
di Francesca Manini
“Caro Alessandri ti scrivo…”. Potrebbe cantare così l'assessore comunale alle politiche sociali, lavoro e salute Matteo Sassi dopo la decisione del Governo di affossare l'emendamento bipartisan approvato alla Camera per estendere la cassa integrazione da 52 a 78 settimane. Se qualche mese fa, durante un direttivo provinciale della Fiom-Cgil, l'onorevole leghista si era messo a disposizione del territorio e dei lavoratori per contrastare gli effetti della crisi, lamentando uno scarso coinvolgimento da parte degli enti locali, ora che l'esecutivo ha detto no al prolungamento della cassa le parole non bastano più. “Chiedo pubblicamente all'esponente della maggioranza di Governo di fare qualcosa di concreto, ovvero estendere la durata della cassa integrazione come da mesi rivendicano i sindacati - spiega Sassi -.
Considerando che migliaia di nostri concittadini stanno per esaurire le 52 settimane, chiedo cosa pensi in merito l'influente onorevole Alessandri. Le conseguenze sociali che un così irresponsabile comportamento del Governo avrà sul nostro territorio sono pesanti: tra cassa integrazione, contratti di solidarietà e disoccupati, sono oltre 50 mila i lavoratori colpiti dalla crisi economica, vale a dire una persona su quattro in età lavorativa. L'allungamento della cassa è più che mai fondamentale per evitare licenziamenti o procedure di mobilità e consentire al tessuto economico di andare oltre la crisi senza incappare in un drammatico processo di de-industrializzazione del territorio”.
Dopo l'analisi della situazione e le domande, Sassi passa dalle critiche velate a un attacco diretto: “Tengo a ricordare che nel corso del direttivo provinciale della Fiom-Cgil, l'onorevole commise un grossolano errore affermando che il Governo aveva aumentato i fondi per la cassa integrazione. Chiunque non si improvvisi operista dell'ultimo minuto, sa che essa è finanziata dalle imprese e dai lavoratori e che, di conseguenza, in tempo di crisi è doveroso restituire loro ciò che hanno accantonato. Pertanto se il Governo non ha copertura finanziaria per estendere la cassa, deve spiegare ai lavoratori e alle imprese dove sono finiti i loro soldi. Credo infine che la crisi stia evidenziando il grande inganno della Lega verso i cittadini, con un dibattito politico inquinato da elementi di aperto razzismo e politiche discriminatorie che mirano ad anestetizzare la coscienza delle persone. Oggi, mentre i lavoratori vedono franare le proprie condizionimateriali di vita, il Governo è affaccendato in altro. Presto anche i sostenitori della Lega si accorgeranno che non si vive di razzismo, ma di pane e di rose”.
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