martedì 14 aprile 2009

Lista Pd, poche le facce nuove

Il Pd si era ripromesso di non ripresentare almeno i due terzi dei consiglieri comunali. Ma adesso che Antonella Spaggiari è scesa in campo contro Delrio, occorre serrare le fila e andare a caccia di voti. Ecco allora che tutti (o quasi) tornano papabili per Sala del Tricolore. Quasi sicura la riconferma dei due consiglieri comunali cutresi dati per esclusi fino a poche settimane fa, ovvero il funzionario del catasto Salvatore Scarpino e il costruttore edile Antonio Olivo. Entrambi, cinque anni fa portarono al Pd in dote qualcosa come un migliaio circa di preferenze. In particolare Scarpino risultò a sorpresa il candidato più votato dopo Franco Ferretti. Nei giorni scorsi la compilazione — da parte del Pd — della lista dei quaranta «papabili» per il consiglio comunale è iniziata con la richiesta delle disponibilità a ricandidarsi . L'obiettivo iniziale era quello di blindare una decina di nomi e lasciare il resto per nomi nuovi. Poi però la lista delle disponibilità si sarebbe allungata.
In molti sembrano in procinto di rimanere là dove si trovano già seduti. Dai big Marco Prandi e Luca Vecchi confermato capolista, fino a Carmine De Lucia passando per l'ex leader dei giovani Ds Alessandro Anceschi, per il presidente del consiglio comunale uscente Nando Rinaldi e per l'avvocato Ernesto D'Andrea. A loro si aggiungono poi i nomi di Ivano Ballarini e del primario endoscopista Giuliano Bedogni. Le riconferme in rosa riguarderebbero Rossana Cavatorti, Valeria Montanari. Tutta da decidere in famiglia la disputa tra Gino Montipò e la moglie Gigliola Venturini. Il paradosso di tutto ciò è che uno dei due sarà probabilmente costretto a lasciare. Sono due degli esponenti del Pd che in questi anni si sono distinti per interventi importanti, il primo in ambito economico, la seconda sui temi della scuola.
In tutto una quindicina di nomi a cui vanno aggiunti coloro che dovrebbero essere indicati dai diversi territori: l'idea iniziale (quando dovevano essere soltanto dieci i nomi riconfermati) era quella di uno-due nomi per circoscrizione. Poi però la lista «chiusa» si è allungata e nel contempo si è fatta più difficile (anche per questa ragione molto pratica, dei pochi posti ad elezione quasi garantita ancora liberi) la ricerca di personalità rappresentative dei vari mondi della società reggiana: dall'Università, all'impreditoria alla sanità.
Fonte: Gazzetta di Reggio

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