mercoledì 14 aprile 2010

Anche noi stiamo con Emergency


L'arresto dei tre operatori umanitari di Emergency non sarebbe stato possibile se l'Italia avesse un governo degno di questo nome, e se non avesse un ministro degli Esteri come Frattini e un ministro della Difesa come La Russa che parlano di "vergogna" e di "Brigate Rosse" invece di esprimere una protesta ferma e indignata all'indirizzo degli autori (servizi segreti afghani e forze Isaf-Nato) dell'incredibile sopruso e di attivarsi per esigere l'immediata liberazione di tre loro connazionali.

L'idea che due medici e un volontario pacifista possano essere terroristi filo-talebani si commenterebbe da sola, se non nascondesse il chiaro tentativo di mettere a tacere una voce scomoda, quella di Emergency, che è testimone degli insuccessi della coalizione occidentale in Afghanistan e delle tante vittime civili causate da "incidenti" e perciò non solo rifiuta la logica delle veline di guerra ma resta in Afghanistan per portare sollievo e cure mediche ai feriti di tutte le fazioni in lotta. Ogni ferito infatti, come insegna la Convenzione di Ginevra, ha diritto all'assistenza, anche se è un talebano.

L'abbandono da parte dello staff di Emergency dell'ospedale di Lashkar Gah purtroppo segna un punto a favore dei signori della guerra, anche di quelli che si nascondono nelle diplomazie occidentali, e in particolare di chi non vuole soluzioni politiche al terribile conflitto che da decenni insanguina l'Afghanistan. Da oggi la popolazione afghana è ancora più sola, ancora più in balìa delle violenze di tutte le parti in causa.

Sinistra ecologia e libertà di Reggio chiede l'immediato rilascio dei tre volontari italiani e invita i cittadini, le istituzioni e le forze democratiche di Reggio a mobilitarsi per chiedere che i soldati italiani di stanza in Afghanistan non siano più in alcun modo coinvolti in azioni di guerra. E' giunta l'ora che le forze democratiche di tutto il Paese esigano l'applicazione dell'art. 11 della Costituzione, secondo il quale "l'Italia ripudia la guerra" e si interroghino sulla legittimità della permanenza del contingente italiano in Afghanistan e del suo ulteriore coinvolgimento in una guerra nella quale è sempre più difficile distinguere i buoni dai cattivi.

Sinistra ecologia e libertà Reggio Emilia

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