Alleati con Delrio e con il Pd nel Comune di Reggio e rivali della Masini in Provincia. Non vi sentite un po’ incoerenti?
Assolutamente no. I programmi in Comune a Reggio e in Provincia sono diversi. Facciamo l’esempio dell’inceneritore. L’inceneritore non è stato fatto, per ora, perché i sindaci e le giunte dei Comuni di Reggio, Correggio e S. Martino in Rio hanno detto chiaramente che non lo vogliono. Altrimenti la Masini lo avrebbe costruito. Anche sul consumo del territorio l’approccio è diverso. Delrio, nel suo Piano strutturale comunale, ha ridotto notevolmente l’impatto del Piano regolatore generale voluto dalla giunta Spaggiari. La Masini, invece, non ha voluto accettare una verifica del piano territoriale di coordinamento provinciale che, alla luce della crisi che economica, deve dare priorità alla riqualificazione degli insediamenti produttivi e abitativi salvaguardando il territorio agricolo.
Anche Rifondazione comunista vi ha accusato di incoerenza.
Ferrigno dovrebbe innanzitutto rispettare le valutazioni sui programmi compiute dagli altri soggetti politici: con la Masini non eravamo d’accordo nel merito delle questioni e dunque è stato impossibile stringere un’intesa. Oltretutto il Prc, in alcuni Comuni della provincia, si comporta in un modo e in altri fa l’esatto contrario. Manca una linea comune e questo è un problema diffuso. Anche per questo è urgente lavorare ad un progetto comune sui contenuti programmatici per ricostruire un centrosinistra di governo degli enti locali e per battere Berlusconi alle prossime elezioni politiche.
Quanti voti prenderà in Provincia Franco Ferretti il 6 e 7 giugno?
E’ chiaro che se tutti quelli che 5 anni fa l’hanno votata si turano il naso e in Provincia votano Sonia Masini, non c’è storia. Se invece esprimono un voto coerente con i loro valori, che sono i valori della sinistra e del solidarismo cattolico, allora la partita è aperta e tutto è possibile. Mi propongo come l’alternativa di sinistra a Sonia Masini. Punto ad ottenere un risultato che dia forza a questa prospettiva e a cui guardano con attenzione e fiducia molti elettori del Pd.
E se Sonia Masini sarà confermata presidente della Provincia?
Avremo 5 anni ancora più problematici degli ultimi 5. Cercherà di fare accordi con l’Udc, dal momento che continua ad indicare la sinistra come pericolosa e senza cultura di governo e tende a considerare il rapporto con i sindacati un problema da risolvere con il conflitto e non con il confronto. Un confronto che dovrebbe essere finalizzato alla stabilizzazione dei precari e alla valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici quale risorsa fondamentale per il buon funzionamento dell’ente pubblico nel rapporto con i cittadini.
L’avete attaccata anche sulla vicenda degli sms. Non vi sembra di essere stati un po’ troppo cattivi con lei?
E’ quanto meno singolare che un amministratore pubblico invii sms elettorali ai propri dipendenti, chiedendogli di guardare la propria presidente che parla sulla Rai alle nove di mattina. In aggiunta a questo, c’è una legge sulla privacy che impone di chiedere il consenso, prima di mandare sms. Non mi risulta che questo sia stato fatto. Per tutta risposta lei ci ha accusato di essere “stalinisti”. Questo purtroppo è il suo stile di governo.
Che ne pensa della candidatura della Spaggiari?
Una cosa un po’ triste. Di fatto, come hanno detto diversi esponenti del centrodestra, corre con loro nonostante continui a richiamare la sua fede di sinistra. Se lei vincesse, per Reggio sarebbe un disastro. Ha già governato la città per 13 anni (più 5 alla Manodori) e i risultati li abbiamo visti: sviluppo abnorme e disordinato della città e abbandono del centro storico. Già questo basta.
Ma la Spaggiari ripete di sentirsi di sinistra.
Viviamo in un Paese dominato da Berlusconi, ma sappiamo tutti che una bugia ripetuta molte volte rimane una bugia. Fra l’altro, in una recente intervista a un quotidiano locale, il candidato sindaco Angelo Alessandri ha confermato che la Spaggiari è stata candidata grazie a un accordo romano fra Pdl e Udc per mandare al ballottaggio Delrio. E ha aggiunto che, appositamente, è stato scelto un candidato del Pdl debole, come Filippi, perché la Spaggiari gli portasse via i voti.
A proposito della Spaggiari, parliamo della Manodori: siamo in periodo di rinnovo delle cariche...
Già. Mi auguro che le “terne” indicate in questi giorni dagli enti pubblici possano portare ad una nuova governance e ad una nuova presidenza per la Manodori, a cui dovrà seguire la definizione di un nuovo statuto in grado di rappresentare meglio la realtà istituzionale e sociale del territorio. Penso, soprattutto, alle organizzazioni sindacali, anche in ragione dei loro 160mila iscritti.
Qual è la vostra posizione riguardo alla costruzione di un nuovo inceneritore?
Siamo contrari alla sua costruzione. Vogliamo si realizzino, invece, tutte le alternative possibili: dall’estensione del porta a porta per, arrivare a ottenere almeno il 65% di raccolta differenziata entro il 2012, agli incentivi per quelle aziende virtuose che produrranno una quantità inferiore di rifiuti. Inoltre si dovrebbe investire sulle nuove tecnologie come il trattamento meccanico biologico e il sistema del riciclo. Questo non solo gioverà all’ambiente, ma permetterà la nascita di numerosi posti di lavoro.
State facendo una battaglia per far sì che la Masini non esternalizzi i servizi all’impiego. Perché?
Partiamo da un dato: nei primi 4 mesi del 2009 sono state presentate più di 5mila domande di disoccupazione individuale, senza copertura della cassaintegrazione. Queste persone oggi non hanno prospettiva di lavoro e il sistema delle agenzie private non è in grado di dare risposte. Il centro per l’impiego è uno strumento essenziale che andrebbe rafforzato e mantenuto pubblico. Sarebbe necessario un progetto di riqualificazione professionale per orientare a nuovi lavori le persone che hanno perso il posto nei settori maggiormente in crisi, questo dovrebbe farlo il pubblico con l’aiuto delle organizzazioni imprenditoriali. La cosa più sbagliata da fare, in un momento così difficile, è proprio quella di esternalizzare funzioni fondamentali per l’incontro domanda-offerta di lavoro come sono i centri per l’impiego. Questo, oltretutto, mette a rischio il lavoro dei 60 precari che lavorano in queste strutture. Le abbiamo chiesto di ritirare il bando, che scade il 4 giugno, soprattutto perché si deve votare per una nuova amministrazione e queste decisioni non possono essere prese a scadenza di mandato.
Quale contributo può dare la Provincia per uscire dalla crisi economica?
Per prima cosa chiediamo venga istituito un tavolo permanente che coinvolga le istituzioni locali, per mettere in campo tutte le azioni per attraversare questa che sarà una crisi drammatica, come mai ne abbiamo viste. La mia proposta è un patto per attraversare la crisi, con un accordo tra istituzioni, sindacati e imprese, al fine di garantire una prospettiva a quanti perderanno lavoro e a quanti, avendolo già perso, dopo l’estate non riprenderanno a lavorare.
La sinistra è accusata di parlare poco del tema della sicurezza, qual è la sua ricetta in merito?
Ci impegneremo per fornire organici e mezzi adeguati alle forze dell’ordine. Un altro settore a cui presteremo grande attenzione è quello della sicurezza stradale che bisognerà coniugare al potenziamento del trasporto fluviale e su rotaie. Servono poi un maggior coordinamento e integrazione fra forze dell’ordine e la polizia, municipale e provinciale, lasciando ad ognuno i propri compiti istituzionali.
In politica si parla spesso di quote rosa, rappresentanza femminile, diritti delle donne. Sinistra e Verdi cosa farà su questo argomento?
Nella nostra provincia ci sono pochi consultori. Chiediamo più consultori, pubblici e laici. Vogliamo che siano luoghi per la promozione di una sessualità consapevole e sana per le donne e per gli uomini, per un’informazione libera e diffusa sulla contraccezione. Bisogna promuovere politiche perché gli uomini condividano gli impegni familiari e il lavoro di cura e per l’educazione a una sessualità libera e consapevole e alla contraccezione.
Che differenza ci sarebbe in una Provincia amministrata da Franco Ferretti rispetto a quella attuale guidata da Sonia Masini?
Potrei rispondere con lo slogan “Una provincia di Sinistra, per un lavoro sicuro, per la qualità del territorio e il rispetto delle diversità nella solidarietà” e quindi un governo in grado di dialogare con tutti i cittadini e gli attori sociali sul territorio.
Quali sarebbero le prime mosse concrete che farebbe da presidente della Provincia?
Semplificazione dell’ente, eliminando inutili doppioni, ridimensionando le strutture che si sovrappongono e sostenendo il rafforzamento delle unioni dei comuni. Bisogna poi mettere un tetto allo stipendio dei manager e, per due anni, fare in modo che non vi siano aumenti delle indennità degli assessori e dei gettoni di presenza dei consiglieri.
Fonte: Reggio24ore
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