GINEVRA
– Il consiglio dei diritti umani dell'Onu ha chiesto a Israele di:
«Fermare
tutte le attività d’insediamento senza precondizioni e avvii un
processo di ritiro di tutti i coloni dai Territori».
Secondo il rapporto dell'inchiesta guidata dalla giudice francese
Christine Chanet, reso pubblico oggi a Ginevra (in data 06-02-013):
«Un
numero elevato di diritti umani dei palestinesi sono violati a causa
dell'esistenza delle colonie».
Chi è vissuto in
Israele-Palestina dall’attentato alle torri gemelle in poi, può
costatare che siamo in una nuova fase politica rispetto ai rapporti
tra l’amministrazione israeliana e le Nazioni Unite. Per decenni,
il Consiglio di sicurezza dell’ONU, tramite il veto americano, ha
bocciato ripetutamente le risoluzioni pro-palestinesi. Oggi, invece,
la Palestina è membro osservatore delle Nazioni Unite e l’ONU
intende intraprendere un percorso di diritto internazionale in favore
dei palestinesi. Una svolta forse dovuta ai cambiamenti geo-politici
causati dalla primavera araba, un nuovo scacchiere in cui Israele ha
perso tutti i suoi alleati. A questo punto s’imporrebbe uno sforzo
per terminare gli accordi di pace, Israele ne avrebbe una grande
convenienza ma l’amministrazione Nethanyahu è decisa a continuare
la costruzione d’insediamenti nel West-Bank, i cosiddetti territori
occupati, e mantenere lo Status quo.
Tuttavia,
c’è un problema che molti in Occidente non sanno, l’ipotesi dei
due stati è inattuabile, basta vedere la cartina geografica del
West-Bank (colori in azzurro-blu=insediamenti, castano-marrone=aree
palestinesi). È impossibile ricavare un territorio che possa
chiamarsi “nazione” dove uno “stato palestinese” non avrebbe
lo sbocco naturale verso il confine Giordano (zona completamente
sotto giurisdizione israeliana), un porto sul mare (Gaza è staccata
dal West-Bank); a nord, verso il Libano vi è la Samaria (area di
giurisdizione israeliana) e a sud il Negev (area militare
israeliana). Oltre al totale isolamento esterno, l’area palestinese
del West-Bank è in pratica una macchia di leopardo senza nessuna
continuità territoriale. La
scelta dei due stati, stando alla situazione attuale, è in realtà
una grande menzogna mediatica.
Le amministrazioni israeliane lo sanno bene, per cui alcuni dirigenti
prevedono il trasferimento in massa di tutti i palestinesi; ma cosa
accadrà in una situazione geo-politica d’isolamento internazionale
in cui sempre più Israele si trova?
Baruch ha sòfer