giovedì 6 novembre 2014

Papa Francesco muove il mondo cattolico

Michele Bonforte

L’attuale classe dirigente è ammalata di cinismo e di nichilismo. Ben pagati manager, superprotetti esponenti delle imprese e della finanza, giornalisti all’ombra del potere, discettano tutti i giorni delle conseguenze della crisi. Centinaia di migliaia di vite finite nel frullatore della crisi, vengono ridotte a numeri, a grafici. I sacerdoti della religione del liberismo, come antichi farisei, respingono ogni proposta eterodossa.
Chiusi nel fondamentalismo di una idea (la preminenza del mercato), sono disposti a calpestare le vite concrete delle persone. Pronti a scandalizzarsi se un urlo si leva a protesta della propria condizione, se un vetro viene infranto per rabbia, bellamente ignorano le vite spezzate, i sogni infranti, le speranze deluse dalle loro decisioni.In questo deserto morale, sola si leva la voce di un papa venuto da lontano, per dirci quello che sapevamo già, ma avevamo dimenticato. Papa Francesco ci richiama alla concretezza, alla vita delle persone, non alle idee imperiture. Per me la politica ha senso se si occupa della dignità delle persone. Sono questi i luoghi e le parole della sinistra, ora attraversati da una parte del mondo cattolico che si scongela ed entra in movimento.

Io, non credente, con questo papa mi sento a casa.

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