E’
stato uno tsunami, su questo Grillo ha avuto ragione. In molti
pensavano ad un successo del movimento “5 stelle”, anche grazie
all’elettorato in uscita dal PdL e dalla Lega Nord. In effetti ciò è
avvenuto (quasi 12 punti dal PdL e 3 dalla Lega). Ma un tale tsunami è
accaduto perché Grillo ha sfondato contemporaneamente anche a sinistra
(il PD perde 7 punti), così come ha raccolto gran parte del voto
dell’IdV (2 punti).
Che
questa massa imponente di elettori chieda un cambiamento dei politici e
di quello che fanno è evidente. Che sia chiaro in quale direzione
questo cambiamento debba andare, è un’altro paio di maniche.
Se
si guarda alle proposte presenti sul blog di Grillo, salvo rare
eccezioni, ci troviamo proposte che o sono nate dentro la storia e la
cultura della sinistra o ci vanno molto vicino. Ma dubito che siano le
proposte programmatiche ad aver attirato allo stesso modo i diversi tipi
di elettorato verso Grillo. Per alcuni (quelli che vengono da sinistra
??) queste proposte sono accattivanti, per altri (quelli che vengono da
destra ??) mi sembra prevalga la catarsi del “tutti a casa”.
Quest’ultimo elettorato è pronto a qualsiasi avventura, e di fatto è
quello che da 20 anni ha sostenuto la maggioranza Berlusconi - Bossi, e
non sembra incline ad autocritiche.
Dunque
Grillo, e soprattutto il pattuglione di parlamentari eletti, si trovano
ora di fronte al problema di calare nei lavori parlamentari le proposte
che agitano nel blog. Di dire con chiarezza che cosa approvano e cosa
respingono.
Il
miglior favore che si possa fare a questa ambiguità di Grillo è quello
di porlo all’opposizione di una governo PdL-PD. Un tale errore sarebbe
catastrofico per il paese e consegnerebbe in pochi mesi la maggioranza
dei consensi ad un movimento che non ha avuto modo di chiarire in che
direzione vuole andare.
Per
questo l’unica strada percorribile è quella di una apertura al
programma dei “5 stelle” per provare a dare concretezza alla domanda di
cambiamento che esso esprime.
Tutt’altro
ragionamento è quello di chiedersi perché la sinistra non venga vista
come il cambiamento. Certo il PD paga caro il sostegno al governo Monti e
alla sua macelleria sociale. Sicuramente lo stile dimesso e di rimessa
durante la campagna elettorale di Bersani non ha aiutato. Ma non credo
che il Renzi di turno ci avrebbe salvato. Perché non basta essere più
brillanti se poi si fa propria la cosiddetta “agenda Monti”, che tanto
ha contribuito a far lievitare questo tsunami.
La
sinistra (e sopratutto il PD) non ha capito che la sofferenza sociale
che si agita dentro una crisi economica mai vista, chiede politiche di
radicale cambiamento e non di rassicurante continuità. E che una parte
rilevante delle giovani generazioni, colte e abili nell’uso della
comunicazione web, non intendono più la democrazia come delega ma come
partecipazione.
Ne abbiamo avuto le avvisaglie nel referendum sull’acqua pubblica.
Ne abbiamo colto le potenzialità con le primarie, quando il centro sinistra ha toccato l’apice della sua capacità attrattiva.
Ora il punto è che non
basta una proposta politica convincente, se essa non prevede la
possibilità di essere costruita dal basso, con la partecipazione diretta
o via web che sia, con la possibilità di definire le priorità non nelle
sedi esclusive dei partiti, ma nell’ampia agorà della democrazia
partecipata.
E’
questo un insegnamento soprattutto per noi di SEL, che abbiamo fatto
delle primarie e della partecipazione la priorità della nostra azione
politica. Abbiamo sostenuto Bersani con lealtà perché frutto di un
processo che ha coinvolto 3 milioni di persone. Abbiamo realizzato
l’impegno di portare le ragioni della sinistra alla sfida del governo.
Certo poteva andare meglio del 3,2 % che abbiamo raggiunto. Ma questo
tsunami ha travolto ogni altra proposta (vedi la lista Ingroia) perché
la nostra ipotesi politica era la più ragionevole e fondata.
Ora chi ha a cuore le ragioni della sinistra è chiamato a non disperdere il proprio contributo nella sterile protesta.
Oggi
è il momento dell’unità della sinistra. “Sinistra Ecologia Libertà” è a
disposizione di tutti coloro che ne vedano l’urgenza e la necessità.
Michele Bonforte
Da oggi siamo tutti costretti a cambiare
RispondiEliminaDopo il primo momento di smarrimento durante lo spoglio nel mio seggio, tante voti al movimento 5 stelle e molti meno di quanti previsti per il centro sinistra e tutti gli altri partiti…e guardato le facce sconsolate di tutti i compagni presenti in federazione in attesa dei risultati elettorali, ho ed abbiamo bisogno di recuperare speranza.
Ieri abbiamo respirato con sollievo perché Bersani ha rifiutato un governo di larghe intese con Berlusconi ed ha aperto a Grillo.
Il parlamento Italiano non ha mai avuto tante donne e tanti giovani, compreso i nostri eletti e già questo rappresenta un grande cambiamento.
Se come ha detto Michele il programma del movimento 5 stelle è in alcuni punti coincidente col nostro abbiamo bisogno di capire quali sono le nostre priorità.
Ad esempio sul no agli F 35 e il taglio delle spese militari abbiamo fatto la campagna elettorale con manifesti e un candidato come Pasquale Pugliese.
La riduzione dei costi della politica attraverso una legge che riduca il numero dei parlamentari ed il compenso ai parlamentari, ed ai dirigenti di Enti.
Tante tasse ai soliti e povertà di tante persone grida vendetta tutto lo spreco evitabile.
Un piano per il lavoro ed il rilancio dell’economia, il conflitto di interessi….
La proposta di un reddito minimo è nei nostri manifesti elettorali e nella nostra raccolta firme.
Ci sono punti delicati come una nuova legge elettorale …e l’art. 18 ma Grillo ha messo anche il sindacato fra quelli che debbono cambiare.
Per questi ed altri punti prioritari abbiamo bisogno di spenderci chiedendo, anche attraverso questo strumento contributi e proposte.
Abbiamo bisogno di continuare a farci vedere, per dialogare, nelle piazze con i cittadini in difficoltà e che hanno bisogno di ascolto per mettere meglio a punto la prossima campagna elettorale.
Ringrazio tutte le nostre candidate ed i candidati ed i nostri volontari che mi auguro vorranno continuare a far crescere il nostro partito.
Teresa Debbi