martedì 2 giugno 2009

"Io sono di sinistra, ma anche". Un'intervista vetero-veltroniana della compagna Sonia

"Io sono di sinistra, ma anche i moderati devono scegliere noi". Con questo titolo sinistramente (per il Pd) vetero-veltroniano, Sonia Masini (che dal povero Walterloo ha pure scopiazzato lo slogan della "bella" provincia) elargisce pillole del suo pensiero ai lettori della Gazzetta di Reggio.
Domanda di Michela Scacchioli: quanto le è dispiaciuto non essere riuscita a fare l'accordo con Sinistra e Verdi e con Rifondazione?
Sonia Masini:"Mi è dispiaciuto molto, ma l'amarezza più forte è la staticità del pensiero che sottende alcune liste: idee stataliste e slogan degli anni cinquanta". Domanda: l'accusano di essere una donna di destra... S.M.: "Hanno fette di prosciutto nel cervello. Io sono una donna di sinistra. Certo non ho mai viaggiato con le armi appresso e non credo che la rivoluzione sia imminente, ma chi è che si arroga il diritto di darmi la patente?". La presidente poi constata: "Non ho subito grandi contestazioni in questi anni se non quelle portate avanti dalla sinistra più estrema". Come noto, due anni fa Cgil, Cisl e Uil manifestarono davanti alla Provincia - con tanto di altoparlanti che diffondevano l'"Internazionale" - contro il piano di esternalizzazione dei precari e contro le dichiarazioni sui "sindacati sovietici" rilasciate dalla presidente della "bella Provincia".
Che dire? Peccato che il 6-7 giugno la campagna elettorale sarà già finita. Chissà quali altre profonde e sobrie manifestazioni del Masini-pensiero ci sarebbero state dispensate...
E per fortuna la Masini è di sinistra: se fosse di destra cosa direbbe?

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