venerdì 26 giugno 2009

Un'analisi del voto

“Nella serata di mercoledi 24 giugno, sull’analisi del voto, le circostanze e l’ora ormai tarda, dopo i numerosi interventi, non mi hanno consentito di esprimere la mia opinione in merito all’ordine del giorno. Comprendo pienamente la situazione ma ritengo doveroso esprimere comunque il mio pensiero. Nei vari interventi, nonostante il modesto risultato elettorale ottenuto a Reggio Emilia sia al comune che in provincia, è emerso un certo ottimismo che condivido pienamente.
Ottimismo che poi è stato affievolito da altri interventi. Credo che il risultato elettorale di Sinistra e Libertà vada visto alla luce di un contesto più ampio e, non solo, sotto l’aspetto quantitativo ma, anche e soprattutto, sotto l’aspetto qualitativo. Un consenso che raggiunge alle elezioni Europee punte dell’8,4% nella provincia di Crotone per poi scendere al 5,7% in tutto il Sud dell’Italia.,
Questa percentuale si abbassa fino al 3,5% man mano che si allarga il bacino degli elettori dell’intera nazione. Se poi si calcolano i consensi di tutte le forze della sinistra autentica, così come amerei venisse definita - e non estrema - come ama definire, ad arte, chi la sinistra la vuole eliminare, la percentuale nelle stesse zone sale rispettivamente al 12% ed al 9% Questi dati hanno un significato inconfutabile, e cioè che la sinistra nel Sud rappresenta quella fascia di elettori che nel Nord è rappresentato dalla Lega. Con una sostanziale differenza, ovvero che la Lega ha conquistato i suoi consensi sull’onda della paura e in una fase particolare della politica nazionale e mondiale. La propaganda mediatica ha alterato il modo di pensare di tanti cittadini italiani che hanno sposato, insieme alla Lega, la causa del rifiuto dell’immigrazione clandestina ed è proprio sull’onda di questo malessere, costruito a tavolino, che la Lega ha allargato il proprio consenso. L’elettorato di Sinistra e Libertà, se si considera che è stato conquistato con pochi mezzi finanziari e pochi strumenti mediatici, acquista ancora più valore. Ciò significa che verso quegli elettori non c’è stata una pressione mediatica, ma è il frutto di un elettorato spontaneo che nutre un malessere verso questa politica dell’immagine e festaiola. Un elettorato genuino che crede ancora in alcuni valori che attribuisce alla sinistra. Il nostro compito oggi è cercare di individuare chi c’è dietro questo significativo consenso. Chi è il nostro elettore? Questa è l’analisi che va fatta. Probabilmente c’è chi non si fa facilmente influenzare dalla propaganda mediatica. C’è chi non crede alle promesse sulle soluzioni della crisi inventate negli ultimi tempi e non crede che la crisi sia finita. C’è chi non crede alle soluzioni egoistiche e razziste dei decreti sulla sicurezza. C’è chi crede ancora nei valori della legge e della Costituzione e chi crede nei rapporti tra i popoli. Nessuno potrà mai fermare, negli anni, l’avanzata dei popoli che hanno fame verso gli stati più sviluppati. Le soluzioni sono difficili e vanno ricercate altrove. Non lo ha capito la Lega o, forse, finge di non averlo capito, ma sicuramente non lo hanno capito i numerosi elettori della Lega. Ma tanti sicuramente lo hanno capito. Noi abbiamo il dovere di scendere nelle piazze ed incontrare questi numerosi cittadini che credono nella nostra azione politica. Conoscere quali sono le loro aspettative, ascoltare quali sono le loro tematiche e le loro proposte, quali sono i loro problemi. Il problema chi ce l’ha lo conosce ancor più di chi la fa la politica. Probabilmente conosce anche la soluzione. La politica deve fornire i mezzi. Iniziare con loro un percorso per trovare insieme i mezzi per le soluzioni a questi problemi che sono problemi, a volte semplici, a volte più complessi.
Detto questo, le mie proposte quali sono?
Già da subito, anzi da sabato, un invito a tutti i compagni di Sinistra e Libertà di partecipare all’iniziativa sul decreto sicurezza che vieta l’uso della piazza come luoghi per manifestare. Una partecipazione attiva con un volantinaggio, come ha proposto l’amico e compagno Daniele Lonidetti, che prevede l’incontro con i partecipanti per individuare e capire la vera ratio di questo provvedimento. La mia seconda proposta è quella di organizzare, nel più breve tempo possibile, un iniziativa sulla crisi economica a Reggio Emilia. Un incontro con le varie categorie di lavoratori, commercianti, operai, artigiani, piccoli e medi imprenditori, ascoltare quali siano le loro esigenze. Quali siano i problemi che più li attanagliano in questo periodo di profonda crisi. Dall’iniziativa,con l’ausilio di un gruppo di esperti di economia, devono emergere delle risposte concrete su come affrontare la crisi”
(Antonio Migale, Sinistra e Libertà)

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