venerdì 9 maggio 2014

La sanità paga le scelte della destra di far ricadere la crisi sui servizi sociali

Alessandra Sorrentino
Cosimo Pederzoli
La sanità è un diritto. Un diritto di uomini, donne e bambini. A prescindere dall'età e dalla cultura. La candidata sindaco Prampolini sui quotidiani di stamattina, da un lato solleva un problema importante: la carenza di personale presso il Santa Maria Nuova con la conseguenza di un servizio che ne risente in qualità soprattutto nel rapporto tra medico e paziente.
Se entriamo in qualsiasi ambulatorio dell'ospedale, leggiamo ovunque appesi al muro i diritti del malato, dell'anziano, del bambino, della donna in gravidanza e partoriente, di qualsiasi paziente ricoverato. Bene, questi diritti vanno tutelati. È indubbio, ma non punterei il dito, alla ricerca del capro espiatorio, sulla responsabilità dei "troppi extracomunitari senza permesso di soggiorno che usano il pronto soccorso come ambulatorio".
Non alimentiamo discussioni che inevitabilmente, e in modo anche piuttosto strumentale, si vanno a legare al tema della sicurezza e si inseriscono in un corto circuito che, invece di andare alla ricerca del vero problema di una qualità minore del servizio sanitario, alimenta discriminazioni e astio che minano poi le basi della coesione sociale.
Chiediamoci piuttosto se alla base di un problema di questo tipo ci sia in realtà - ancora una volta - il problema più ampio della crisi, e di una sbagliata gestione della crisi, che ha visto i maggiori tagli ricadere proprio sui servizi che sono il principio fondante di una buona qualità della vita. Chiediamoci come mai il personale dell'ospedale, così come quello dei consultori, é insufficiente, ma chiediamocelo con l'occhio critico di chi crede che la buona sanità vive prima di tutto di relazioni di cura e di prossimità e deve basarsi su una gestione migliore delle risorse che permettano al personale ospedaliero di lavorare al meglio.
Lasciamo fuori la questione extracomunitari che secondo la Prampolini "oltre a creare quotidianamente problemi di ordine pubblico, costringono i cittadini ad aspettare ore ed ore per un intervento". Andiamo oltre, andiamo alle radici reali dei problemi, guardiamo in faccia la realtà e smettiamo di cercare il capro espiatorio, guardiamo a una politica che sappia comprendere le proprie responsabilità anche quando ha avuto una gestione sbagliata della vita del nostro paese.

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