi così lontano» .
Ferretti, da uno a dieci quanto le è dispiaciuto non essere riuscito a sottoscrivere l'accordo col Pd in Provincia?
Ferretti, da uno a dieci quanto le è dispiaciuto non essere riuscito a sottoscrivere l'accordo col Pd in Provincia?
«Non do voti, ma posso dire che, sì, mi è dispiaciuto. Il confronto sulle alleanze è partito male: il Pd si è mosso in ritardo, e questo è stato il risultato».
Come va letta la sua candidatura a presidente della Provincia, in piena antitesi rispetto a quella della Masini?
«La mia discesa in campo non è in antitesi al Pd. Al contrario, è coerente con la scelta di mettere in campo una nuova sinistra».
Qualcuno ha parlato di «schizofrenia» di Sinistra e Verdi, che in Comune a Reggio fa una cosa, e in Provincia fa l'esatto contrario.
«L'accusa è di Alberto Ferrigno di Rifondazione, altro candidato alla presidenza della Provincia. Ebbene, il compagno Ferrigno dovrebbe innanzitutto rispettare le valutazioni sui programmi compiute dagli altri soggetti politici: con la Masini non eravamo d'accordo nel merito delle questioni, e dunque è stato impossibile stringere un'intesa. Ma non solo».
Cioè?
«A me vien da dire : guardiamoci in casa tutti, perché anche il Prc in alcuni Comuni della provincia si comporta in un modo e in altri fa l'esatto contrario. Manca una linea comune, e questo è un problema diffuso. Ma io vorrei tornare a una ricostituzione del centrosinistra».
Con quale tempistica?
«Con una prospettiva a breve: il 2013 non è poi così lontano».
Per il 6 e 7 giugno prossimi, intanto, la sinistra si presenta frammentata dinanzi all'elettorato.
«Ha pesato la grossa sconfitta subita dallaSinistra Arcobaleno alle politiche del 2008» .
E quindi?
«E quindi per noi l'obiettivo è la ricostruzione di un centrosinistra, e non la creazione di un soggetto unico della sinistra. Sinistra e Libertà è un nuovo soggetto politico, non è ancora un partito. Guardiamo a un rapporto col Partito democratico per essere di sollecitazione al Partito democratico stesso. Per quanto mi riguarda, le ragioni per cui non ho aderito al Pd si sono più che rafforzate dopo le ultime vicende, e credo sia sempre più necessario far sì che una forza di sinistra funga da pungolo laddove occorre».
Tipo in Provincia?
«L' obiettivo è quello».
Dunque niente accordi dopo le elezioni?
«In politica non si può mai dire, ma le premesse non sono affatto buone per un cosiddetto "governo largo". Non credo proprio che ci siano le condizioni. Lo stile della Masini è quello, e non cambierà».
Allora farete opposizione. . .
«L'ho detto: faremo da pungolo».
Stando ai sondaggi, la Masini non dovrebbe avere alcun problema per la sua rielezione. Lei, invece, quanto conta di portare a casa?
«Noi non abbiamo fatto sondaggi anche perché non abbiamo le risorse. Diventa difficile indicare cifre anche perché è la prima volta che ci presentiamo con questo assetto. Tuttavia, la soglia minima del 3% sarebbe una buona base di partenza».
Prima di candidarsi, lei aveva detto che non avrebbe più fatto l'amministratore pubblico.
«Infatti sono coerente . Ci si candida per vincere, certo, ma difficilmente diventerò presidente della Provincia. E siccome non farò l'assessore, la coerenza è rispettata. La mia scelta è dettata dall'esigenza di impegnarmi per il futurodella sinistra anche perché in questo senso ho speso la mia vita. Che metà dei lavoratori reggiani voti per il centrodestra è un problema grosso: ecco perché ho deciso di spendermi, per la sinistra e per il lavoro».
Colpa delsindacalista che è ancora in lei?
«Il sindacato da solo non può farcela . Se non ha un rapporto con la politica, rischia di essere sconfitto».
Qual è il perno del suo programma?
«Il peso della crisi economica sta colpendo anche Reggio. La mia proposta è un patto per attraversare la crisi, con un accordo tra istituzioni, sindacati e imprese, al fine di garantire una prospettiva a quanti perderanno lavoro e a quanti, avendolo già perso, dopo l'estate non riprenderanno a lavorare".
Ma qual è la ricetta?
«Investire sulla green economy e sulle fonti rinnovabili, con una riqualificazione in questo senso dell'esistente. No al nuovo edificato. Riorganizzare la realtà, dunque, investendo sull'eco-compatibile».
Centri per l'impiego : la Masini intende esternalizzarli.
«Infatti. Il bando scade il 4 giugno, e credo sia estramamente grave aver scelto di agire a ridosso del voto. Ecco perché chiedo ufficialmente la sospensione di questo bando».
oddio, io speravo in qualcosa di più che dar di gomito a Fantuzzi & C. per tenerli svegli!
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