venerdì 31 ottobre 2014

Sel: 8 Novembre in piazza per la libertà di movimento

Michele Bonforte
Cosimo Pederzoli

Partecipiamo alla manifestazione dell'8 novembre indetta dall'Aq16. La federazione provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà si unisce alla protesta contro le pesanti misure cautelari, ovvero obblighi di firma giornalieri, notificate a quattordici attivisti reggiani (tredici del Laboratorio Aq16) dopo la contromanifestazione del 25 Aprile scorso. Quel 25 Aprile alcuni di noi erano presenti al corteo 'anti-Lega Nord', non per bloccare le sparate assurde di Salvini, ma per segnalare alla cittadinanza e alle Istituzioni l'assurdità di una conferenza razzista proprio nel giorno dedicato alla Liberazione. Ci direte: ma questa è la democrazia! La democrazia non è uno stato di fatto, la democrazia va ricordata, allenata e difesa. Difesa da personaggi che parlano dei profughi come se fossero bestie, difesa da chi va a braccetto con la xenofobia francese della Le Pen, da chi non ha alcun rispetto per i valori e gli ideali che hanno animato la nostra città durante la Resistenza e la Liberazione. E che vorremmo l'animassero ancora.

Il multi-level marketing della Leopolda

 Michele Bonforte
Quando l’unica ragione che hai è la forza che hai conquistato, allora sta cominciando il declino.
L’annuale riunione della Leopolda, quest’anno si è tenuta in un clima diverso dal solito. Gli altri anni era un fiorire di proposte per aggredire i problemi del paese. La speranza e la possibilità di farcela alimentavano l’attenzione di un Renzi guascone, che irrideva Berlusconi e la tecnocrazia europea. Oggi che è il Presidente del Consiglio, si presenta con una alleanza di ferro con Berlusconi, e l’accettazione supina dei dictat europei sul bilancio. Dopo 6 mesi nessun parametro sociale ed economico è migliorato, anzi tutti tendono al peggio. A chi gli oppone il ragionamento che con le misure prese diversamente non poteva andare, e che ben altro ci vorrebbe per per cambiare verso, i suoi emuli rispondono che loro hanno preso il 40%, e dunque hanno ragione. 

giovedì 30 ottobre 2014



Dal Pd al "partito della nazione". E la sinistra che fa?:

 Stefano Morselli

La manifestazione della Cgil a Roma e la convention renziana alla Leopolda hanno offerto, per la loro concomitanza, una plastica ed efficace rappresentazione della fase politica in cui ci troviamo. E' possibile che qualche nodo stia venendo al pettine.
Intendiamoci: i nodi erano in gran parte lì, fin dal primo momento. Da quando Valter Veltroni teorizzò con molta (ma da molri volutamente ignorata) chiarezza il Pd come "partito riformista MA NON di sinistra". Da quando, di conseguenza, il falco confindustriale Calearo e la clericale integralista Paola Binetti - tanto per fare solo due nomi, il primo poi passato con il Banana, la seconda con Casini - furono indicati come simboli del nuovo corso, non meno importanti dell'operaio Boccuzzi, scampato alla tragedia Thyssen Krupp, e del laicista impenitente Odifreddi. Da quando, insomma, si propagandò l'idea che un contenitore unico "a vocazione maggioritaria" e all'insegna del "ma anche" non dovesse più rappresentare "una parte" - come suggerisce perfino la parola stessa "partito" - ma potesse e anzi dovesse ospitare tutto (e il contrario di tutto).

D'altra parte, anche Forza Italia e dintorni non era una normale destra europea, bensì un agglomerato che raccoglieva sì il consenso diun bacino elettorale di destra, ma lo piegava al domimio e alle utilità di un capo e di una corte assai più sensibili ai propri interessi, spesso illegali e addirittura malavitosi, che a un qualsiasi ideale politico. Fu così ch il Pd - pur segnato da continue e mai risolte contraddizioni, in alcuni casi anche da microscissioni di ceto politico attratto dalla "destra" allora vincente - riuscì sostanzalmente a stare insieme, soprattutto a mantenere gran parte dell'elettorato di sinistra. Un po' per il perdurante spauracchio-Banana, un po' per l'oggettiva difficoltà e la scarsa consistenza dei tentativi di costruire a sinistra qualcosa di nuovo e di diverso.

Ora, però, siamo in un'altra fase La crisi economica, il tramonto del Banana, il fenomeno grillino, la crescita dell'astensionismo, l'affermazione di Renzi hanno interrotto il precedente e ormai esausto copione del gruppo dirigente ex comunista ed ex democristiano. Non condivido l'opinione di chi, cadendo un po' dal pero, sostiene che Renzi tradisce e stravolge lo spirito originario del Pd. Piuttosto, lo estremizza e lo dilata fino alle sue estreme conseguenze: il "partito della nazione", che va dal comunista Gennaro Migliore a Davide Serra, finanziere ultraliberista e star della Leopolda. Che ingloba per intero pezzi di centro e - perchè no? - di quella destra con la quale è già adesso alleato strategico di legislatura, non più per emergenza contingente. Non c'è bisogno di spiegare che, in questo scenario, le varie componenti avrebbero un ruolo e un peso ben diverso. La sinistra interna, in particolare, conterebbe politicamente ancora meno di quel (poco) che conta adesso, anche se - come "sinistra di sua maestà" - manterrebbe una funzione decorativa, di specchietto rivolto verso una certa quota di elettorato.

Io non so prevedere se, quando e come la sinistra interna al Pd abbia intenzione di affrontare davvero questa situazione. Osservo, però, che l modo con il quale (non) l'ha affrontata finora ricorda parecchio la storia dell'apprendista stregone. Giunti a questo punto, dubito molto che il percorso del Pd sia reversibile. Renzi non è un "usurpatore": è stato regolarmente eletto segretario del Pd (non capo del governo: quello, in Italia, non si elegge più da tre anni). Al netto dei fenomei di opportunismo e di trasformismo, che pure sono evidentemente presenti. Ilvo Diamanti ha recentemente spiegato su Repubblica che è in corso una "mutazione" nel corpo e soprattutto nel voto del Pd. Che si riduce quello di sinistra, frammentato qua e la o verso l'asentensione, mentre aumenta quello centrista e di centrodestra.

Se questo è vero, basta salvarsi la coscienza dicendo che non si è d'accordo su questo e su quell'altro, fare qualche guerricciola di corrente, ma poi allargare le braccia e aspettare un Godot che non arriva mai? Non è il momento di pensare a qualcosa di nuovo? E se non ora, quando?

Lavoro: introdurre la Valutazione di Impatto Occupazionale

 Michele Bonforte

SEL propone l’introduzione del VIO (Valutazione di Impatto Occupazionale) per tutti i provvedimenti legislativi presi dalla Regione.
 Il lavoro sarà la nostra principale preoccupazione. Cominciamo dal rendere evidente all’opinione pubblica le conseguenze che i diversi progetti di legge regionali hanno sulla qualità e la quantità dell’occupazione.
Proporremo l’introduzione della valutazione dell’impatto occupazionale, in modo da poter confrontare le diverse proposte non solo per il loro contenuto, ma anche per le ricadute che hanno sul lavoro. 

mercoledì 29 ottobre 2014

EXPO2015 - Valorizziamo meglio e insieme il nostro territorio

 Maria Emanuela Lazzerotti

"Valori e idee per nutrire la terra": sarà questo il senso della partecipazione della Regione Emilia Romagna a Expo Milano 2015, che si svolgerà dal 1 maggio al 31 ottobre prossimi.
Un' occasione unica ed imperdibile per far conoscere ad una platea immensa, stimata intorno ai 20 milioni di persone, le eccellenze della nostra regione. Compito dell' Expo sarà quello di proporre il "prodotto Italia" ai mercati esteri, di "geo referenziare" i grandi marchi del territorio (per capirci: tutto il mondo conosce la Ferrari, ma pochi sanno DOVE viene prodotta).
Ma un dato mi sembra sottovalutato: secondo uno studio dell'Università Bocconi, circa il 70%dei visitatori sarà italiano. Ecco che allora sarà determinante non solo presentare il nostro prodotto, ma riuscire a ri-presentarlo, offrire cioè una proposta nuova e diversa a coloro che il prodotto regionale lo conoscono già: offrire alla platea italiana un prodotto diverso, più ricco, più variegato. 

domenica 19 ottobre 2014

Quando il Pd tuonava contro i tagli a Comuni, Province e Regioni


 Stefano Morselli


La foto a fianco, con la grande X che simboleggia il soffocamento degli enti locali, si riferisce alla campagna che i sindaci reggiani del Pd lanciarono nel luglio 2011 contro i tagli imposti dall'allora governo Banana.

L'allora segretario provinciale Pd, Roberto Ferrari, e l'allora responsabile degli enti locali, Gianmaria Manghi (oggi neopresidente della Provincia abolita ma anche no), tuonarono: "Riteniamo gravissima la sordità dimostrata dal governo nei rapporti con Regioni, Province e Comuni... I tagli imposti ai Comuni reggiani cadranno violentemente addosso ai cittadini. I sindaci saranno costretti a far saltare servizi che garantiscono la qualità di vita delle famiglie.. Il Pd è a fianco delle associazioni, dei sindacati e degli amministratori che si stanno mobilitando per evitare che si compia un vero atto di macelleria sociale, colpendo prima di tutto i più deboli, togliendo loro i servizi erogati da chi è loro più vicino: i Comuni, le Province e le Regioni".

All'epoca, il Municipio che appare nella foto era guidato dal sindaco Graziano Delrio, che era anche presidente dell'Anci, l'associazione nazionale dei comuni italiani, e oggi è collaboratore di primo piamo di Renzi nel  governo nazionale.  Adesso, i il segretario nazionale del Pd e capo del governo Matteo Renzi liquida le analoghe proteste contro i tagli imposti dal suo governo come fastidiose lagne di enti spreconi.  Quando si dice la coerenza...

mercoledì 15 ottobre 2014

Le bombe d'acqua e la fiera dell'ipocrisia

Michele Bonforte
coord. prov. SEL Reggio Emilia

In questi mesi abbiamo scoperto un nuovo fenomeno atmosferico: le bombe d'acqua. Lo scivolamento semantico dal più neutro nubifragio alle bombe, sembra servire a discolparci. Di fronte ad un vero e proprio bombardamento sembriamo più propensi a cercare colpevoli in chi non riesce a prevedere questi eventi, che non in chi avrebbe dovuto rendere il nostro territorio capace di resistervi.
Ovviamente le bombe d'acqua non esistono. Si tratta di fenomeni atmosferici estremi, ma noti, che da decenni colpiscono il nostro territorio. Certo il riscaldamento globale può aver contribuito ad un acutizzarsi dei fenomeni, ma quello che è cambiato è soprattutto il territorio, più fragile perché più costruito, meno adatto ad assorbire gli urti del maltempo.
Per decenni il movimento ambientalista ha segnalato l'esigenza di porre mano alle conseguenze delle nostre azioni sul territorio, e ha segnalato i pericoli che ne sarebbero potuti derivare per tutti noi.
Ma l'intera classe dirigente, inclusi i grandi giornali che oggi a gran voce invocano la prevenzione, ha dapprima considerato le proposte ambientaliste come folclore, e poi le ha indicate come causa della stagnazione del paese.

La proposta di destinare delle risorse ingenti ad un piano di manutenzione del territorio avanzata dagli ambientalisti e da SEL è stata beatamente ignorata.
Nel mentre ben maggiori risorse vengono destinate a grandi opere che stressano il territorio (prima il Mose, ora il gasdotto in puglia, l'alta velocità nelle valli alpine, ecc).

martedì 14 ottobre 2014

I candidati di SEL Reggio Emilia alle elezioni regionali




Nome
Presentazione
1
BONFORTE MICHELE
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Nato in Sicilia, vive oggi a Cavriago con la moglie e due figli. Lavora come tecnico informatico nella scuola. E’ un sostenitore e divulgatore del software libero. E’ il fondatore del movimento delle cooperative di autocostruzione a Bologna, dove porta a termine la sperimentazione dei cantieri in collaborazione con il Comune. Vive la politica come passione, partecipa al movimento di Genova ed al rinnovamento culturale della sinistra. Trasferitosi 15 anni fa a Reggio Emilia, si impegna nell’attività sindacale con la CGIL Scuola. Aderisce alla proposta politica di Vendola, e si adopera per far nascere “Sinistra Ecologia Libertà”, di cui è oggi il coordinatore provinciale.
2
FESTA ANTONELLA
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Nata a Napoli, è stata insegnante di scuola primaria. Ha vissuto per molti anni a Luzzara, oggi risiede a Reggio Emilia. Da sempre è stata impegnata attivamente prima nel PCI, poi nel PDS e DS e in varie organizzazioni femminili fino a "Se non ora quando". Allo sciolgimento dei  DS  non ha voluto aderire al PD e insieme agli aderenti alla lista minoritaria di Mussi, ha contribuito alla nascita di SINISTRA DEMOCRATICA, vivendo tutto il percorso che ha anticipato la nascita di Sinistra Ecologia Libertà.


3
LAZZEROTTI MARIA EMANUELA
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Sono nata a Roma 53 anni fa, ma reggiana d'adozione; laureata in lingue straniere, ho una ventennale esperienza lavorativa nel campo del turismo, e attualmente disoccupata (non per mia scelta).
Convinta vegetariana, sono  da sempre impegnata nel mondo del volontariato e legata alle tematiche animaliste.
Dopo una lunga convivenza, lo scorso anno mi sono sposata all'estero con la mia compagna Nico;
la mia massima attenzione è rivolta alla lotta alle discriminazioni ed al riconoscimento dei diritti civili.
4
MASIA STEFANO
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Sono studente universitario di Economia a Modena e barista a Bagnolo in Piano (RE), attivo politicamente, mi candido, per la prima volta, al consiglio regionale dell'Emilia Romagna con la volontà di dare il mio  contributo per la salvaguardia dei beni  comuni e la promozione dei  diritti civili. Credo che la sola strada per arrestare il declino economico e sociale che stiamo vivendo sia il  rinnovamento ed il rafforzamento dei valori di uguaglianza e libertà che da sempre caratterizzano la società emiliano - romagnola. Sono questi valori che mi impegno a promuovere e difendere.

5
NOTARI FRANCESCA
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Vive a Calerno. Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, attualmente farmacista. E’ entrata da poco a far parte di una lista civica nel Comune di Sant'Ilario D'Enza che lavora con esperienza e passione già da diversi anni sul territorio per portare nuove idee: tutela del territorio, politica partecipata, rilancio dell'economia partendo dal lavoro giovanile.




6
TORRI YURI

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Lavora come impiegato. Ha conseguito la Laurea specialistica in Scienze Internazionali e Diplomatiche nel 2005 all'Università di Bologna (sede di Forlì), con una Tesi in Storia dell'America del Nord sui rapporti tra Italia e Stati Uniti negli anni Settanta. Ha collaborato anche con il quotidiano La Gazzetta di Reggio, occupandosi di cronaca locale. Ha poi pubblicato alcuni contributi di taglio storico su alcuni periodici locali, tra cui Quaderni storici sarzanesi, dove si interessa di testimonianze relative al periodo della Resistenza. Nel 2012 è stata pubblicata una piccola raccolta di suoi racconti. Iscritto all'ANPI e a Sinistra Ecologia e Libertà. Dal 2006 è Consigliere Comunale a Casina, e fino al 2011 ha ricoperto anche la carica di Assessore a Turismo, Attività Produttive e Politiche Giovanili.

C'era una volta la Provincia eletta dai cittadini. Adesso c'è la Provincia nominata dal partito di maggioranza

Stefano Morselli       

 L'altro giorno ci sono state le elezioni per la Provincia. All'insaputa dei cittadini elettori, ai quali è stato raccontato già diversi mesi fa che le Province erano state abolite. Invece no: è stato abolito il voto dei cittadini. Ed è stato sostituito dal voto dei sindaci e dei consiglieri comunali, attraverso un complicato meccanismo detto "ponderato", secondo il quale ogni singolo voto vale di più o di meno a seconda delle dimensioni del comune di provenienza. C'era un candidato presidente unico, con vice altrettanto predeterminato, e con il solo dubbio - non appassionante, diciamo - se il partito di maggioranza avrebbe nominato il 92% oppure l'85% dei nuovi consiglieri provinciali.
Quanto alla Provincia, ovviamente c'è ancora e svolge le stesse funzioni che svolgeva prima. Intanto, "per continuare - ci rassicura il nuovo presidente, Gianmaria Manghi - il lavoro serio e qualificato fnora svolto dai tecnici e dagli amministratori precedenti. Poi, l'orizzonte è ancora molto da delineare. Navighiamo abbastanza nella nebbia. Il resto lo vedremo cammin facendo. In ogni caso, la nostra priorità resta quella di lavorare bene al servizio dei cittadini confermando quanto di buono la Provincia ha fatto finora”,"
Perbacco. Sembrerebbe quasi che - oltre a NON essere stata abolita - la Provincia NON sia neppure quell'ente inutile che ci hanno raccontato, Il nuovo presidente mette le mani avanti: "Questa riforma, bella o brutta che sia a seconda dei punti di vista, è un pezzo del cambiamento". Bello o brutto che sia, evidentemente, non ha importanza.

venerdì 10 ottobre 2014

sulle coppie: Alfano e Papa Francesco

di Laura Vezzosi

L'imperativo di Alfano di ieri sembra vanificare gli sforzi di Lucia Lusenti, Fabiana Montanari e dei movimenti che hanno ottenuto i riconoscimenti di alcuni diritti per le coppie non conformi al matrimonio cattolico.
Forse, è  così.
Ma non perdiamo la speranza =)
Infatti in questi giorni è in corso a Roma una mega riunione di tantissimi vescovi, per parlare del tema famiglia. Io sono fiduciosa.
Perchè la chiesa Italiana è sempre quella più ottusa e indietro rispetto alle chiese delle altre nazioni, quindi vedrete che dopo il 19 cambieranno tante cose nel pensiero ufficiale cattolico.  Io sono fiduciosa.
Ci è voluto un Papa che venisse dall'altra parte del mondo per smuovere le acque. Non solo queste acque.
E' il suo punto di vista esterno, di uno che non appartiene agli apparati di maggioranza, o di potere o di ricchezza che porta il cambiamento. Io sono fiduciosa.
Come donna cattolica di sinistra mi sento di ringraziare tantissimo Papa Francesco per le sue idee, la sua caparbietà, la sua delicatezza, la sua onestà.
C'è qualcun'altro di SEL che sente questo?

mercoledì 8 ottobre 2014

Elezioni provinciali: abolita la democrazia rimane la spartizione fra lobby.

Michele Bonforte
coord. prov. SEL Reggio Emilia


Il 12 ottobre per la prima volta una assemblea rappresentativa non sarà eletta dai cittadini, ma nominata da un nucleo ristretto di persone (i consiglieri dei comuni della provincia di Reggio Emilia) che in questi giorni sono stati oggetto di pressioni da parte delle lobby interne ai partiti più grandi, per sostenere questa o quella cordata. Tutto avviene in modo opaco, segreto. Il 12 ottobre sarà un momento triste per la democrazia.Il meccanismo inventato anticipa quello che avverrà con il Senato dei nominati, qualora passasse la sciagurata riforma costituzionale ed elettorale voluta dal PD di Renzi.
Per questo pensiamo che chi si oppone allo scempio della Costituzione sul Senato non elettivo, non possa far passare in silenzio l’adozione della Provincia dei nominati.
Sinistra Ecologia Libertà sostiene l’appello all’astensione reso pubblico da parte di alcuni consiglieri comunali, ed invita tutti gli altri, di qualunque appartenenza politica siano, a non rendersi complici di questo scempio.


Alfano fa il fondamentalista e contro i diritti civili detta la linea a Renzi.

Lucia Lusenti, consigliera comunale SEL Reggio Emilia
Michele Bonforte, coord. prov. SEL Reggio Emilia

Alfano ha scritto ai Prefetti perché vengano annullate le delibere dei Consigli Comunali che hanno deciso di trascrivere e quindi riconoscere le nozze, tra persone dello stesso sesso, celebrate all'estero.
Alfano ha quindi chiesto che i risultati politici ottenuti a favore dei diritti civili grazie al lavoro di rappresentanti dei cittadini democraticamente eletti, vengano resi nulli.
Questo è gravissimo. Non ci vuole un costituzionalista esperto per accorgersi che questi sono gesti antidemocratici e assolutamente irrispettosi della volontà popolare.
Il PD, quando ha scelto di essere un partito di sinistra, di allearsi con SEL e non con il “Nuovo Centro Destra” di Alfano, ha sostenuto questa battaglia per i diritti civili. Le destre, anche nel nostro Consiglio Comunale, come in Parlamento, l’hanno osteggiata.
Questa strana maggioranza Renzi-Alfano (e Berlusconi) vede renzi specializzato negli annunci, e la destra specializzata nel fare in concreto. Sacconi detta la linea sui diritti sociali e l’art. 18. Alfano ora emette fatwa contro i diritti civile dei gay.
Ora speriamo che questa “circolare” del ministro non intimidisca nessuno. Auspichiamo che nel nostro Comune (Reggio Emilia) il Sindaco Vecchi mantenga la posizione forte coraggiosa e giusta, che ha difeso in Consiglio Comunale durante la votazione della mozione. E lo invitiamo a fare fronte con Il Sindaco di Bologna che ha già annunciato la propria disubbidienza civile contro Alfano.
Ci auguriamo che si vada avanti: procedendo con la delibera per la trascrizione.
Dal canto nostro noi certamente non abbasseremo la testa davanti ai giochini di Alfano.

lunedì 6 ottobre 2014

Vendola: «Una sinistra che vince e fa le cose di destra non serve. No a nuovi contenitori, ma una coalizione dei diritti e del lavoro»

Nichi Vendola
stralci dell'intervento dal palco

«Oggi inizia un nuovo processo politico, una rete, siamo pronti a una nuova coalizione per i diritti e il lavoro. La sinistra semplicemente non c’è e non è nata per difendere i privilegi dei dominatori. La sinistra è nata per difendere e tutelare diritti e tutele di chi è in basso nella società. Il governo Renzi invece non fa nulla per dare lavoro a una generazione cancellata dal punto di vista del futuro. Si interviene al contrario sulla generazione dei padri, per togliere quei pochi diritti che ci sono. È in perfetta continuità con le politiche di Berlusconi, Monti e Letta: non mette in discussione le politiche di austerità».
«Non si può vivere in un Paese in cui vieni licenziato perchè ti ammali, resti incinta o sei gay . Questa non è modernità, è uno schifo».
«Caro Marino, non si può dare speranza a un teatro licenziando i lavoratori di un teatro. Tutto si può fare tranne che cacciare l’anima di un teatro, che sono i lavoratori»
«Che c’azzecca con le vite dei nostri figli l’articolo 18? Che c’azzecca con la crisi e con Marta, che vuole lavorare e fare un figlio? Con Giovanni, che ha 27 anni e non ha mai avuto uno straccio di contratto? Con Antonello, che il lavoro ce l’ha ma dura tre mesi? Loro l’articolo 18 non ce l’hanno. Ma vedi che beffa? Useranno la loro precarietà per rendere precario loro padre».
«Difendiamo l’art. 18 perchè difendiamo l’idea che si debba combattere l’insicurezza del posto del lavoro, in un Paese dove ci sono un milione di incidenti sul posto di lavoro l’anno».
«Laddove si perdono diritti credo non ci possa essere la sinistra. Se la sinistra propaganda il dimagrimento dei diritti diventa asociale e se questo accade si chiama destra»

venerdì 3 ottobre 2014

Se il Comune offre incarichi a condannati per truffa... Ecco il 'caso' Varchetta

Cosimo Pederzoli



Condannato in primo grado a quattro anni di reclusione per truffa e peculato. Ma oggi al notaio Giovanni Varchetta il Comune di Reggio Emilia ha affidato un incarico professionale. Un importo di 7.737,32 euro per il rogito di acquisto di 10 alloggi in Via Ruini, 42 (PG n°32395, del 22/9). Il Varchetta è stato condannato nel febbraio 2013, la sentenza è stata emessa dal gup Giovanni Ghini dopo il rito abbreviato accogliendo la richiesta del pm Maria Rita Pantani, la quale ci andò giù pesante sul rispettabile notaio Varchetta: “La rilevanza penale è gravissima perché si tratta di reati compiuti da un pubblico ufficiale che ha approfittato della buona fede altrui”.
E va bene che stiamo parlando di primo grado di giudizio, ma davvero a Reggio Emilia non ci sono altri notai a cui affidare incarichi professionali pagati dai contribuenti? Il notaio, secondo l'accusa, ha versato all’erario somme inferiori agli importi ricevuti dai clienti per atti di compravendita.