venerdì 5 marzo 2010

Coopservice e movimento cooperativo, la voce di Sel

La grave crisi di Coopservice si supera facendo prevalere l’etica e la cultura cooperativa, come ha indicato il sistema cooperativo attraverso l’unanime posizione espressa dalle imprese cooperative associate. Il mondo cooperativo, in altre fasi e vicende difficili, è riuscito a uscirne guardando in avanti e unendo la tradizione alla modernità, l’impresa alla solidarietà. Fin dal 2007 Legacoop ha evidenziato il grave punto di lesione del rapporto mutualistico emerso nell’operazione di collocazione in borsa della società controllata Servizi Italia spa. E’ necessario che Legacoop e il movimento cooperativo facciano valere quelle decisioni, colmando il grave ritardo accumulato. Il rispetto delle regole e del principio di responsabilità vale per tutti i dirigenti e soci cooperatori; sia per chi opera e rappresenta il sistema cooperativo, sia per chi lavora o amministra la cooperativa associata. L’autonomia e la libertà imprenditoriali di Coopservice non sono messe in discussione da chi esige il rispetto dei principi e delle regole dello “stare insieme”; semmai da dirigenti e da gruppi di soci che hanno preso decisioni in palese contrasto con le regole statutarie, con i valori mutualistici, con la trasparenza nell’amministrare e governare un’impresa a “proprietà sociale”, che deve essere sempre portatrice di “responsabilità sociale”. I gravi fatti accaduti coinvolgono certamente la reputazione della cooperativa e generano allarme nel sistema cooperativo. La reputazione è la risorsa più preziosa per l'impresa cooperativa perché fonda il proprio operato sulla fiducia dei soci, dei cittadini e delle istituzioni. Gli attacchi alla cooperazione mossi dai politici della destra non sono certo ispirati a superare la situazione di crisi nell’interesse dei soci e dei dipendenti.

Siamo sicuri però che nel caso di Coopservice tutti gli interrogativi posti troveranno compiuta risposta nel lavoro degli organi statutari della cooperativa e dei tre soggetti istituzionali coinvolti:
a. Legacoop, che ha il compito di vigilanza e controllo delle imprese cooperative associate.
b. Ministero dello Sviluppo Economico, che ha poteri di legge sulla revisione ordinaria e straordinaria delle imprese cooperative e solo per queste.
c. Consob, che è l’ente di controllo delle società quotate in borsa quale Servizi Italia spa.
In Coopservice si è verificata una situazione abnorme, in cui si è varcata una linea che mai andrebbe superata: quella della distinzione tra gli interessi delle singole persone e gli interessi dell’impresa o dell’ente che si rappresenta o in cui si opera. Si chiama “conflitto di interessi”. La presenza della possibile insorgenza di conflitti di interessi era stata segnalata già nei prospetti informativi a suo tempo presentati alla Consob per l’entrata in borsa di Servizi Italia spa.
Servizi Italia doveva diventare società di scopo interamente controllata o partecipata a grande maggioranza da Coopservice in quanto casa madre, senza costruire scatole cinesi o società all’estero. E andava integrata nella governance cooperativa, cioè sottoposta agli indirizzi e alle decisioni strategiche degli organi sociali. Si può stare dentro all’orizzonte cooperativo e agire in termini competitivi sul mercato globale, senza assumere e scimmiottare la forma e lo stile di direzione delle holding di capitali e delle finanziarie.
In altre parole il controllo delle società partecipate, quotate o non quotate in borsa, non implica che il gruppo cooperativo debba replicare i modelli di governance più disinvolti dell’impresa privata.
Invece servono modelli di governance che riportino al centro i soci e i lavoratori, e ridiano pienezza di diritti alla figura del socio. Il rischio vero è che il potere dei manager delle cooperative divenga autoreferenziale e finisca per essere di fatto non più subordinato al controllo e all’indirizzo dei soci.
Ciò che è accaduto in Coopservice, dove minoranze di soci vengono strumentalizzate da manager mossi da interessi di parte, è il fenomeno più clamoroso di un processo degenerativo che domani potrebbe avvenire in molte altre cooperative se non si restituisce potere effettivo ai soci. Sono la indivisibilità del profitto e del capitale, e la loro trasmissibilità intergenerazionale a dare continuità alla cooperazione, a dispetto dei suoi tanti nemici. Le cooperative sono società di persone che creano profitto sostenibile nel tempo, in coerenza con la Costituzione italiana e con il Trattato di Roma fondativo dell’Unione Europea.
Per fortuna l’Economia sociale, di cui è parte la cooperazione, si è affermata nella Società europea come un polo di utilità sociale tra il settore capitalistico e quello pubblico.
A Reggio Emilia e in Italia occorre di nuovo difendere la cooperazione dopo i provvedimenti governativi e i pareri sollecitati alla Commissione europea per la concorrenza, tesi a delegittimare l’impresa cooperativa. Il nuovo statuto della società cooperativa europea, di recente approvazione, è invece un’occasione in più per lo sviluppo delle cooperative, tanto più nella fase attuale. Anche in questa difficile crisi, le cooperative possono assicurare un contributo rilevante allo sviluppo di Reggio Emilia e del Paese e alla tutela dell'occupazione.
Hanno sottoscritto:
Renzo Testi (Sinistra ecologia Libertà); Gianni Tasselli (Prc responsabile nazionale per la Cooperazione); Franco Ferretti (Sel candidato elezioni Regione Emilia-Romagna); Carla Maria Ruffini (Sel); Gianfranco Riccò (Sel); Mauro Bocchia (Cda Coop Consumatori Nordest); Angelo Giampietri (Sel); Guido Saccardi (presidente cooperativa sociale Coopselios); Annalisa Lusuardi (Segretaria circolo cooperativo Ya-Coop Prc - Re); Flavio Attolini (Prc, Sinistra e ambiente per Correggio); Fabrizio Tavernelli (Presidente Anpi Correggio, Sinistra e ambiente per Correggio e Sel); Rina Zardetto (Prc); Stefano Morselli (Sel); Vilder Corradi (Sinistra e ambiente per Correggio); Erio Cavazzoni (Sel); Gian Maria Casarini (Verdi Re); Piera Vitale (Sel); Adriano Vignali (già deputato – Sel); Katia Pizzetti (consigliere comunale Bagnolo in Piano-Sel); Pierino Nasuti (consigliere comunale Reggio Emilia – Sinistra e Verdi); Stefano Campani (cooperatore); Daniele Lonidetti (coordinamento provinciale Sel); Maurizio Salami (cons. Coop consumatori NordEst-Val d'Enza).
La raccolta firme continua! Potete farlo anche on line pubblicando il vostro commento.

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