mercoledì 24 giugno 2015

Nomine negli enti controllati dal Comune: trasparenza, competenza, pubblicità del percorso decisionale.

Michele Bonforte
coord. prov. SEL Reggio Emilia

“Gli amministratori delle società controllate dal Comune dovranno essere selezionati tramite procedura ad evidenza pubblica e sulla base di criteri di merito.”
Così recita il programma elettorale di SEL per il comune di Reggio Emilia, presente fin dalle primarie a Sindaco nel programma di Matteo Sassi, recependo una preoccupazione molto diffusa sulla opacità di questa materia agli occhi dell’opinione pubblica.
Le aziende locali (vuoi che siano al 100% pubbliche o partecipate) sono sotto un attacco mediatico che ad oggi pare solo essere rinviato all’autunno. Il governo Renzi vuole metterci le mani, tagliando ai comuni e regioni gran parte dei loro strumenti operativi, per ricentralizzare tutto a Roma. Archiviato il federalismo, si vogliono trasformare gli enti locali in meri attuatori delle politiche nazionali, che consistono spesso in nuove tasse e in tagli ai servizi che colpiscono la popolazione meno ricca.
La campagna contro quello che impropriamente viene definito “socialismo comunale”, mescola come sempre argomenti sensati con vere e proprie falsificazioni. Nello stesso calderone finiscono aziende locali sane e ben gestite, con quelle in dissesto, così come si confondono servizi strutturalmente in deficit (trasporto locale ad es.) con servizi che danno quasi sempre un utile (gas ad es.). Ma l’argomento principe dell’attacco è quello della casta: le aziende locali sono il luogo di gestione di favori e riciclaggio di carriere, che non tengono in nessun conto criteri come le capacità, l’efficacia e la trasparenza.
Ovviamente basta un caso reale per trasformare tutta la partita delle nomine in un’orgia di malaffare.
Si potrebbe dire che la “casta percepita” è ben superiore al dato reale.
Ma in questa materia io penso che valga la massima per cui la moglie di Cesare non solo deve essere innocente ma deve essere al di sopra di ogni sospetto. E dunque utile definire un metodo che amplifichi la trasparenza e la pubblicità del processo decisionale che porta il Sindaco di una grande città a fare queste nomine.

Un buon esempio, da guardare ed adattare, mi pare essere quello di Bologna, dove la giunta di centrosinistra si è data da anni un metodo che prevede:

  • Bando pubblico per cui tutti possono inviare le candidature ai posti da ricoprire.
  • Per l'istruttoria relativa alle nomine da effettuare il Sindaco si avvale di un Comitato formato da tre componenti di elevata professionalità, moralità e indipendenza di giudizio. Il Comitato formula al Sindaco, a seguito dell'esame delle candidature pervenute, proposte non vincolanti relative ai soggetti da designare/nominare.
  • Incompatibilità aggiuntive a quelle definite dalla legge e previste nello statuto comunale, fra cui in particolare l’essere o essere stato consigliere/assessore comunale (salvo che non venga previsto esplicitamente dallo statuto dell’ente).
  • Il Sindaco decide autonomamente, sulla base delle proposte del Comitato, e tutti i curriculum vitae dei partecipanti vengono pubblicati.

Questo il sito del comune di Bologna http://www.comune.bologna.it/concorsigare/bandi_archivio/135:9763/
Ovviamente il sistema non mette totalmente al sicuro da scelte pilotate, ma la massima pubblicità data al procedimento permette all’opinione pubblica di farsi valere.
Credo che anche a Reggio Emilia bisognerebbe studiare un sistema simile. Il grado di familismo, di appartenenza a circuiti di conoscenze privileggiati, che ad opinione di molti caratterizzano le nomine nella nostra città, subirebbe un temperamento da sistemi pubblici di decisione e controllo.
Il rischio è che si parli di questo argomento quando le nomine principali saranno state fatte.

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