giovedì 30 aprile 2009

1° maggio nel segno della crisi economica

"Come ogni anno il 1° Maggio è giorno di festa ma anche di grande impegno sociale e civile.La crisi economica ci impone di rimanere ancorati alla cruda realtà dei fatti: il ricorso alla Cassa Integrazione cresce ancora, anche in questo mese; sono tanti coloro che hanno perso il posto di lavoro dall´inizio di questa crisi ad oggi.I prossimi mesi non saranno più facili. Basta richiamare un dato: la stima della riduzione del PIL tedesco, per il 2009, se si confermerà del 6%, significa un effetto e un prolungarsi della crisi nella nostra provincia, così fortemente legata al quel mercato di esportazione, che va oltre gli effetti della dinamica della crisi derivante dal dato nazionale.A questo si aggiunge il fatto che diverse aziende cominciano ad annunciare tagli strutturali dell´occupazione. Se non arriverà presto l´auspicata ripresa, le aziende più in difficoltà, quelle più deboli ed esposte sotto il profilo finanziario, rischiano di presentare un conto salato in termini sociali e occupazionali.Non c´è ancora, a sette mesi di distanza dal crollo delle borse di fine settembre, un tavolo nazionale di crisi, nonostante l´istanza sia stata ripetutamente reiterata. Non arrivano, quindi, le risposte alle richieste di prolungamento della Cassa Integrazione Ordinaria e di innalzamento del tetto dell´indennità. Sette mesi sono tanti e i dati che richiamavo all´inizio, la prospettiva che ancora abbiamo di fronte, richiede che queste risposte arrivino da parte del Governo.Ma non c´è solo la crisi, a produrre ansie per il proprio futuro, nella condizione di tantissime lavoratrici e lavoratori. Come ci ricordiamo sempre, il 1° Maggio è il giorno nel quale si celebra la conquista di maggiori diritti, di migliori condizioni di lavoro. Allora è bene avere presente che molti di questi diritti oggi sono messi in discussione: i diritti nel lavoro e i diritti sociali; quello, come recita la Costituzione, ad avere garantita un´esistenza libera e dignitosa.Bisognerebbe ripartire proprio da lì, dalla Costituzione. Rimettere il lavoro e il suo sistema dei valori al centro della costruzione della nostra società e dello sviluppo della nostra economia.Questo 1° Maggio si colloca in una fase molto complessa nei rapporti tra le Organizzazioni Sindacali, ma non vi è dubbio che la scelta di CGIL CISL UIL di celebrarlo assieme nasce dalla precisa consapevolezza che esso rappresenta un patrimonio comune, il momento che più di ogni altro simboleggia il valore dell´unità di tutto il mondo del lavoro.Non aiutano certo a consolidare questa scelta i toni, i contenuti inaccettabili e inutilmente offensivi nei confronti della FIOM, di Epifani e della CGIL tutta, della intervista su "Il Riformista" del segretario nazionale della CISL. L´unità, innanzitutto quella delle lavoratrici e dei lavoratori, è un valore che può essere mantenuto e rafforzato se si è capaci di coglierne il significato profondo e con la necessaria responsabilità.Io spero che si possa ripartire dal 1° Maggio per ricercare un sentiero comune, mettendo in valore l´esperienza migliore del sindacalismo confederale nel nostro paese ribadendo e rafforzando il fondamento democratico della rappresentanza sociale del lavoro.Buon 1° Maggio a tutte e a tutti". Mirto Bassoli, Segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, intervento per la Gazzetta di Reggio del 1° maggio.

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