Neroni: pure la regione critica il Ptcp provinciale
"Sono state rese note le osservazioni al Ptcp di Reggio Emilia approvate dalla regione Emilia Romagna, che fanno chiarezza sulle motivazioni che non hanno permesso alla Provincia di approvare in questa consigliatura il piano. La presidente Masini si è sempre vantata di aver prodotto un piano dai contenuti fortemente ambientalisti e alle nostre obiezioni, in merito alla carenza del piano sul tema dei limiti imposti dallo stesso per evitare il consumo del territorio, ci ha risposto che siamo degli stalinisti e per questo ha ammesso di non averci voluto in coalizione. Oggi possiamo dire che anche la regione è stalinista, perché le osservazioni prodotte dalla giunta regionale in larga parte ricalcano quello che abbiamo tentato inutilmente di esporre alla Presidente Masini, e Sinistra e Verdi può sperare che in questo modo si sia fatta chiarezza su una parte importante delle motivazioni programmatiche che non ci hanno permesso di siglare una alleanza in provincia". E' quanto afferma Giuseppe Neroni, candidato al consiglio provinciale di Sinistra e Verdi per Reggio e presidente provinciale dei Verdi. Ha aggiunto Neroni: "Il Comune di Reggio, con il suo Psc (Piano strutturale comunale), sta cercando di porre un freno alla costruzione di nuove abitazioni". Il motivo per cui Sinistra e Verdi in Provincia non ha concluso un accordo con il Pd, è dovuto al fatto che "la presidente uscente, Sonia Masini, non ha accettato di impegnarsi per contenere il consumo del territorio rendendo più stringenti i criteri pur presenti nel Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale)". Conclude Neroni: "La Masini ci ha invece richiesto come pregiudiziale l'adesione incondizionata al Ptcp (il piano territoriale di coordinamento provinciale); cosa per noi inaccettabile, vista la caratterizzazione espansiva del piano che permette una cementificazione massiccia della provincia simile a quella passata che ha visto la Provincia di Reggio primeggiare in Italia in consumo di territorio".
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