Cosimo Pederzoli
Condannato
in primo grado a quattro anni di reclusione per truffa e peculato. Ma
oggi al notaio Giovanni Varchetta il Comune di Reggio Emilia ha
affidato un incarico professionale. Un importo di 7.737,32 euro per
il rogito di acquisto di 10 alloggi in Via Ruini, 42 (PG
n°32395, del 22/9). Il Varchetta è stato condannato nel febbraio
2013, la sentenza è stata emessa dal gup Giovanni Ghini dopo il rito
abbreviato accogliendo la richiesta del pm Maria Rita Pantani, la
quale ci andò giù pesante sul rispettabile notaio Varchetta: “La
rilevanza penale è gravissima perché si tratta di reati compiuti da
un pubblico ufficiale che ha approfittato della buona fede altrui”.
E
va bene che stiamo parlando di primo grado di giudizio, ma davvero a
Reggio Emilia non ci sono altri notai a cui affidare incarichi
professionali pagati dai contribuenti? Il notaio, secondo l'accusa,
ha versato all’erario somme inferiori agli importi ricevuti dai
clienti per atti di compravendita.
Non
solo, aveva emesso fatture nelle quali erano indicate imposte a
carico dei clienti superiori al dovuto, dal 2005 al 2009, per oltre
860mila euro. A denunciare questi fatti è stata la commissione
regionale di disciplina del Consiglio Notarile. Tutt'ora, in attesa
di una sentenza definitiva, è in corso un procedimento disciplinare
da parte del Consiglio Notarile nei confronti
del dottor Varchetta.
L'affidamento
può anche non avere nulla di illegale ma ci auguriamo che, la
prossima volta, l'Amministrazione tenga in nota valori meritocratici
e di trasparenza. Affidare un incarico da oltre 7mila euro ad una
persona già condannata in primo grado (aspettiamo l'esito
dell'appello) ci pare l'ennesimo gesto atto a scoraggiare e svilire
tutti i lavoratori onesti su cui non pende alcuna accusa e
sconosciuti alle Forze dell'Ordine.
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