sabato 13 marzo 2010

Beppe in piazza non c'era, noi sì...



Che delusione. Non solo Pagani non era in piazza, ma ha approfittato della giornata di sciopero per attaccare la Cgil piuttosto che il governo. Il peccato di cui si sarebbe macchiata la Cgil non è quello di scioperare per ragioni sbagliate o futili. Anzi, il nostro condivide appieno le critiche alla politica economica del governo e al decreto legge sul lavoro, che introducendo l'arbitrato, aggira di fatto l'applicazione dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori nei licenziamenti senza giusta causa. La Cgil pare aver commesso un peccato di lesa maestà: dichiarare sciopero senza la preventiva intesa con Cisl e Uil. Beppe non si da conto che Cisl e Uil non sono poi così sconvolti dall'operato del governo, a cui sembra non attribuiscano insufficienze tali da giustificare uno sciopero. Anzi Cisl e Uil si scandalizzano del fatto che si scioperi in periodo elettorale (cosa peraltro già accaduta). Dunque mentre il governo, in periodo elettorale e a colpi di decreti, smantella la contrattazione ed i diritti dei lavoratori, noi tutti dovremmo tacere?

A Beppe due consigli non richiesti: un (ex) sindacalista non dovrebbe mai criticare l'esercizio del diritto di sciopero, anche se non condivide i modi e gli argomenti della mobilitazione. E ogni tanto se non ci sei (sulle pagine dei giornali) è meglio.

Michele Bonforte

(Sinistra ecologia e libertà)

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