Pierino Nasuti
Mi dice un amico: Pierino, sei fra i trombati più o meno eccellenti. Io? Si tu: sta scritto su 24Emilia, c'è anche la foto, sei proprio tu. Cavolo, è vero. Troppo onore, in mezzo a tutti quei candidati sindaco, capipartito e capilista, fondatori di sigle magniloquenti, navigatori di lungo corso. Io, in consiglio comunale, ci sono stato solo cinque anni, unico rappresentante del mio partito. Una bella esperienza, però mica una gran poltrona, più che altro una faticaccia, tanto che avevo deciso di non ricandidarmi.
Poi i compagni di Sel insistono: eddai Pierino, rimani in lista e dai una mano, soprattutto ai giovani che si candidano con noi per la prima volta. Così mi lascio convincere, dò una mano alla campagna elettorale della lista, soprattutto ai ragazzi, ed eccomi qui in mezzo ai trombati, ancorchè soldato semplice tra generali e ufficiali (con scarse truppe, evidentemente). Unico caso, forse, di trombato compiacente e addirittura compiaciuto, perchè avvicendato come si augurava da una giovane ragazza. Potrà sembrare strano, con i tempi che corrono, ma c'è anche chi concepisce e pratica la politica in questo modo.
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