mercoledì 17 marzo 2010

Il berlusconismo mostra le sue crepe: il Paese è smarrito. Vendola parla agli elettori dell'Emilia Romagna

Sono risorti i fantasmi dell'intolleranza, la xenofobia. Il lavoro è poco, sporco, precario. L'economia mutila gli escosistemi e una violenza subdola e nascosta ferisce il futuro, ferisce le giovani generazioni, ferisce coloro che hanno meno potere, chi vive nella non autosufficienza, i diversamente abili. Nichi Vendola non usa mezzi termini, parla con chiarezza: siamo di fronte al corto circuito del Paese. L'egemonia della culturale della destra ha disidentificato l'Italia civile, l'Italia dell'antifascismo, delle libertà democratiche costruite e difese dal movimento operaio. Enormi buchi neri lacerano la civiltà. Per tutto questo Vendola annuncia che il berlusconismo è morto e sepolto "sotto le macerie dell'Aquila". Ora c'è bisogno di sinistra, di ecologia e libertà. Sinistra significa costruire reti di solidarietà, ecologia è prendere coscienza del fatto che il mondo sta franando, libertà è vita, responsabilità e autodeterminazione. C'è libertà se si combatte la precarietà, lontano dall'individualismo proprietario e dalla sua violenza. In Emilia Romagna c'è bisogno di Sinistra ecologia e libertà per bloccare l'avanzata del leghismo, della cultura del razzismo e l'intolleranza. Questo accade in una regione in cui il centrosinistra deve ridefinire le proprie strategie, la propria missione, il proprio riformismo. E proprio qui c'è bisogno di contenuti più netti e radicali. "Noi siamo il cuore di un'alternativa. In Emilia Romagna c'è bisogno di Sinistra ecologia e libertà".

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