La Legacoop corteggia la Lega, Cigarini: interpreta la politica come il vecchio Pci
Prove di dialogo tra Legacoop e Lega Nord, alla luce dell'avanzata elettorale del Carroccio, che in Emilia ha sfondato o conquistato alcune teste diponte in varie province come Reggio, Parma, Piacenza e Ferrara, mentre si è arrestata a Modena, Bologna ed in Toscana (dove si -è attestata su un 4%). Uno scenario inedito, almeno fino a qualche anno fa, ma che oggi invece, stando anche alle dichiarazioni dei due esponenti reggiani: Ildo Cigarini presidente della Legacoop provinciale e Paolo Cattabiani presidente regionale della stessa centrale cooperativa, riportate su Corriere Economia di lunedì, non è poi così fantascientifico. Un ipotesi, tutt'altro che campata per aria, ma con un interesse reciproco, che precluderebbe nel giro di qualche mese all'ingresso di un qualche esponente del Carroccio nel consiglio d'amministrazione di una qualche coop rossa di peso. Come Unipol, scrive il Corriere della Sera , che ricorda come già sulla vicenda del «tesoretto» di Coopservice le posizioni di Lega Nord e Federcoop siano state simili . «La Lega Nord ha un modo di interpretare la politica sul territorio molto simile a quella del Pci e Alessandri, quando si è confrontato con noi prima delle elezioni, ha testimoniato interesse. Da parte nostra c'è apertura», sottolinea Ildo Cigarini. Stesso ragionamento, quello di Paolo Cattabiani, per il quale, se il problema è nuovo per l'Emilia, non lo è a livello nazionale con coop di consumo in Friuli e Lombardia e in Puglia dove i soci già esprimono anime politiche diverse. Gazzetta di Reggio
Mi pare che il Corriere della Sera ci abbia ricamato parecchio sulle parole di Ildo Cigarini...Di "aperture" alla Lega Nord da parte dei cooperatori non ne vedo proprio.
RispondiEliminaCi sono strane coincidenze………..
RispondiEliminaIn alcuni ambienti che dovrebbero ispirarsi al centro – sinistra in alcuni casi c è aria di ..lega nord –
Gli extracomunitari buttiamoli fuori, nelle scuole medie si bocciamoli tutti , i fannulloni nella pubblica amministrazione, i sindacalisti rompicoglioni , altre particolarità che tralasciamo .
Insomma un po di cultura da lega nord viaggia anche in ambienti di centro – sinistra , si sarà minoritaria ma essendo cultura con linguaggi di comunicazione pesante comunque si sentono.
In questo contesto vanno valutate con attenzione quelle affermazioni, nel senso che se si tratta di aprire i consigli di amministrazione delle coop a personaggi di qualità con preparazioni tecniche che politicamente possono essere vicini alla lega nord questo potrebbe essere possibile, se invece vuol dire appropriassi di culture estranee al mondo delle cooperative , questo vuol dire aprire un fronte di conflitto con i sindacati e con i ‘cooperatori originari’, in questo momento probabilmente nessuno ne sente la necessità .