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Ci rifiutiamo di partecipare a questo balletto indegno sulle date. Vogliamo che si parli di merito.
Il PD e i referendari stanno prendendo in giro gli italiani pensando di avere di fronte un popolo di ignoranti. Questo è evidente quando dicono che si tratta di un referendum contro il “porcellum”. Falso. La legge elettorale, se passasse il referendum abrogativo, rimarrebbe la stessa soprattutto nei suoi aspetti più gravi e maggiormente criticati dall’opinione pubblica. Tanto per dirne una le liste sarebbero comunque bloccate, senza voto di preferenza, con i parlamentari nominati dalle segreterie di partito e non eletti dai cittadini. Questa è la verità>.
Attacca Leoni: "Il vero e unico cambiamento di rilievo sarebbe quello che assegna il premio di maggioranza non alla coalizione ma alla lista che ottiene i maggiori consensi. E’ un effetto da scongiurare non solo perché sembra ritagliato su misura per il neonato PdL, ma soprattutto perché antidemocratico. Basterebbe ad esempio che un partito si piazzasse primo con il 30% per ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento". E conclude: "Si vuole introdurre con la forza dei numeri ( che tuttavia non ci saranno ) un sistema bipartitico in un Paese che esprime una ricchezza di culture politiche non comprimibile in schemi così rigidi. La frammentazione eccessiva va certamente contrastata e Sinistra e Libertà è un contributo concreto in questa direzione. Ma questo nostro Paese ha bisogno di respirare, non di essere ulteriormente ingabbiato. Ha bisogno di libertà, di spazio pubblico, di partecipazione vera. Per questo diciamo subito che qualunque sia la data che il governo sceglierà, noi quella scheda non la ritireremo".
Fonte: sito di Sinistra Democratica
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