lunedì 4 ottobre 2010

Le tappe del movimento per la pace in un corso


Sono aperte le iscrizioni al corso "Il movimento per la pace in Italia e a Reggio Emilia". Ogni movimento sociale che cambia la storia dal basso, perché gli sia riconosciuta la sua funzione deve anche costruirne la propria narrazione. E’ avvenuto per il movimento dei lavoratori e per il movimento delle donne, non è ancora avvenuto per il movimento per la pace. Per questo è importante ripercorrere le tappe di un percorso storico che ha mobilitato passioni politiche e civili, perché significa tracciare un sentiero all’interno del susseguirsi degli avvenimenti del nostro paese utilizzando degli altri segnavia, un'altra punteggiatura, altre categorie di interpretazione degli eventi. Questo percorso sarà affrontato per nuclei tematici, alternando il livello nazionale ed il livello locale. Fissando a priori un punto di partenza. Ma sarà anche affrontato con la consapevolezza che si tratta appena di un’introduzione rispetto ad un ambito di ricerca storiografica in Italia ancora tutto da esplorare, quello che negli Usa chiamano della peace history. Che fa riferimento non solo ad una storia di settore, appunto quella dei movimenti pacifisti, ma ad un nuovo punto di vista storiografico sulla storia dell’umanità, capace di mettere in evidenza non sole le opposizioni alle guerre, ma tutte le soluzioni disarmate e nonviolente all’interno dei conflitti e tutte le azioni di prevenzione della violenza che l’umanità ha saputo mettere in campo. Un punto di vista storiografico capace di raccontare i processi di sviluppo delle civiltà fuoriuscendo dalla retorica della “violenza levatrice della storia”.

Il Corso n. 4 sarà suddiviso in due moduli, è possibile iscriversi ad entrambi i moduli oppure solo al primo o solo al secondo a seconda del grado di approfondimento della materia che si desidera. Il prezzo di ciascun modulo è di 80 euro. Per informazioni: Libreria Infoshop Mag6 di via Sante Vincenzi 13/a, tel. e fax 0522/430307 - mail info@infoshopmag6.it.

Rifiuti e acqua tra finanza e vangelo: parla Zanotelli

Mercoledì 6 ottobre alle 21, nella chiesa di Santa Cristina in via Repubblica a Parma, l'incontro dal titolo "Il sistema economico finanziario e il vangelo". Padre Alex Zanotelli tratterà del problema dei rifiuti, dell'acqua e della collusione del potere economico locale.

Una giornata con Nichi


Una giornata con Nichi Vendola quella di venerdì 8 ottobre. Vendola sarà infatti a Reggio per partecipare all'iniziativa "Lavoro e/o libertà" promossa dalla Fiom al centro internazionale Malaguzzi di Reggio (ore 20.30). All'evento, coordinato da Gabriele Polo, saranno presenti anche Sergio Cofferati e il segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini. La discussione sarà incentrata sul futuro del settore metalmeccanico e sull'alternativa che viene a crearsi: da un lato la scelta per le aziende di privilegiare lavoro e investimenti a scapito dei diritti, dall'altro la scelta di delocalizzare altrove la produzione con un grave danno per l'economia del territorio. Ma prima Vendola festeggerà con tutti volontari che hanno fatto sì che la prima festa regionale di Sel fosse un successo. Con loro l'appuntamento-aperitivo è fissato per le 18 al parco della Pace di via Sorte a Campegine.

"Un momento conviviale - hanno annunciato i coordinatori provinciali di Sel Franco Ferretti e Carla Ruffini - nel luogo della nostra prima festa dove, grazie al lavoro di tanti compagni, è stato possibile realizzare quella che all’inizio poteva sembrare, come un compagno l’ha definita, una "folle" impresa. Nel corso dell’incontro ci sarà anche un’informativa sul risultato economico della festa".

lunedì 6 settembre 2010

La Festa regionale di Sel? Un successo

Landini intervistato dal collettivo "Locomotori
Grande successo di pubblico per la Festa regionale di Sel che si è chiusa domenica sera. La prima festa regionale è stata un'importante occasione per discutere dei temi che Sinistra Ecologia Libertà dovrà affrontare a fine ottobre al primo Congresso nazionale. Al Parco della Pace di Campegine sono arrivati in migliaia, aderenti, simpantizzanti e i tanti che hanno trovato interessanti le proposte e gli incontri della festa. Tra loro anche tantissimi giovani. L'appuntamento ha saputo raccogliere dibattiti, ma anche iniziative artistiche e culturali.
Tanti gli argomenti sul tavolo: la privatizzazione dell’acqua e dei beni pubblici, le problematiche legate al lavoro (esaminando in particolare il caso di Mariella Burani Fashion Group) e alla crisi economica, l’alternativa all’attuale governo, la libertà di informazione nel nostro Paese. Una giornata dedicata alle donne e alle problematiche di genere ha affrontato, con le modalità ‘lievi’ della proposta artistico-culturale, il tema dei corpi possibili: un excursus riflessivo sul rapporto tra corpo e potere, corpo e manipolazione, corpo e malattia, corpo e mutazioni.
La Roulotte dei Saperi Itineranti - "Sinistra on the road" ha raggiunto la festa di Sel, dopo un tour regionale di sensibilizzazione sui temi dell’istruzione e del sapere.
Con oltre 1.500 coperti pieno successo anche per le proposte gastronomiche della festa, un menù tosco-emiliano ‘di terra’ e un menù ‘di mare’ a base di pesce pescato nella riviera romagnola. Sono stati complessivamente 300 i volontari che hanno garantito il buon funzionamento della festa. A loro il ringraziamento di Sinistra Ecologia Libertà. E ora non si può che migliorare!

lunedì 19 luglio 2010

Casa Cantoniera, Fantini sbaglia

Riteniamo sbagliate nel merito e inopportune in questa fase politica le dichiarazioni dell’assessore provinciale Marco Fantini in riferimento allo sgombero della casa cantoniera di Via Martiri della Bettola.

Nel merito delle scelte politiche pensiamo - soprattutto in questa contingenza segnata drammaticamente dalla crisi economica e dalle scelte sciagurate del governo Berlusconi in tema di tagli al sistema di welfare locale - che l’alienazione di strutture abitative pubbliche annunciata da Fantini sia profondamente sbagliata. Proprio in questa fase, nella quale si acutizza sempre più il problema casa (sono decine gli sfratti che ogni settimana vengono eseguiti nella nostra città ), occorrono politiche di segno opposto capaci di realizzare piani di recupero delle strutture esistenti. Politiche di recupero del patrimonio edilizio pubblico che proprio ieri sono state annunciate dall’assessore Matteo Sassi del Comune di Reggio Emilia, per far fronte all’ondata di emergenza abitativa che sta investendo il nostro territorio.

Riteniamo inoltre che l’assessore provinciale, nelle sue polemiche dichiarazioni, abbia sbagliato completamente il bersaglio, attaccando pesantemente CGIL e Sunia, che pochi giorni prima avevano espresso il loro parere negativo rispetto alla scelta della Provincia di vendere le case cantoniere di sua proprietà (peraltro sono anni che questi soggetti chiedono un recupero di queste strutture per contrastare il fenomeno dell’emergenza abitativa). Ricordiamo a Fantini che quei sindacati, che ha assurdamente accostato al governo nazionale, sono tra i pochi soggetti sociali che in questi mesi non hanno abbassato la testa e non hanno accettato supinamente le politiche di Berlusconi. Anche l’assessore provinciale con la delega alla casa può fare, se vuole, qualcosa che contrasti decisamente con tali politiche: non svenda questo patrimonio pubblico e lo recuperi per destinarlo a chi ne ha davvero bisogno.

Carla Ruffini Franco Ferretti

Coordinatori provinciali di Sinistra Ecologia Libertà

giovedì 8 luglio 2010

Mobilità territoriale: un incontro con Gandolfi

Dopo l'incontro con Ugo Ferrari, assessore alle Risorse del territorio del Comune di Reggio Emilia, prosegue l'approfondimento e il confronto promosso da Sel sui temi legati alla pianificazione territoriale, alla mobilità e allo sviluppo della città.

Mercoledì 14 Luglio alle 18.30

nella sede di Sinistra ecologia e libertà di via Zandonai 27

un incontro con l'assessore Paolo Gandolfi

dedicato alla mobilità territoriale

Vi aspettiamo!

Franco Ferretti e Carla Ruffini

mercoledì 23 giugno 2010

Venerdì in piazza per lo sciopero generale

Sinistra Ecologia e Libertà, Federazione della Sinistra

e Lista 5 Stelle

aderiscono e partecipano allo sciopero generale della Cgil

CONTRO LA MANOVRA DEL GOVERNO DEL CENTRO-DESTRA PERCHE’ E’ INIQUA E RECESSIVA, COLPISCE IL LAVORO E I SERVIZI, NON TOCCA LA CASTA, LE RENDITE E I PATRIMONI E NON SOSTIENE LA RIPRESA ECONOMICA. MENTRE PER USCIRE DALLA CRISI BISOGNA RAFFORZARE LO STATO SOCIALE, INVESTIRE NELLA SCUOLA PUBBLICA, UNIVERSITA’ E LA RICERCA; BISOGNA CERCARE LE RISORSE TAGLIANDO LA SPESA PUBBLICA SBAGLIATA (SPESE MILITARI, PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA…) E TASSANDO LE RENDITE, I PATRIMONI, LE TRANSAZIONI FINANZIARIE E IL CONSUMO DELLE RISORSE NATURALI.

Per questo è indispensabile la mobilitazione dei lavoratrici e lavoratori e delle cittadine e dei cittadini, che pensiamo debbano essere informati delle ricadute pesanti della manovra sui servizi locali, con la convocazione di appositi consigli comunali straordinari. E' necessaria altresì la convergenza più ampia con le forze sociali, e da qui il nostro pieno sostegno allo sciopero generale del 25 giugno indetto dalla Cgil su una piattaforma che richiama molte delle proposte che prima abbiamo avanzato.

Invitiamo tutti i consiglieri e amministratori (nei comuni, provincie ed in regione) delle forze politiche e dei movimenti firmatari, a essere presenti alla manifestazione regionale che si terrà a Bologna, per sostenere direttamente le ragioni delle mobilitazione contro i tagli del governo agli enti locali.

Federazione della Sinistra

Lista 5 Stelle

Sinistra Ecologia e Libertà

La pianificazione territoriale a Reggio: un incontro

SABATO
26 GIUGNO 2010
ORE 10

nella sede di Sinistra ecologia e libertà

(via Zandonai 27 - Reggio Emilia)

incontro con

Ugo Ferrari (assessore alle Risorse del territorio del Comune di Reggio)


"Lo pianificazione territoriale del comune

di Reggio Emilia, con particolare attenzione
all'Area Nord"

domenica 20 giugno 2010

Giovedì un incontro aperto di Sel


Giovedì 24 giugno alle 18.30, nella sede Sel di via Zandonai, un incontro aperto del Coordinamento provinciale di Sinistra ecologia e libertà per fare il punto sulle attività in corso a cura dei diversi gruppi di lavoro e circoli territoriali e condividere l'impegno dei prossimi mesi in vista della scadenza congressuale.

Un incontro con scambio di informazioni e assunzione di impegni concreti in relazione alle iniziative da intraprendere o da sviluppare/implementare.

Sel davanti alle fabbriche per sostenere la Fiom

Sinistra ecologia e libertà di Reggio sarà davanti alle fabbriche della nostra città lunedì e martedì con un volantinaggio sulla gravissima vicenda di Pomigliano d’Arco, per contribuire a rompere, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori che quotidianamente si battono per difendere diritti sempre più esili e minacciati, l’isolamento in cui il principale sindacato metalmeccanico, la Fiom, è costretta dall’arrogante ricatto della Fiat.

Non lasciare sola la Fiom in questo momento significa molto di più che un gesto di solidarietà a lavoratori impegnati a difendere il loro posto di lavoro… Significa sostenere una battaglia sui diritti del lavoro di dimensioni forse epocali, che, se dovesse avere l’epilogo temuto, determinerebbe quella che Nichi Vendola ha definito una “cesura storica, un punto di non ritorno”. E tutto ciò in un momento in cui convergono minacciosamente in un solco antidemocratico, che ogni giorno si fa più profondo, l'attacco di Berlusconi alla Costituzione, la legge-bavaglio dell'editoria, una manovra economica dai vistosi connotati anti-sociali e depressivi e il ‘modello Marchionne’, significativamente sostenuto da un vasto fronte politico e mediatico ed esibito come ‘nuovo modello’ di relazioni industriali.

Un accordo capestro, quello proposto dalla Fiat, a confermare il quale, attraverso un referendum svuotato di senso democratico, sono beffardamente chiamati i lavoratori stessi che di questo sopruso sono le vittime designate: mettendo in scena la farsa simildemocratica del pensiero unico, si ‘concede’ di votare a chi in realtà non ha nulla da scegliere.

L’accordo, presentato in tutta la sua proterva unilateralità dalla Fiat, è destinato ad azzerare la responsabilità sociale d’impresa in nome di una produzione che andrà a saturare un mercato dell’automobile in profondissima crisi, senza peraltro determinare effettiva crescita, e appare non ‘negoziabile’, perché in esso e attraverso esso si chiede la liquidazione di diritti indisponibili.

Tali diritti, infatti, che nessun sindacato potrebbe ‘negoziare’, perché non gli appartengono, e che neppure i titolari diretti potrebbero alienare, perché incardinati in una civiltà giuridica che trascende le parti sociali e gli individui, tutelandone le fondamentali prerogative, sono minacciati di azzeramento: il diritto di sciopero, sancito dalla Costituzione; il pagamento dei primi tre giorni di malattia, garantito dalla legislazione ordinaria; la difesa del proprio tempo di vita da una gestione del tempo di lavoro soffocante e totalitaria, garantita da una contrattualistica nazionale che impegna inderogabilmente tutti i contraenti.

Ma non solo. L’approvazione di un simile accordo provocherebbe la messa in crisi dei fondamenti della rappresentanza e della contrattazione collettiva e la cancellazione delle proposte/prospettive di uno sviluppo sostenibile capace di integrare diritti del lavoro, qualità della vita ed equità sociale.

In tutto questo riteniamo sia di vitale importanza creare intorno alla Fiom, e alle fondamentali istanze che questo sindacato sta consapevolmente e tenacemente rappresentando, una fitta rete di solidarietà e sostegno da parte di tutte le forze e i movimenti di opposizione, sia politica che sociale, mobilitandosi per non lasciare solo l’unico sindacato in grado di opporsi a questa devastante strategia di dismissione dei diritti e della democrazia del lavoro.


Franco Ferretti e Carla Ruffini

Coordinatori SEL Reggio Emilia

mercoledì 16 giugno 2010

lettera degli economisti

Questa lettera degli economisti affronta con chiarezza i dilemmi aperti dalle recenti scelte di politica economica sia a livello europeo che italiano. La gravità delle scelte che si stanno compiendo e le possibili drammatiche conseguenze chiamano la sinistra alle sue responsabilità storiche. Malgrado la sua debolezza e frammentazione, senza una iniziativa della sinistra a livello europeo le attuali classi dirigenti rischiano di portare l'Europa verso una crisi di civiltà.

sabato 12 giugno 2010

Margherita e il Laboratorio differenza


E’ stato un incontro fatale, per vedere messa in pratica la differenza di genere, quello tra Margherita Dogliani e il Labodif di Gianna Mazzini e Giovanna Galletti, ma anche per Carrara e la fabbrica dolciaria dei Dogliani e un pò anche per noi di 6DonnaPunto. Le abbiamo invitate e sono venute in cinque a Reggio Emilia il 29 maggio, per narrarci la loro esperienza, ed è stata fatale almeno per me che avevo voluto fortemente incontrarle, dopo che mi erano state presentate come “donne che vogliono cambiare il mondo” da Alberto Leiss, relatore a un loro incontro.

Ho capito meglio la loro differenza ascoltandole a Reggio, e mi sono resa conto che tra noi reggiane, da sempre a sinistra, e tra loro toscane, da sempre a sinistra, c’era una profonda diversità nelle pratiche del pensiero e dei fatti.

Loro tutte, parlavano di un attuale lavoro culturale, aperto alla città, organizzato da donne per uomini e donne, dentro i cortili della loro fabbrica, e noi al massimo questo lo vedevamo nei Festival dell’Unità o nelle piazze, organizzato dal partito o dalle amministrazioni pubbliche dentro cui si confondevano, e ancora è così, uomini e donne.

Noi, nel fare politica nel partito, quando parlavamo tra donne, al massimo, per sottolineare la differenza di pensiero tra uomini e donne, parlavamo della capacità femminile di essere “pratiche” nel nostro fare, rispetto a quella maschile, molto teorica, perché come donne avevamo il tempo contato e c’erano da portare a casa i nostri famosi servizi che girano il mondo (anche se non ci sono proprio per tutti/e e ora ce li stanno magistralmente sfilando dalle mani), aiuti comunque importanti per ridurre le nostre fatiche. I servizi, concreti e ben visibili erano il nostro chiodo fisso, la nostra sicurezza per trovare tempo per noi, come donne.

Un tempo, che noi reggiane della sinistra non abbiamo mai deciso che si potesse usare sessuandolo dal punto di vista culturale, come hanno fatto invece a Carrara. Immaginavamo forse che ognuna avesse la capacità di riempirlo e che non ci sarebbe mai stato permesso di invadere la sfera personale con bisogni culturali sessuati. Altri, ma non chiamiamoli neutramente mercato, invece e non ce ne siamo accorte, si sono preoccupati di invaderci con bisogni inesistenti e ambigue proposte, fino ai volti tumefatti dalla chirurgia estetica e ai bicipiti gonfissimi di certi uomini. Imput estranei hanno scelto il consumo del nostro tempo libero, e noi abbiamo forse immaginato che, dopo i servizi, non c’era più nulla per le donne da volere. Al massimo, benemerite cene con imprenditrici per sostenere la Casa delle donne, ma non per proporre un’autonomia e un’autorevolezza femminile, fuori dalla protezione partitica o amministrativa. Donne da liberare sempre… Sempre vittime, anche se al potere, incapaci di liberarsi e liberarci…

Ragionare e basta cercando Altro dalla nostra condizione, era sempre molto complesso. Sembrava improduttivo, intellettualistico, una perdita di tempo. E da questo modello mentale e partitico era praticamente impossibile uscire, oppure, potevi andartene tu... (Fatto).

Loro, le carraresi, ci parlavano di cura del pensiero e delle idee, di simbolico, di relazione tra loro e le e gli altri, di pratiche politiche differenti. Non hanno parlato, a Reggio, di servizi, né di aumenti di stipendio ed erano totalmente fuori dalla più classica contrapposizione capitale lavoro.. Avevano però costituito insieme, imprenditrice e lavoratrici, un’ associazione che si chiama “L’Angelo e le Stelle”, dove insieme vuol dire anche “la padrona e le sue dipendenti”, per dirla con un simbolico significativo di un limite quasi insuperabile nel reggiano, ma non solo . Avevano individuato il cortile della propria fabbrica - quello dove si parcheggia per andare dentro a lavorare e basta, sospendendo la relazione con la vita per imprinting imprenditoriale e sindacale - come il posto, la piazza in cui esprimere la loro cultura per la città e non solo la manifattura e il commercio. Annullando la famosa differenza di classe, tanto cara a tutto il ‘900 e da cui non abbiamo ancora capito come e se uscirne o con cosa e se sostituirla o mediarla, visto i risultati a cui siamo giunti con la crisi odierna. E hanno dato a questo loro fare un nome fortemente simbolico “Donne Anima e Corpo” e anche le lavoratrici presentano le attività culturali che propone l’associazione e hanno allargato la rete ad altre imprenditrici e ad altre lavoratrici. Così come hanno permesso, parlandone tra loro in una delle ditte coinvolte, ad una madre di due gemelli, di rimanere a casa dal lavoro fino a quando i bambini non avessero compiuto l’anno. Con naturalezza, senza drammi e aureole. Al confronto un aumento di stipendio penso suonasse loro strano concettualmente, rispetto a quello che la madre e i suoi figli hanno guadagnato, grazie alla pratiche nuova in cui si riconoscevano. E chissà cos’altro inventeranno nei momenti del bisogno…

Tutto questo anche perché insieme, Margherita e le altre che avevano già aperto la fabbrica alla cultura, da due anni stanno facendo un corso sulla Differenza di Genere con il Labodif di Gianna Mazzini, regista e Giovanna Galletti, economista. Un corso, da cui è nato il documentario “La fabbrica che pensa” per rendere conto del loro sguardo diverso sul mondo. Lì parlano a partire dalla visione femminile, dove le vecchie regole neutre, non sessuate, trovano il tempo che trovano. Mazzini e Galletti guardano anche ai positivi modelli economici norvegesi, dove le pratiche di governo delle donne in politica, non sono passate dal “neutro” del pensiero maschile, non c’era tempo e occorreva capire in fretta come istruire le donne, visto il loro improvviso, massiccio ingresso nella politica dei partiti.

Ecco, credo che a queste donne di Carrara, il problema dei servizi e degli aumenti di stipendio come sono codificati ora, tanto cari al ‘900 e a questo primo decennio del 2000, si porranno in maniera diversa che a Reggio Emilia e nel resto d’Italia, e che a loro sia più difficile sfilarglieli di mano, perché sono fatti d’altro, di altre pratiche e di altre relazioni.

Loro hanno scelto di curare l’autorevolezza femminile per prima cosa, per sé e poi per le altre e gli altri, sapendo che quella nessuno gliela poteva sfilare di mano come invece succede con i servizi oggi e su quella hanno voluto costruire il loro piccolo, grande mondo. A partire da sé. Lievito delle loro stesse idee come il lievito centenario – la madre -, che ogni giorno rinasce per fare i biscotti Dogliani, nella bellissima scena del filmato.

Fa ben sperare, questa esperienza carrarese, nella capacità delle donne di guardare le cose da un altro e meno distruttivo punto di vista. Il loro è un nucleo d’altro, incuneato nel bel mezzo del più ampio conflitto tra ricchezza e povertà del nostro tempo.

Dovremo tenerle d’occhio? Ce ne sono altre? E per favore non confondiamole con Olivetti, qui è la differenza di genere femminile a farla da “padrona” …

(Clelia Mori)

giovedì 10 giugno 2010

Cena di autofinanziamento per "No pacchetto sicurezza"

Sabato 12 giugno dalle ore 20.30, in via Don Minzoni a Reggio, il comitato "No pacchetto sicurezza" organizza una cena. Ognuno pagherà quello che vuole o può. E' un'iniziativa di autofinanziamento in vista di ulteriori battaglie contro il razzismo e le leggi liberticide, la prima di esse riguarda la truffa ad almeno 300 badanti straniere che sono state indotte a pagare cifre importanti per il permesso di soggiorno per trovarsi il nulla in mano.

Sel in piazza per il pubblico impiego

Sinistra ecologia e libertà di Reggio aderisce alla manifestazione nazionale del pubblico impiego promossa per sabato 12 giugno dalla Cgil. La manovra finanziaria varata dal Governo è iniqua ed inefficace perché non agisce sulle cause della crisi e ne fa pagare il prezzo soprattutto ai lavoratori pubblici e alle Regioni ed enti locali. E’ evidente che questa strategia punta a ridurre progressivamente il ruolo dell’economia pubblica, l’esigibilità dei diritti di cittadinanza, il controllo pubblico delle attività private. La crisi diventa così lo strumento per accentuare il liberismo del centrodestra ed accelerare il percorso verso l’autonomia delle leggi di mercato (va in questa direzione anche la proposta della revisione dell’art. 41 della Costituzione). Noi siamo invece convinti che in tempo di crisi bisogna rafforzare lo Stato Sociale, investire nella scuola, l’università, la ricerca, la capacità programmatoria delle istituzioni pubbliche e salvaguardare l’occupazione pubblica per contrastare la perdita di posti di lavoro; bisogna cercare le risorse tagliando la spesa pubblica sbagliata (spese militari, Ponte sullo stretto di Messina…) e tassando le rendite, i patrimoni, le transazioni finanziarie e il consumo delle risorse naturali. Esattamente il contrario di quello che propone la manovra finanziaria che perciò va respinta con la più ampia mobilitazione possibile. Il 12 giugno saremo in piazza a Roma con gli insegnanti, i medici, gli infermieri, gli impiegati ed i dirigenti pubblici, con tutti quelli che chiedono rispetto per il proprio lavoro ed i diritti dei cittadini.

martedì 8 giugno 2010

comunicato stampa su manovra finanziaria

La manovra finanziaria del governo Berlusconi:
è sbagliata perché aggrava la crisi economica rischiando di avviare una spirale recessiva;
è iniqua perchè colpisce i redditi medio-bassi, lasciando intatti i privilegi delle caste, i grandi patrimoni, le rendite speculative, i compensi scandalosi di manager pubblici e privati;
è antisociale perché colpisce gli enti locali inducendoli a pesanti tagli ai servizi sociali;
è contro le donne perché colpisce categorie di lavoratori (scuola, sanità, ecc.) dove maggiore è la presenza femminile e taglia servizi (asili, anziani, ecc.) che si scaricheranno sul lavoro di cura gratuito delle donne.

Il 4 giugno, presso la sede di "Sinistra Ecologia Libertà" di Via Zandonai 27 a Reggio Emilia, ci siamo incontrati per discutere delle conseguenze dirompenti che la manovra avrà sulle autonomie locali e sulla qualità della vita dei cittadini, in particolare quelli più deboli e indifesi. Riteniamo che si debba dare una risposta forte e decisa a questo governo che, dopo aver mostrato per oltre due anni un assoluto disinteresse per la crisi economica, oggi rischia di aggravarla con provvedimenti di rottura della coesione sociale. Per questo ci impegniamo a promuovere delle iniziative, anche comuni, di sensibilizzazione e informazione alla cittadinanza e chiediamo ai nostri capigruppo nei consigli comunali e provinciale di convocare sedute straordinarie dei consigli sul tema della manovra e delle ricadute prevedibili sul nostro territorio.


7 giugno 2010 - Reggio Emilia

Federazione della Sinistra
Italia dei Valori
Partito Democratico
Reggio 5 Stelle
Sinistra Ecologia Libertà
.

giovedì 27 maggio 2010

Le donne che migliorano il lavoro

Le donne che cambiano il lavoro, migliorandolo. Sabato alle 16.30, all'ex anagrafe di via San Pietro Martire, un incontro promosso da 6Donna - Dopolavoro di Lorenza Franzoni, in collaborazione con il Teatro dei Quartieri e ReggioFahrenheit presenta il filmato "La fabbrica che pensa" per la regia di G. Mazzini. In una congiuntura economica drammatica dal punto di vista occupazionale ed esistenziale, in cui prevalgono grandi difficoltà e incertezze per la vita quotidiana di tante famiglie, per i tanti/e che cercano lavoro, che lo perdono, che devono fare conti difficili con salari, cassa-integrazione, orari, senso di precarietà , parlare di un´Azienda che manda segnali di lavoro culturale, di formazione, di progettualità, è davvero un evento insolito. Margherita Dogliani, imprenditrice dolciaria con azienda a Carrara, ha da tempo lanciato un progetto culturale che vede le donne (in prevalenza) occupate nella sua fabbrica, non solo come lavoratrici di un prodotto, ma attrici di un progetto culturale. La fabbrica è il luogo dove si svolgono eventi ed incontri culturali importanti, imprenditrice, operaie e impiegate hanno fondato un´associazione "L'Angelo e le stelle"che progetta eventi culturali, intrecciando il lavoro di produzione con la partecipazione attiva ad un progetto fondato sulla partecipazione, le idee, le relazioni associative. Interessante capire che ci può essere un modo diverso di essere imprenditrici e dipendenti, che si può stabilire un sistema di relazioni che vanno oltre quelle tradizionali, Quali orari per le lavoratrici, quali flessibilità, quali opportunità di crescita? Quali possibilità per vivere la condizione di lavoro in modo più partecipato, paritario, soddisfacente? Margherita Dogliani, premiata dalla Commissione Opportunità delle Regione Toscana , insieme alle donne che lavorano con lei, ci parlerà della sua esperienza, dei progetti che ha realizzato e che realizzerà. Potremo vedere il filmato tratto da questa singolare esperienza "La fabbrica che pensa" per la regia di G. Mazzini e discutere di quanto e come la soggettività femminile può cambiare alcuni aspetti del lavoro, e può essere una leva per vivere meglio anche dentro una fabbrica.

Sel in assemblea contro la manovra del governo

Stasera alle 21, nella sede di via Zandonai, Sinistra ecologia e libertà organizza un'assemblea aperta sulla manovra economica del governo. Sarà un’occasione per valutare l'opportunità di iniziative comuni con i movimenti e le forze politiche e sociali, e anche un’eventuale discussione in Consiglio comunale. Una manovra grave quella del governo Berlusconi, una “macelleria sociale contro la quale bisogna organizzare una rivolta popolare” come ha detto Vendola. Ancora una volta - invece di colpire i grandi patrimoni, la rendita parassitaria e i gli evasori fiscali - vengono colpiti i lavoratori pubblici e privati. La manovra prevede anche il congelamento degli stipendi dei dipendenti pubblici che scatterebbe già da quest’anno fino al 2013. Si riducono poi le finestre di pensionamento e si allungal’uscita dal lavoro per le donne del pubblico impiego: 65 anni.

lunedì 24 maggio 2010

Venerdì un sit in contro la legge bavaglio

Un sit in per difendere la libertà di stampa. L’appuntamento, organizzato da Sinistra ecologia e libertà, è per venerdì 28 maggio dalle 10 alle 12 in piazza del Monte (angolo via Corridoni). Una manifestazione che denuncia il pericolo del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche per la libera e completa informazione. Sel risponde così all’appello della Federazione nazionale della stampa italiana. I cittadini non possono essere imbavagliati e privati delle informazioni: nell’ottica democratica i governati devono poter controllare chi governa. Nonostante le forti proteste che si sono sollevate in tutto il Paese, il governo Berlusconi vuole andare avanti. Si tratta di un provvedimento molto grave e pericoloso per la democrazia. Per questo Sinistra ecologia e libertà, a livello nazionale, ha organizzato numerosi momenti di protesta. Il ddl penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media compresi) di dare notizie delle inchieste giudiziarie - comprese quelle che riguardano la grande criminalità - fino all'udienza preliminare, cioè per un periodo che in Italia va dai 3 ai 6 anni e, per alcuni casi, fino a 10. Le norme proposte violano il diritto fondamentale dei cittadini a conoscere e sapere, cioé ad essere informati. La disciplina all'esame del Senato vulnera i principi fondamentali in base ai quali la libertà di informazione è garantita e la giustizia è amministrata in nome del popolo. I giornalisti esercitano una funzione, un dovere non comprimibile da atti di censura. Scendete in piazza contro la legge bavaglio.

Sel riflette: beni comuni, diritti e appuntamenti

Si è svolta venerdì scorso, con ampia e significativa partecipazione di aderenti, simpatizzanti e persone vicine al movimento, l'assemblea aperta di Sinistra ecologia e libertà. Dopo la presentazione della bozza di proposte elaborata dal coordinamento e un primo confronto generale sulle ipotesi di lavoro presentate, si sono costituiti tre gruppi di lavoro sui seguenti temi (due corrispondenti ad alcune delle campagne/aree tematiche proposte, un terzo costituitosi per definire e organizzare le iniziative/eventi di Sel da qui ai prossimi mesi):

Gruppo LA SOCIETA' DEI BENI COMUNI

Gruppo LA CASA DEI DIRITTI

Gruppo ORGANIZZAZIONE INIZIATIVE

Durante l'incontro si è anche convenuto che il gruppo di lavoro che tratterà il tema Lavoro e sviluppo sostenibile si costituirà in un prossimo incontro a ciò dedicato. Il gruppo di donne presenti all'assemblea ha deciso anche di autoconvocarsi a breve, invitando le aderenti a Sel, le simpatizzanti, tutte le donne interessate (e anche gli uomini che desiderano dare un contributo), ad avviare un confronto su come affrontare i temi della campagna "I luoghi delle differenze".

Vi proponiamo di seguito una breve sintesi relativa agli esiti del gruppo di lavoro sull'organizzazione delle attività:

- Giovedì 27 maggio, nella sede di Sel in via Zandonai, sarà organizzata un'assemblea aperta sui provvedimenti del Governo (manovra economica), anche per valutare l'opportunità di iniziative comuni con i movimenti e le altre forze politiche e sociali e di una eventuale discussione in Consiglio comunale.

- Per il mese di giugno è prevista un'iniziativa con la presenza di Nicola Fratoianni, assessore alla Trasparenza della Regione Puglia. La data dell'evento deve essere ancora definita.

- Si sta costituendo un gruppo di lavoro sulla verifica programmatica con il Comune di Reggio Emilia. Il gruppo, aperto a chiunque desideri farne parte, è per il momento composto da Pierino Nasuti, Matteo Sassi, Graziano Montanini, Gianfranco Riccò, Carla Ruffini, Pierpaolo Salvarani.

- La Festa regionale di Sel è prevista per la fine di agosto a Taneto di Gattatico o per i primi di Settembre a Campegine: essendo stata richiesta la presenza di Nichi Vendola, data, luogo e programma precisi saranno subordinati alla sua disponibilità.

- Proponiamo di contattare le altre forze politiche della sinistra per individuare in ognuna delle feste che verranno organizzate un momento di riflessione sulla crisi che veda anche la presenza delle istituzioni e delle forze sociali.

lunedì 26 aprile 2010

Ecco il registro per i testamenti biologici

Sinistra Ecologia Libertà apprende con gioia la notizia dell’approvazione unanime, da parte della Giunta, della delibera riguardante l’istituzione presso il Comune di Reggio Emilia del Registro dei testamenti biologici dei cittadini ed esprime soddisfazione per l’esito positivo di un iter deliberativo che, data la delicatezza del tema, si è rivelato non facile e, in taluni momenti, è sembrato persino non scontato.

Dopo la messa a punto delle procedure esecutive per l’attuazione della delibera, i cittadini residenti nel Comune di Reggio potranno, volontariamente e per libera scelta, esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione sul trattamento sanitario di fine vita, depositando il loro testamento biologico presso un servizio specifico attivato a cura dell’Ufficio Anagrafe.

In tal modo il Comune, ovvero l’istituzione più vicina ai cittadini, consentirà, con modalità certe e non onerose, l’esercizio effettivo di un diritto già esistente, garantendo un servizio di fondamentale utilità ed assicurando ai cittadini che, se intendono esprimere le proprie anticipate volontà di cura, queste saranno conservate adeguatamente e consegnate a chi deve tenerne conto nel momento in cui ciò si renda necessario.

Sel ha sostenuto fin dalla prima ora e con coerenza la coraggiosa battaglia del Comitato AltaVoce per raccogliere le adesioni dei cittadini e presentare al Consiglio comunale una mozione di iniziativa popolare firmata da centinaia di persone, accompagnandone il percorso di implementazione con coerenza e determinazione.

Già in altre occasioni abbiamo avuto modo di sottolineare il carattere esemplare del processo partecipativo che ha portato all’istituzione del Registro nella nostra città.

A partire da un’esigenza sentita dalla collettività (senza richiamare l’ampio dibattito in corso, basti pensare al fatto che già in un centinaio comuni si è affrontata la questione del “biotestamento” attraverso gli strumenti dell’iniziativa popolare e la metà di essi ha già istituito o deliberato di istituire un registro dei testamenti biologici) e, attraverso la promozione di partecipazione e la raccolta di adesioni nel territorio, si è costruito un percorso virtuoso bottom-up che ha coinvolto e impegnato il livello istituzionale nella ricerca di soluzioni e dispositivi amministrativi adeguati.

Ora aspettiamo che venga comunicato ai cittadini quando e con quali modalità potranno cominciare a esercitare il loro fondamentale diritto.

Sinistra Ecologia Libertà


mercoledì 14 aprile 2010

Venerdì un presidio per Emergency

Davanti alla Prefettura di corso Garibaldi per sostenere Emergency. L'appuntamento è per venerdì alle 18.30 al fianco dei volontari di Emergency della nostra città. Sinistra ecologia e libertà e i partiti del centrosinistra esprimono così solidarietà all'organizzazione fondata da Gino Strada e sollecitano un forte intervento italiano e del rappresentante dell'Unione europea a Kabul, affinché si faccia rapidamente chiarezza sulla condizione dei tre volontari Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani. E' assurdo ipotizzare che un'organizzazione come Emergency con il suo personale medico italiano impegnato in azioni di soccorso umanitario, possa essere parte attiva in complotto nei confronti di un governatore afgano: la sua missione è sempre stata di pace, vicina alle popolazioni civili e a chi soffre e ha necessità di essere soccorso. Agli arrestati si garantiscano immediatamente i loro diritti, si faccia chiarezza sui capi di imputazione, di cui si hanno notizie, e molto contraddittorie, sonlo da organi di stampa. E si intraprendano subito i passi necessari per la loro liberazione. Siamo stupiti delle parole del governo italiano, sempre riferite dalla stampa: invece di adoperarsi da subito per assicurarsi che i diritti di italiani all'estero siano rispettati, è sembrato piuttosto di ascoltare parole di accusa preventiva. Ricordiamo peraltro che l'Italia è responsabile in Afghanistan del Programma giustizia.

Anche noi stiamo con Emergency


L'arresto dei tre operatori umanitari di Emergency non sarebbe stato possibile se l'Italia avesse un governo degno di questo nome, e se non avesse un ministro degli Esteri come Frattini e un ministro della Difesa come La Russa che parlano di "vergogna" e di "Brigate Rosse" invece di esprimere una protesta ferma e indignata all'indirizzo degli autori (servizi segreti afghani e forze Isaf-Nato) dell'incredibile sopruso e di attivarsi per esigere l'immediata liberazione di tre loro connazionali.

L'idea che due medici e un volontario pacifista possano essere terroristi filo-talebani si commenterebbe da sola, se non nascondesse il chiaro tentativo di mettere a tacere una voce scomoda, quella di Emergency, che è testimone degli insuccessi della coalizione occidentale in Afghanistan e delle tante vittime civili causate da "incidenti" e perciò non solo rifiuta la logica delle veline di guerra ma resta in Afghanistan per portare sollievo e cure mediche ai feriti di tutte le fazioni in lotta. Ogni ferito infatti, come insegna la Convenzione di Ginevra, ha diritto all'assistenza, anche se è un talebano.

L'abbandono da parte dello staff di Emergency dell'ospedale di Lashkar Gah purtroppo segna un punto a favore dei signori della guerra, anche di quelli che si nascondono nelle diplomazie occidentali, e in particolare di chi non vuole soluzioni politiche al terribile conflitto che da decenni insanguina l'Afghanistan. Da oggi la popolazione afghana è ancora più sola, ancora più in balìa delle violenze di tutte le parti in causa.

Sinistra ecologia e libertà di Reggio chiede l'immediato rilascio dei tre volontari italiani e invita i cittadini, le istituzioni e le forze democratiche di Reggio a mobilitarsi per chiedere che i soldati italiani di stanza in Afghanistan non siano più in alcun modo coinvolti in azioni di guerra. E' giunta l'ora che le forze democratiche di tutto il Paese esigano l'applicazione dell'art. 11 della Costituzione, secondo il quale "l'Italia ripudia la guerra" e si interroghino sulla legittimità della permanenza del contingente italiano in Afghanistan e del suo ulteriore coinvolgimento in una guerra nella quale è sempre più difficile distinguere i buoni dai cattivi.

Sinistra ecologia e libertà Reggio Emilia

lunedì 12 aprile 2010

La crisi e la Lega

Gazzetta di Reggio - 11/04/2010
Un piatto di pasta nelle scuole reggiane non si nega a nessun bambino. «Farlo - dice l'assessore comunale al welfare Matteo Sassi - sarebbe un imbarbarimento sociale, prima ancora che politico, per il nostro paese».
Sassi, se la prende con il vice sindaco di Guastalla e con altri sindaci della Lega in Lombardia e Veneto, che invece hanno scelto la strada di tagliare i pasti ai bambini in ritardo con il pagamento delle rette, per poi chiedersi «che futuro abbia in mente la Lega per il nostro paese, se non ha nessuna vicinanza e protezione per i bambini i più deboli?» . Ma non è solo questo i1 tema. La crisi si sente anche nelle scelte che le famiglie sono costrette a fare e se arrivano a non pagare la mensa, significa che o si è di fronte a tanti genitori «snaturati», o che proprio non ce la fanno più. Anche a Reggio, se il Comune scegliesse di «mettere a pane e acqua» chi non paga, sarebbero in tanti i bambini che non potrebbero mangiare con i compagni e dovrebbero rinunciare al tempo lungo.
«Le scuole - aggiunge Sassi - debbono essere un presidio e punto di coesione sociale. Se salta, si va verso la distruzione di una società» . Questa la sua analisi, mentre ci racconta come sempre più spesso insegnanti delle scuole comunali o statali gli hanno parlato di bambini che arrivano infreddoliti a scuola, perché a casa il riscaldamento è spento, o staccato e senza aver fatto colazione. Il problema riguarda italiani e stranieri. Come nel caso delle madri sole che debbono portare i figli in più scuole e poi andare a lavorare, da un'altra parte ancora. L'orologio corre, i soldi scarseggiano e allora la colazione salta. In cinque mesi la morosità per i buoni pasto nelle scuole statali (che è l'unico costo che debbono sostenere i genitori) è uguale a quelle fatte registrare in tutto il 2006. Non da meno è l'impennata sulle morosità per il pagamento delle rette nei nidi e negli asili comunali. «Il comune - ci dice l'assessore - sulla base del ricalcolo delle rette per asili e nidi, in base alle misure anticrisi decise, ha visto diminuire le proprie entrare nel 2009 di 153mila euro e nel 2010 sarà peggio. Il costo dei pasti, anche nelle scuole statali è a carico dell'amministrazione, così come con le scuole Fism è stata invece stipulata una convenzione. In nessun caso i pasti sono a rischio». Solo poche settimane fa alla scuola Campi Soncini della Fism di via Veneri, il Comune ha dovuto dare un contributo extra di 30mila euro per far fronte alle morosità in costante crescita.
Ma il problema è generale: «I nidi e delle scuole tengono e il comune è il garante di questa rete socio educativa . Chi non lo fa mostra la propria natura antisociale e anziché combattere la povertà umilia i nuovi poveri». Che sono in aumento, ci confermano anche dai Poli Territoriali, e sono nuclei familiari colpiti dalla crisi. In mobilità, cassaintegrati, famiglie tipo composte da gente normale, con due figli. Italiani come stranieri.
«La Lega Nord, con il messaggio chi non paga non mangia, fa una discriminazione ingiusta e trasversale - conclude l'assessore Sassi, guardando all'oggi - e il pacchetto anticrisi messo in campo dal Comune arriva a diversi milioni di euro e gli ultimi 800mila arrivati dalla Regione, li abbiamo stanziati solo un mese fa». Ma è anche consapevole che forse non basteranno.

venerdì 9 aprile 2010

La Lega Nord contro i bambini

Le campagne d'odio della Lega Nord fanno male anche a noi.
Sull'onda di un successo elettorale più apparente che reale (la Lega Nord ha perso in un anno 150 mila voti), le vittime sacrificali di turno delle campagne d'odio leghiste sembravano essere le donne. Trovandosi nella tragica situazione di dover abortire, l'idea di farlo con meno rischio e dolore, con l'uso dell'aborto farmaceutico, andava sacrificata alle possibili alleanze con la gerarchia cattolica. Poi il contrordine è arrivato tempestivo: su quella strada si poteva guadagnare il plauso della Chiesa, ma si rischiava di perdere concrete aree di voto femminile anche nelle zone di maggior radicamento.
Ma visto che senza un nemico non si può vivere, ecco che le truppe leghiste sul territorio ne trovano subito un'altro. Sono quei bambini che mangiano all'asilo nido senza pagare regolarmente la mensa. Allora detto fatto: mettiamoli di lato a digiunare mentre i loro amichetti mangiano, in modo da stimolare le loro famiglie di provenienza a pagare il dovuto.

mercoledì 31 marzo 2010

E' ora: Reggio istituisca il Registro per i testamenti biologici

Il Comitato AltaVoce, attraverso una nota inviata la scorsa settimana alla stampa, oltre a manifestare soddisfazione per l’impegno dichiarato dai consiglieri dei gruppi di maggioranza in consiglio comunale, Vecchi, Nasuti e Riva, a favorire l'istituzione in tempi rapidi del Registro dei testamenti biologici nel Comune di Reggio Emilia, ha chiesto con forza che dalle dichiarazioni si passi ai fatti e si giunga, senza più rinvii e procrastinazioni, all’approvazione della delibera di giunta istitutiva del registro.

Sinistra ecologia e libertà ha sempre sostenuto con forza e determinazione le ragioni e la battaglia del comitato (che ha presentato al consiglio comunale una petizione popolare firmata da 400 cittadini e, come testimoniano i tre consiglieri, si è misurato con competenza e senso di responsabilità su un tema così delicato e complesso) per la rivendicazione di questo fondamentale diritto all’autodeterminazione e per dotare anche il Comune di Reggio Emilia di un istituto adeguato all’esercizio di tale diritto.

La giunta, dopo essersi lasciata alle spalle la recente vicenda elettorale (che poteva costituire per qualcuno motivo di “prudenza” nell’affrontare una questione critica nel rapporto col proprio elettorato ), anche nella seduta post elezioni pur trattando diversi punti previsti dall’ordine del giorno non ha iscritto l’approvazione della delibera per l’istituzione del registro.

A questo punto riteniamo sia nostro dovere interrogarci sul perché si sia verificato questo ritardo nel varo di un atto deliberativo che ha alle spalle ben due mozioni approvate (in data 26 ottobre 2009) e un lungo lavoro di confronto e messa a punto di un testo di delibera su cui, è stato detto, si è determinato un sostanziale accordo di merito.

Chiediamo allora al sindaco di Reggio Emilia di rendere esplicite le ragioni di tutti questi rinvii perché crediamo sia una risposta dovuta a fronte di un atto “sacrosanto” che è stato al centro di un processo democratico esemplare.

Ci sono questioni fondamentali per la libertà e i diritti dei cittadini che non possono e non debbono soggiacere a mere logiche elettoralistiche e di convenienza politica spicciola.

Si ponga dunque fine a questo non più tollerabile gioco di proroghe e posticipi e si intraprenda immediatamente, come chiede AltaVoce insieme ai cittadini firmatari e tutti coloro che in questi mesi hanno appoggiato la battaglia per l’istituzione del Registro dei testamenti biologici a Reggio Emilia, il decisivo iter di attuazione.

Franco Ferretti e Carla Ruffini

Coordinatori di Sinistra ecologia e libertà Reggio

martedì 30 marzo 2010

Allarmante avanzata della Lega. Il successo di Vendola, invece, apre per il nostro movimento una prospettiva di innovazione politica

La massiccia astensione colpisce fortemente anche il centrosinistra. Di fronte ai dati è sempre più evidente il distacco della politica dalla gente, dai problemi generati dalla crisi, dai veri problemi del Paese. Si conferma, su contenuti di paura e pseudoidentitari, l’allarmante avanzata della Lega. Il successo di Vendola, invece, apre per il nostro movimento e a livello nazionale una prospettiva di innovazione politica, di buona politica capace di riconsiderare il sociale e i bisogni dei più deboli.

In Emilia-Romagna, nella nostra provincia e al Nord il risultato è certo al di sotto delle attese: Sinistra ecologia e libertà sconta un mancato radicamento sul territorio. Il dato è in linea con quello delle Europee: nessuna sorpresa dunque. Già nei prossimi mesi, da qui alla scadenza congressuale che farà nascere il partito, Sel dovrà affrontare con maggiore vigore tematiche importanti. Quelle del lavoro, dei diritti, dell’ambiente. E questo impegno deve fare i conti con i tempi di ricostruzione di un’iniziativa politica che cercherà la partecipazione e il confronto con i cittadini. Sel continuerà questo percorso per l’affermazione dei diritti, per la costruzione di un centrosinistra coeso e credibile, capace di opporsi al centrodestra in maniera organica e con un nuovo spirito di coalizione.

Sinistra ecologia e libertà si metterà di nuovo al lavoro nei prossimi giorni organizzando momenti di riflessione e continuando le battaglie sinora condotte. Un grazie va a tutti gli elettori che hanno sostenuto Sel-Idee Verdi e i candidati: il loro voto è un contributo concreto alla crescita del movimento e alla nascita di un partito che ha ancora l’ambizione di cambiare le regole del gioco.

I candidati di "Sinistra Ecologia Libertà"

Franco Ferretti, Marina Arrivabeni, Sara Cattini, Nevino Marani e Marco Bagni

venerdì 26 marzo 2010

Sel, che festa!


Nucleare? Non nel mio giardino

(da sinistra Nevino Marani, Gabriella Meo e Gianni Mattioli)












Nel 1978 gli Usa smettono di costruire centrali nucleari per evitare incidenti. Gli Stati Uniti continuano a produrre tecnologia, esportandola però, ovvero facendo crescere centrali nucleari ben lontano da casa: Brasile, Corea, Pakistan, Argentina. Insomma se il nucleare se ne sta lontano è meglio. Eccome. Lo sanno gli States, lo sanno tanti altri paesi come Francia, Spagna, Germania, Svezia, Danimarca. In molti hanno capito, tranne il governo italiano che dopo la bellezza di 22 anni pensa di ritornare al nucleare. Governo e Confindustria fanno propaganda sostenendo che il nucleare risolverà tutti i nostri problemi: ridurrà il costo della bolletta elettrica, ridurrà la dipendenza dall’estero per i combustibili fossili, risolverà il problema del cambiamento climatico e risolleverà la nostra economia scatenando, per usare le parole di Fulvio Conti, ad di Enel, “un rinascimento industriale”. E’ stato questo l’argomento affrontato giovedì all’incontro “Contro il nucleare” organizzato da Sinistra ecologia e libertà – Idee Verdi al centro sociale Primo maggio a Guastalla. L’evento conclusivo della campagna elettorale ha affrontato un tema al centro del programma e ha visto gli interventi di Gianni Mattioli, fisico e ambientalista del coordinamento nazionale Sel, di Gabriella Meo, assessore all’Ambiente della Provincia di Parma, e del candidato Sel-Idee Verdi alle regionali Nevino Marani. Dunque un secco no al nucleare: costruire una centrale nucleare comporta il consumo di una quantità talmente elevata di energia che occorrono anni di generazione di corrente per compensarla. A questo va aggiunto il fatto che l’estrazione e l’arricchimento dell’uranio sono attività complesse ed energivore. A conti fatti gli esperti valutano che ogni Kwh nucleare emetta una cifra variabile dai 96 ai 134 grammi di CO2 (Oxford Research Group). Insomma uno spreco e un danno concreto all’ambiente e alla salute. Gianni Mattioli, professore di fisica alla Sapienza, non usa mezzi termini: quella del nucleare è una storia abominevole “perché l’aggressione sanitaria è di routine”. Oggi però il governo pensa di riportare il nucleare in Italia e valuta la riattivazione di una centrale atomica che in Italia funzionava “benone” e che da quando è stata chiusa, nel 1987, non è stata ancora smontanta. Premier e consiglieri ripetono che con pochi lavori potrebbe essere riaccesa a costi ridotti e con grandi soddisfazioni. Parliamo di Caorso e guarda a caso è in Emilia Romagna, una delle 11 regioni da cui è partito il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto che vorrebbe catapultare l’Italia indietro di vent’anni (il referendum abolì il nucleare nell’87). Il problema ambientale esiste comunque, perché la centrale di Caorso è ancora lì, sulla riva destra del Po. Mattioli parla chiaro: per ora nel nucleare non c’è sicurezza e gli effetti, concreti, sono sulla salute pubblica. “Sono effetti somatici (tumori, leucemie…) – precisa il professore – e genetici, ovvero coinvolgeranno le generazioni future”. Poi siamo di fronte allo sconvolgimento climatico e non è uno scherzo: “E’ sempre più grave. Stiamo andando verso il caos imprevedibile”, ricorda Mattioli. Gli stati Ue si sono impegnati a ridurre del 20% il consumo di energia primaria entro il 2020. L’obiettivo è il “20-20-20”: riduzione del 20% del consumo di energia primaria dell’Ue e delle emissioni di gas serra, e introduzione nel consumo energetico di una quota del 20% di energie rinnovabili. “Il governo del nucleare – ha continuato Mattioli – ha tentato di boicottare in tutti i modi questa decisione dell’Europa e il ministro Scajola continua a non dire esattamente come stanno le cose. In ballo non c’è solo il nucleare che non vogliamo, bisogna fare ricerca e far decollare le energie alternative che non corrisponde ad un salto indietro nel Medioevo o a tornare al lume di candela. Il vivere bene è di tutti, non di alcuni”. Mattioli parla anche della necessità di riqualificare le città, della ristrutturazione dei trasporti, delle fonti rinnovabili, di una ristrutturazione della rete dei trasporti (420mila Km di strade!), di un miglioramento della mobilità che dovrebbe pensare ad utilizzare quanto già esiste. “Prendete un pezzo di carta – conclude il professore – fate un elenco con i nomi degli amici e parlate con tutti loro cercando di far capire le vostre ragioni per votare Sinistra ecologia e libertà”.

“Il più bel sorriso dei Verdi” (come dice Mattioli), l’assessore Gabriella Meo, già nel listino Errani, parla della necessità di “un ripensamento del modello dell’Emilia Romagna”. Un ripensamento necessario perché ci sono sofferenze e sono evidenti. “L’obiettivo – ricorda la Meo – è di fare della nostra regione la più solarizzata. Altro che nucleare... Bisogna fare come a Scansano, come quella gente che ha detto no al grande deposito di scorie. Questa gente ha detto e ripetuto con forza: “Non nel mio giardino”. Ebbene, anche noi ci dobbiamo ammalare della sindrome “Nimby” (Not in my back yard)”. “L’Emilia Romagna – aggiunge – deve dire non solo “non a casa mia”, ma anche non toccate più il Po, un fiume straordinario che però è considerato la fogna d’Italia. E sulla questione Po la Regione è un po’ mancata e ora bisogna mettersi al lavoro”.

Parlare senza stancarsi, parlare a tutti. Il candidato Sel alle regionali di domenica e lunedì Nevino Marani lancia un ultimo appello agli elettori prima del voto: “Adesso tocca a noi. Di fronte a tutto questo – ai rischi ambientali, alla distruzione del diritto al lavoro, al problema di democrazia economica – dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo andare a votare”.

(Tatiana Salsi)

giovedì 25 marzo 2010

Gli ultimi appuntamenti prima del voto


Sinistra ecologia e libertà – Idee Verdi conclude domani la campagna elettorale in vista dell’appuntamento alle urne di domenica e lunedì con nuovi appuntamenti informativi, a partire dalle 10, ai mercati di Bagnolo, Montecavolo, Rio Saliceto e Reggiolo. Sempre in mattinata, dalle 10 alle 12.30, i candidati e i sostenitori Sel saranno in piazza Del Monte a Reggio. Dalle 17 alle 19 i sostenitori un altro punto informativo Sel davanti al supermercato Conad Le Querce di Reggio. Sinistra ecologia e libertà di Reggio Emilia si presenta all’appuntamento elettorale delle regionali con cinque candidati. Sono, nell’ordine alfabetico con il quale compariranno sulla scheda elettorale, Marina Arrivabeni, insegnante di scuola elementare, tra le promotrici del comitato “Alta Voce” che si batte per una nuova legge sul testamento biologico; Marco Bagni, insegnante precario; Sara Cattini, studentessa universitaria; Franco Ferretti, ex vicesindaco di Reggio ed ex segretario provinciale della Camera del lavoro; Nevino Marani, operaio della Tecnogas, dirigente della Fiom Cgil. Alle elezioni regionali, Sel si presenterà con il proprio simbolo (nel quale appare anche un richiamo al leader nazionale Nichi Vendola) in abbinata con il “sole che ride” dei Verdi. Sosterrà la ricandidatura del presidente uscente Vasco Errani, insieme ad una ampia coalizione di centrosinistra. All’interno della coalizione, Sel intende rappresentare una sinistra plurale e innovativa, ma che non rinuncia alla propria storia e alla propria identità.

mercoledì 24 marzo 2010

La Primavera dei diritti: musica, spettacolo e "Rai per una notte" al Fuori Orario

La campagna elettorale di Sinistra ecologia e libertà – Idee Verdi si conclude con una grande festa tra musica, spettacolo e gnocco fritto. Non solo. Durante la serata-evento sarà trasmesso anche lo speciale Annozero, “Rai per una notte”, organizzato da Santoro al PalaDozza di Bologna. Domani a partire dalle 20, al Fuori Orario di Taneto, “per uscire dal lungo inverno della democrazia” le donne di Sel-Idee Verdi propongono “La Primavera dei diritti” con il “Live sinistro” di Fabrizio Tavernelli, l’assolo di Bruna Bertoni, la performance di Tarma e l’Insolito Trio, e Simonetta Checchia del Teatro no con “Voci contro voci”. La serata sarà aperta da una cena sobria – gnocco fritto e salumi – per mantenere la necessaria lucidità e non farsi sorprendere da cataclismi eversivi. Durante la festa sarà proiettato anche un video-appello di Nichi Vendola che si rivolge agli elettori dell’Emilia Romagna in vista dell’appuntamento elettorale del 28 e 29 marzo. “In Emilia Romagna – dice Vendola – c’è bisogno di Sinistra ecologia e libertà per bloccare l'avanzata del leghismo, della cultura del razzismo e l'intolleranza. Questo accade in una regione in cui il centrosinistra deve ridefinire le proprie strategie, la propria missione, il proprio riformismo. E proprio qui c'è bisogno di contenuti più netti e radicali. Noi siamo il cuore di un'alternativa. In Emilia Romagna c'è bisogno di Sinistra ecologia e libertà”. La videoproiezione di una parte di “Rai per una notte” è un modo per ribadire la necessità di difendere i diritti, anche quello all’informazione. “Questo - ha detto Santoro - è il primo sciopero bianco degli abbonati Rai, che non potendo seguire i loro programmi, ci riusciranno in mille modi. Bucheremo il filo spinato che ci è stato messo intorno".

martedì 23 marzo 2010

Cav. che abbaia

Nei Paesi normali, un capo del governo che urla a un’autorità dello Stato «fate schifo», «siete una barzelletta» e ordina di chiudere un programma del servizio pubblico sarebbe costretto ad andarsene nel giro di un’ora. Sempre in quei famosi Paesi, quando un’autorità dello Stato viene trattata dal capo del governo alla stregua di una cameriera, si dimette in un sussulto d’orgoglio oppure esegue l’ordine. Ma noi siamo nella terra degli arlecchini: più servili che servi. Tutti inchini e promesse, niente sostanza. Attraverso il sipario trasparente delle intercettazioni osserviamo questi funzionari mentre si sorbiscono le reprimende del Capo in silenzio (il silenzio degli Innocenzi). Cercano di ammansirlo con parole vaghe, alzano fumo, ma alla fine che fanno? Niente. Lasciano Santoro al suo posto (per fermarlo un misero mese hanno dovuto appiedare pure Vespa) e il Cav. in preda a un delirio di onni-impotenza. Poi, passata la tempesta telefonica, si sfogano con gli amici: «Aho’, quello me manda a fare in c. ogni tre ore!». E lo dicono senza dignità, ma anche senza paura, come se la loro essenza millenaria di burocrati li mettesse al riparo persino dalle ire del padrone. Montanelli sosteneva che durante il ventennio l’unica resistenza al fascismo la fecero gli impiegati pubblici, contro l’abolizione della pausa cappuccino. Chinavano il capo, allargavano le braccia. E continuavano ad andare al bar. Fu pensando a loro che Mussolini ammise: «Governare gli italiani non è difficile, è inutile». Una grave iattura, certo, ma talvolta consente di evitarne di peggiori.

(Massimo Gramellini, il Buongiorno de La Stampa)