"Valori
e idee per nutrire la terra": sarà questo il senso della
partecipazione della Regione Emilia Romagna a Expo Milano 2015, che
si svolgerà dal 1 maggio al 31 ottobre prossimi.
Un'
occasione unica ed imperdibile per far conoscere ad una platea
immensa, stimata intorno ai 20 milioni di persone, le eccellenze
della nostra regione. Compito dell' Expo sarà quello di proporre il
"prodotto Italia" ai mercati esteri, di "geo
referenziare" i grandi marchi del territorio (per capirci: tutto
il mondo conosce la Ferrari, ma pochi sanno DOVE viene prodotta).
Ma
un dato mi sembra sottovalutato: secondo uno studio dell'Università
Bocconi, circa il 70%dei visitatori sarà italiano. Ecco che allora
sarà determinante non solo presentare il nostro prodotto, ma
riuscire a ri-presentarlo, offrire cioè una proposta nuova e diversa
a coloro che il prodotto regionale lo conoscono già: offrire alla
platea italiana un prodotto diverso, più ricco, più variegato.
Un
prodotto non standardizzato ma innovativo, alla cui creazione
concorrano tutti i soggetti della filiera produttiva: il settore
manifatturiero ed alimentare, quello alberghiero, turistico,
culturale, includendo in esso anche le forze "giovani"
delle associazioni culturali che sul territorio in modo originale e
creativo promuovono la propria terra. Avendo la capacità , ad
esempio, di utilizzare tecniche nuove, e di usare "testimonial"
d'eccezione che potrebbero veicolare un variegato interesse verso il
nostro territorio. Riguardo la nostra realtà reggiana penso a figure
come l'Ariosto e Matilde di Canossa. Facciamo un esempio: quest'anno
è stato festeggiato il 540° anniversario della nascita del poeta,
si sono tenuti molti convegni, seminari, mostre (anche di ottimo
livello) concerti, letture, spettacoli, ma tutti "episodi",
che non vanno a costruire qualcosa di stabile, un punto di
riferimento costante. Avete mai visitato il Mauriziano? Un posto
splendido, ma vuoto, dove l'Ariosto non c'è e non si respira
l'atmosfera del grande poeta. Eppure basterebbe così poco,
basterebbero un paio di ologrammi, è solo un esempio, che narrassero
la storia del poeta e dei personaggi del suo mondo di fantasia e
creatività sfrenata (basta guardare a Startford on Avon, città
natale di Shakespeare, la casa dello scrittore viene visitata da
mezzo milione di persone all'anno). Facciamo altrettanto per
l'Ariosto. L'Expo deve essere pensato come impulso per la creazione
di valorizzazioni stabili.
E
lo stesso discorso potrebbe valere per Matilde di Canossa: la
"modernizzazione" del suo personaggio, molto caro al
turismo estero, soprattutto tedesco, potrebbe promuovere in modo
molto efficace non solo un territorio ricchissimo di itinerari
naturalistici e culturali,ma anche i prodotti del territorio.
Per
questo la lista Sel di Reggio Emilia propone che l'Expo2015 diventi
uno stimolo per creare spazi e percorsi turistici duraturi, che
vadano oltre la sola Esposizione. A breve verrà confermato il
potenziamento della linea Milano – Reggio Emilia AV, una buona
notizia in vista di Expo, ma la vera sfida è fare dei nostri
prodotti e eccellenze locali la vera Esposizione Universale.
Soprattutto dopo il 31 ottobre 2015.
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