domenica 3 febbraio 2013

Troppo zelo per il Pd non aiuta il centrosinistra

Eugenio Scalfari, su Repubblica di oggi, si interroga sull'ipotesi che "il Pd" non vinca le elezioni ed esorta gli elettori "incerti" a votare Pd. A me piacerebbe interrogare Scalfari sulle ragioni per le quali Repubblica continua a far finta che il Pd sia in campo da solo. Qualche tempo fa, nei titoli di Repubblica, le primarie del centrosinistra venivano contrabbandate come "primarie del Pd". Adesso ci sono "leelezioni del Pd". Ora, una cosa è abbastanza certa: "il Pd", se si presentasse da solo, non vincerebbe le elezioni. Come non le ha vinte nel 2008. Come, presumibilmente, non le vincerebbe mai. Il primo ad esserne convinto è lo stesso Pd, che, infatti, ha archiviato lo sfortunatissimo teorema "andiamo da soli" e ha promosso la costituzione di una coalizione di centrosinistra. Il motivo è molto semplice: esiste un'area vasta di elettori - di sinistra e/o di centrosinistra - che non si riconosce nel Pd e non intende votare Pd. Proprio in questo bacino di elettori "fuori dal Pd" si giocano le sorti delle elezioni, tra chi (Vendola) punta alla vittoria del centrosinistra - la coalizione, NON "il Pd"- e chi (Ingroia, per non parlare di Grill0) punta invece alla logica del tanto peggio-tanto megli". Oscurare la reale articolazione del centrosinistra e ridurla al solo Pd, -che ne è la forza più consistente, ma non l'unica - significa non solo perseverare in una informazione sbagliata. Significa, soprattutto, fare un danno grave alle sorti del centrosinistra. E, paradossalmente, anche alle sorti del Pd.

Stefano Morselli