Katia Pizzetti
Ha chiuso la 4 giorni di dibattiti alla Festa Provinciale di SEL, l’incontro sulla scuola.
“Una scuola buona…per davvero. Gli errori di Renzi e le reali necessità della scuola italiana” Sono intervenuti Stefano Fassina ex deputato PD, Alessia Petraglia senatrice SEL, Marco incerti Zambelli già preside Bus Pascal, Yuri Torri consigliere regionale SEL. Un tema ricco di spunti di discussione anche alla luce della prossima approvazione in aula. I temi legati alla scuola e la riforma proposta dal governo, hanno la priorità di una discussione profonda e approfondita con diversi soggetti politici e sociali. La scuola non può basarsi su criteri numerici di valutazione, su standard legati alla produttività. Non farlo guardando a questi argomenti, quando i problemi reali sono altri. Occorre centrare la riforma su chi la scuola la fa vivere tutti i giorni, interpellandoli e non presentando un disegno di legge preconfezionato da chi siede a Palazzo.
L’onorevole Fassina da quasi un anno ha approfondito, anche se non di sua diretta competenza, il tema riforma scolastica, non ritenendolo solo per gli addetti ai lavori, ma coinvolgendo tutto il Parlamento. La scuola è il luogo dove vive quotidianamente la costituzione, dove da norma astratta diviene vita reale, dove si impara la capacità critica, dove ci si conosce e riconosce, per questo è di tutti e per tutti.
Con parole dirette e precise a centrare il punto della situazione, afferma – Lo è in particolare per il partito che dovrebbe essere di sinistra, progressista, che trova qui il suo epicentro, le sue ragioni d’essere. E’ tanto più vero quando ci si trova l’intero Paese che chiede di discuterne, di lavorare a correggere un testo di legge che non condivide. Subentra, per me un punto decisivo partendo dallo sciopero del 5 maggio scorso sulla scuola, il punto è la politica e le scelte che si compiono. Non posso accettare che un numero enorme di persone, un pezzo di società qualificata, sceso in piazza a manifestare chiedendo un apertura al dialogo, sia stata ignorata. Il Presidente Renzi ha raccontato che il tutto è avvenuto a causa di problemi di comunicazione, è esattamente il contrario, la comunicazione c’è stata, ma non ha voluto ascoltare. L’errore è da imputare all’impostazione del rapporto politica - cittadini, nella mancanza di dialogo tra le parti, chiudendo le porte ad un decreto di legge decisivo. La posizione assunta è molto grave e non possiamo rassegnarci, è difficile, serve andare controcorrente, ma la posta in gioco è troppo alta e non si può chiudere il prossimo 7 luglio, con il voto di fiducia alla Camera. La partita resta aperta, lo scarto tra ciò che si legifererà e il reale funzionamento comunità che lo dovrà applicare è al limite dell’assurdo. Sottolineo che avviene solo perché il segretario del PD e Presidente del Consiglio va avanti al solo scopo di aggiungere “una tacca” alle cose fatte, si comprende quanto sia insostenibile. A questo punto si farà fatica a rimotivare le persone nel credere nelle istituzioni, nelle rappresentanze.
A fronte di ciò, io vivo con difficoltà questo passaggio, così come altri rilevanti, la riforma della legge elettorale, le politiche del lavoro e quelle dei diritti civili. E’ per me fondamentale ricercare, assieme ad altri che hanno ritenuto impraticabile il percorso scelto dal PD, soggetti politici con cui dialogare, portare correzioni alla rotta intrapresa dal Governo. Vorrei trovare un luogo dove con i compagni di SEL , di altri movimenti e partiti, si possa provare a misurarsi con la rappresentanza di domande che oggi non trovano risposta, rimettere al centro questioni fondamentali della società, diritti dei cittadini e adottare linee politiche che guardino alla concreta realtà del Paese.
A fronte di ciò, io vivo con difficoltà questo passaggio, così come altri rilevanti, la riforma della legge elettorale, le politiche del lavoro e quelle dei diritti civili. E’ per me fondamentale ricercare, assieme ad altri che hanno ritenuto impraticabile il percorso scelto dal PD, soggetti politici con cui dialogare, portare correzioni alla rotta intrapresa dal Governo. Vorrei trovare un luogo dove con i compagni di SEL , di altri movimenti e partiti, si possa provare a misurarsi con la rappresentanza di domande che oggi non trovano risposta, rimettere al centro questioni fondamentali della società, diritti dei cittadini e adottare linee politiche che guardino alla concreta realtà del Paese.
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