Stefano Morselli
Finchè c'era il Banana, andavamo sul sicuro, perchè - come ci avvisava anche Indro Montanelli, che lo conosceva bene - il Banana "è un mentitore professionale: mente a tutti, sempre; anche a se stesso, al punto da credere alle sue stesse menzogne". Quindi, noi non credevamo a nulla di ciò che diceva. Parecchi milioni di italiani, però, ci credevano, o almeno facevano finta di crederci. Alcuni, addirittura, ci credono ancora adesso, o almeno fanno finta, nonostante lo sterminato catalogo di misfatti personali e di catastrofi politiche che il Banana ha messo insieme nel tempo. Il conto lo stiamo pagando.
Poi è arrivato Beppegrillo e la faccenda si è complicata, perchè ha cominciato a crederci anche un pezzo della gente di sinistra. Beppegrillo ha cucinato un miscuglio di cose vere e di balle colossali, in più urlando improperi a destra e a manca, il che aiuta a confondere le idee, a sollevare polveroni, a portare in giro verso il nulla la rabbia sacrosanta di molti.
Infine, ecco che arriva Renzi e piovono altri colpi micidiali agli anticorpi critici che la nostra capacità di ragionare cerca faticosamente di mantenere. Nella gragnuola di annunci che ci investono da tutte le parti, rischiamo di perdere l'orientamento, perfino la distinzione tra realtà e fantasia. Tra vero e falso, appunto. Ieri ci hanno raccontato che Renzi ha eliminato il segreto di stato sulle stragi italiane: ottima cosa, però sulle stragi non vigeva nessun segreto di stato e i documenti erano già a disposizione della magistratura. Si tratta, quindi, di una pur lodevole ma assai più modesta "declassificazion" che rende quei documenti accessibili a chiunque ne faccia richiesta. Sempre ieri. il quotidiano la Repubblica ci ha informato di un piano segreto (??) per dimezzare l'acquisto degli F 35: ottima cosa, ma vai a sapere se è vera. falsa, mezza vera e mezza falsa. In serata, a Ballarò, il ministro Padoan ha detto che nel settore della Difesa è meglio risparmiare sul personale impiegatizio che sugli armamenti. Quindi, chissà.
Pessimi riclaggi della defunta legge elettorale Porcellum ci vengono propinati come geniali invenzioni a favore della "governabilità". Confuse ipotesi di trasformazione del Senato in non si sa precisamente che cosa ci vengono vendute come grandi innovazioni democratiche. Tambureggianti abolizioni delle Province- più esattamente: dei consigli provinciali elettivi - lasciano nel vago il futuro effettivo delle Province non più elettive. Decreti di beatificazione del lavoro precario vengono spacciati come generosi benefici per i lavoratori. Perfino la condivisibile e tangibile misura degli ottanta euro in più nelle buste paga si addentra nella nebbia quando si tratta di spiegare le coperture finanziarie immediate e soprattutto future.
Ora, va bene essere ottimisti. Va bene anche accontentarsi, con i tempi che corrono. Ma quando Brecht scriveva "sfortunato quel popolo che ha bisogno di eroi" non intendeva certamente dire che fosse una fortuna aver bisogno di imbonitori.
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