lunedì 15 marzo 2010

Un odg contro il nucleare entra in consiglio comunale

Il gruppo consiliare “Sinistra e Verdi” ha presentato stamattina un ordine del giorno contro il nucleare nel nostro territorio e presto se ne discuterà in consiglio comunale. Sul nucleare si sta svolgendo una partita a più livelli Il primo è quello di unaltra ghiotta occasione per far grandi appalti. Non conta se l'eventuale realizzazione di centrali nucleari ci sarà solo fra 10 anni, mentre il buco energetico da coprire sarebbe di oggi, così come non conta che il nucleare, al netto di tutte le considerazioni su sicurezza ambiente, ci renderà dipendenti da chi può fornire il combustibile, che è, come il petrolio, di provenienza estera e a rischio esaurimento. Il pregio delle energie alternative, sempre al netto delle considerazioni ambientali è quello di usare risorse che abbiamo qui (sole, vento, ecc.) inesauribili. 
Ma per lor signori ha un difetto: le energie alternative sono distribuite: funzionano bene se vi sono tanti piccoli generatori che, diversamente da pochi grandi impianti, mal si adattano a farci la cresta con il metodo dei grandi appalti. Le energie alternative sono democratiche (poiché tanti le controllano) e sono pulite anche dalla corruzione (perché sono tanti piccoli interventi). Ma dietro le quinte si sta combattendo un'altra battaglia. Coloro che vogliono il nucleare a livello nazionale (il centrodestra di Berlusconi) non lo vogliono però nelle regioni in cui pensano di governare. Intanto non dicono prima delle elezioni dove vogliono fare gli impianti nucleari, poi dietro le quinte provano a insediarle dove presumibilmente vincerà il centrosinistra. La Lega Nord si distingue fra tutte per il suo rifiuto di centrali nucleari nel Veneto (dove finalmente avrà il suo primo governatore), mentre indirizza l'attenzione proprio sulla nostra regione. I padani emiliani sono dunque figli di un dio minore. Nell'interesse del Veneto sono chiamati a sacrificare l'Emilia Romagna. Gli elettori della Lega Nord sanno di votare per un partito radioattivo?
Nell'ordine del giorno è inserito l'invito al governo e al parlamento italiano: a rispettare la volontà espressa dall'elettorato con il referendum dell'8 novembre 1987; a proseguire le politiche di sviluppo dell'utilizzo delle fonti rinnovabili, avviate dal governo Prodi, fino a raggiungere entro i prossimi cinque anni almeno il raddoppio dell'attuale produzione ottenuto oggi e le iniziative per il risparmio e l'efficienza energetica; alla partecipazione, anche in sede internazionale, alla ricerca sulla produzione di energia sostenibile, al fine di ottenere una riduzione degli impatti sull'ecosistema nelle diverse matrici ambientali (terra, acqua, aria e suolo) della produzione di energia; da ultimo ad adottare decisioni chiare, concertate e condivise con le popolazioni locali su come gestire le scorie radioattive e il combustibile nucleare italiano riprocessato all'estero, attuando prioritariamente, con tempi certi, la messa in sicurezza dei siti nucleari italiani.

Nell’ordine del giorno è inserito un invito ai candidati reggiani alle regionali del 28 e 29 marzo ad esprimersi contrariamente rispetto alla localizzazione/realizzazione di impianti nucleari all’interno del territorio regionale.

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