Giovanni Paglia
deputato SEL
Quando la campana suona, suona per tutti.In Emilia Romagna non c'è chi possa festeggiare e chi deprimersi, dopo che i partiti hanno messo in scena se stessi davanti a una platea vuota.
Ci sarebbe piuttosto da recitare con umiltà un mea culpa corale, ma soprattutto da riattivare quell'intelligenza che ti consenta di capire le ragioni di questa fuga di massa dal voto, al di la dei piccoli e grandi scandali morali.
Per quanto mi riguarda, io dico da mesi che nell'astensione si trova oggi il motore possibile di quel cambiamento che sfugge al paese, e che non ha nulla a che fare con Renzi e i suoi. Per questo credo che nel rapporto con quel mondo, tanto vasto oggi nella mia Regione, possa costruirsi una sinistra in grado di strappare lo scettro a questo PD e alla destra.
Non c'è tuttavia nulla di automatico, ma piuttosto una sfida terribile, di quelle che affrontammo in altri tempi e non certo in questi ultimi.
Servono quel progetto e quel soggetto che non siamo riusciti a costruire negli anni della crisi, ma che restano possibili e necessari, come ci dimostrano i voti che arrivano e quelli che fuggono.
Ripartiamo dal nostro 3,2% e dai nostri due consiglieri regionali, ma anche dal 3,7% dei compagni di AER.
Nulla ci sarà regalato, ma nemmeno noi regaleremo nulla.
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