mercoledì 14 maggio 2014

Le camicie nere della Prampolini


Eduardo Raia
Cosimo Pederzoli

Martedì mattina, in piazza Prampolini, ci siamo fermati al banchetto di Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale per leggere meglio qualche volantino (le due forze politiche sostengono Donatella Prampolini). Tra i presenti al banchetto un signore in camicia nera, con pantalone verde militare. Abbiamo chiesto se il colore della camicia fosse un caso e un altro sostenitore della Prampolini ci ha confessato “Beh, questa è la nostra storia, che ci vuoi fare…”. Complimenti. Poco dopo il camerata si è smarcato dall’accusa “No, vabbè, è un caso. La camicia nera è solo un caso”.
Dress code a parte, a fare infuriare Pederzoli e Raia sono state le parole udite al banchetto a proposito di immigrazione: “Tolleranza zero, ognuno stia a casa propria”. Ovviamente nemmeno questo ci ha stupiti particolarmente. “Dobbiamo intercettarli in acque libiche e prenderli a cannonate, sparare come fanno in Spagna”. Questo no, non lo accettiamo. E lo denunciamo. In particolar modo a Donatella Prampolini: cacci i fascisti dalla propria ‘coalizione’, per rispetto verso la città. Soprattutto dopo l’ennesima strage di migranti avvenuta questa notte. Il sottoinsieme simbolico e di intenti composto da Fratelli d’Italia, Alleanza Nazionale, e MSI, se utilizza questi toni e rispolvera camicie nere non può che essere un danno per Reggio Emilia”.

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