sabato 17 maggio 2014

La memoria corta di Giorgia Meloni

Teresa Debbi
candidata al comune di Reggio Emilia

Giorgia Meloni mi è simpatica. Ha un bel accento romano, parla e sorride. E ti dice le peggio cose con un faccino grazioso. Liberatasi dall’abbraccio (spero solo virtuale) di Berlusconi, ora può dire quello che ci si può aspettare da una destra neo-fascista. Nazionalismo, denuncia della corruzione e odio anti immigrazione, sono il piatto forte della Meloni.

Peccato che solo pochi mesi fa, in forza dell’alleanza con la Lega e Berlusconi abbia sostenuto:
  • un progetto di federalismo egoistico che umiliava le regioni del sud; il fiscal compact che impedisce una politica economica nazionale e la consegna alla tecnocrazia europea; 
  • una destra che governa l’europa da 10 anni e che ha affrontato la crisi economica con una ricetta recessiva ed antipopolare; 
  • una guerra in Libia che invece di risolvere i problemi li ha aggravati, producendo milioni di profughi; 
  • una legislazione che, per difendere Berlusconi, ha allungato i tempi dei processi ed eliminato molti reati tipici dei corruttori e dei grandi evasori fiscali; 
  • ecc. ecc. 
Si aggiunga poi che l’alleanza con Forza Italia e Lega Nord è quella a cui si lavora per future elezioni politiche, e si otterrà un grado di credibilità degli attuali proclami veramente molto basso.
Fratelli d’Italia più che una forza politica sembra un’operazione di marketing elettorale: visto che unito il PdL non sembrava più vincente, si è provveduto a spacchettarlo per inseguire i diversi bacini elettorali. Salvo poi tornare sotto il comando di Berlusconi quando il padrone chiamerà.

Nessun commento:

Posta un commento

L'inserimento dei commenti su questo blog implica l'accettazione della policy.