
La campagna elettorale volge al termine. Solo pochi giorni e poi si chiude il sipario. Certo non sono mancate le bordate e i colpi più o meno bassi. Tra avversari politici, ma anche tra ex compagni di partito, una sfida tra fratelli. Vari i temi trattati. Il tema della sicurezza che piace tanto alla destra, ma, anche dibattiti sulla criminalità, sul lavoro, sul testamento biologico.
Iniziative amplificate poi dalla stampa che ha preso posizioni su gli uni e gli altri candidati. Una sfida elettorale a tutto campo. Lo Show di Beppe Grillo, una via di mezzo tra l’iniziativa politica e lo spettacolo, ha divertito ma, ha anche alleggerito il clima pesante che si è venuto a creare. Non sono mancate iniziative politiche a base di cene e rinfreschi, più simili a feste di compleanno che a veri dibattiti politici.
Tutto questo è legittimo se si esclude il rischio che tutto possa apparire come una strumentalizzazione finalizzata all’accaparramento dei consensi. Le note più dolenti sono stati però gli atti di vandalismo a discapito di alcuni candidati di destra e di sinistra. Questo deve far riflettere. Questa competizione elettorale l’ho seguita attraverso il faticoso e straordinario lavoro svolto dalla stampa, nella speranza che le notizie mi siano arrivate più obiettive possibili.
Le notizie più vere però, sono quelle che ho raccolto durante la mia campagna elettorale. Nei pochi banchetti che ho fatto insieme ai miei compagni di partito, ma soprattutto in giro nelle strade, nei quartieri e nelle case dove sono stato accolto, nel migliore dei modi, dalla gente più povera e più umile – la gente più ricca è meno interessata alla politica- i poveri ti accolgono speranzosi che qualcuno ascolti i loro problemi ed i loro drammi.
Da quello più fortunato che non riesce a pagare la retta universitaria del figlio, a quello meno fortunato che non può pagare il mutuo e le bollette del gas, a quello più disperato che non riesce a pagarsi le medicine e, nonostante gli aiuti dei servizi sociali messi a disposizione dal comune, rivendica un lavoro e una vita più dignitosa. Migliaia gli artigiani e i lavoratori nel settore edilizio, ma, anche lavoratori in cassa integrazione che chiedono suggerimenti ed idee per uscire fuori dal pantano.
Sono necessari per questi lavoratori dei percorsi per poter dare loro delle nuove opportunità affinché trovino degli sbocchi alternativi nei nuovi programmi di questa città. La politica, a volte, appare molto distante da questi cittadini, tanti di loro forse non voteranno o forse torneranno a votare per avere ancora una speranza. La causa, a mio modesto parere, è la litigiosità imperante che regna sovrana a livello nazionale ma che sta invadendo, come un virus, le competizioni elettorali locali e addirittura i cittadini privati che sono gli uni contro gli altri e cercano un capro espiatorio.
Qualcuno da colpevolizzare. La legge del più forte contro il più debole. La società sta cambiando, un’ondata di sottile e insidioso razzismo ha invaso l’Italia intera e sta invadendo anche Reggio Emilia. Chiediamoci un perché. La città della resistenza e delle lotte partigiane, la città dove il forte spirito della cooperazione ed una politica della solidarietà e dell’accoglienza l’ha resa una delle città più ricche e più forti dell’intero territorio, non deve correre questo rischio.
Assumere atteggiamenti arroganti e provocatori, oserei dire, a volte infantili, non solo non favoriscono il dialogo e penalizzano pesantemente l’efficacia dell’azione politica ma risvegliano vecchi rancori che possono indurre ad atti di violenza.
Fra qualche giorno si spegneranno i riflettori e forse tutto tornerà come prima. Ma oggi non è già più come prima. Una crisi economica di livello internazionale sta invadendo il nostro territorio. E’ come una calamità. E’ necessario una forte coesione tra i partiti e tutte le varie forze politiche e sociali che deve essere trasmessa anche ai cittadini.
Ognuno dalla propria postazione deve dare quell’onesto contributo all’attività politica, compresa la stampa, a favore dei cittadini. Sono loro i protagonisti. Il punto di partenza deve essere proprio l’abbassamento dei toni ed il recupero di alcuni valori. Il rispetto della dignità dell’uomo e dei diritti naturali. Sono regole elementari. La politica deve dare l’esempio. La politica deve unire tutte le forze sociali e umane del territorio in uno spirito di cooperazione e di dialogo che deve diffondere fiducia. Il gioco di alcune strategie per riscuotere consensi rischia di aumentare le tensioni sociali.
L’inosservanza delle regole più elementari del diritto naturale ed internazionale mette a rischio l’intero sistema dei rapporti tra i popoli ma anche tra semplici cittadini.
Se alla fine di questa campagna elettorale, si creeranno le condizioni per affrontare i temi dibattuti con questo spirito, a difesa di quei valori che ritengo indispensabili per dare concretezza e dignità alla stessa politica, ognuno potrà dire di avere vinto questa competizione elettorale.
Iniziative amplificate poi dalla stampa che ha preso posizioni su gli uni e gli altri candidati. Una sfida elettorale a tutto campo. Lo Show di Beppe Grillo, una via di mezzo tra l’iniziativa politica e lo spettacolo, ha divertito ma, ha anche alleggerito il clima pesante che si è venuto a creare. Non sono mancate iniziative politiche a base di cene e rinfreschi, più simili a feste di compleanno che a veri dibattiti politici.
Tutto questo è legittimo se si esclude il rischio che tutto possa apparire come una strumentalizzazione finalizzata all’accaparramento dei consensi. Le note più dolenti sono stati però gli atti di vandalismo a discapito di alcuni candidati di destra e di sinistra. Questo deve far riflettere. Questa competizione elettorale l’ho seguita attraverso il faticoso e straordinario lavoro svolto dalla stampa, nella speranza che le notizie mi siano arrivate più obiettive possibili.
Le notizie più vere però, sono quelle che ho raccolto durante la mia campagna elettorale. Nei pochi banchetti che ho fatto insieme ai miei compagni di partito, ma soprattutto in giro nelle strade, nei quartieri e nelle case dove sono stato accolto, nel migliore dei modi, dalla gente più povera e più umile – la gente più ricca è meno interessata alla politica- i poveri ti accolgono speranzosi che qualcuno ascolti i loro problemi ed i loro drammi.
Da quello più fortunato che non riesce a pagare la retta universitaria del figlio, a quello meno fortunato che non può pagare il mutuo e le bollette del gas, a quello più disperato che non riesce a pagarsi le medicine e, nonostante gli aiuti dei servizi sociali messi a disposizione dal comune, rivendica un lavoro e una vita più dignitosa. Migliaia gli artigiani e i lavoratori nel settore edilizio, ma, anche lavoratori in cassa integrazione che chiedono suggerimenti ed idee per uscire fuori dal pantano.
Sono necessari per questi lavoratori dei percorsi per poter dare loro delle nuove opportunità affinché trovino degli sbocchi alternativi nei nuovi programmi di questa città. La politica, a volte, appare molto distante da questi cittadini, tanti di loro forse non voteranno o forse torneranno a votare per avere ancora una speranza. La causa, a mio modesto parere, è la litigiosità imperante che regna sovrana a livello nazionale ma che sta invadendo, come un virus, le competizioni elettorali locali e addirittura i cittadini privati che sono gli uni contro gli altri e cercano un capro espiatorio.
Qualcuno da colpevolizzare. La legge del più forte contro il più debole. La società sta cambiando, un’ondata di sottile e insidioso razzismo ha invaso l’Italia intera e sta invadendo anche Reggio Emilia. Chiediamoci un perché. La città della resistenza e delle lotte partigiane, la città dove il forte spirito della cooperazione ed una politica della solidarietà e dell’accoglienza l’ha resa una delle città più ricche e più forti dell’intero territorio, non deve correre questo rischio.
Assumere atteggiamenti arroganti e provocatori, oserei dire, a volte infantili, non solo non favoriscono il dialogo e penalizzano pesantemente l’efficacia dell’azione politica ma risvegliano vecchi rancori che possono indurre ad atti di violenza.
Fra qualche giorno si spegneranno i riflettori e forse tutto tornerà come prima. Ma oggi non è già più come prima. Una crisi economica di livello internazionale sta invadendo il nostro territorio. E’ come una calamità. E’ necessario una forte coesione tra i partiti e tutte le varie forze politiche e sociali che deve essere trasmessa anche ai cittadini.
Ognuno dalla propria postazione deve dare quell’onesto contributo all’attività politica, compresa la stampa, a favore dei cittadini. Sono loro i protagonisti. Il punto di partenza deve essere proprio l’abbassamento dei toni ed il recupero di alcuni valori. Il rispetto della dignità dell’uomo e dei diritti naturali. Sono regole elementari. La politica deve dare l’esempio. La politica deve unire tutte le forze sociali e umane del territorio in uno spirito di cooperazione e di dialogo che deve diffondere fiducia. Il gioco di alcune strategie per riscuotere consensi rischia di aumentare le tensioni sociali.
L’inosservanza delle regole più elementari del diritto naturale ed internazionale mette a rischio l’intero sistema dei rapporti tra i popoli ma anche tra semplici cittadini.
Se alla fine di questa campagna elettorale, si creeranno le condizioni per affrontare i temi dibattuti con questo spirito, a difesa di quei valori che ritengo indispensabili per dare concretezza e dignità alla stessa politica, ognuno potrà dire di avere vinto questa competizione elettorale.
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