venerdì 24 maggio 2013

Se fossi a Bologna, per un sistema scolastico laico e unitario, al referendum consultivo sosterrei la proposta A

In merito alla nota dei sindaci della provincia di Reggio Emilia, a favore della proposta B nel referendum che si svolgerà a Bologna riguardo i fondi alle scuole paritarie vorrei sottolineare la mia posizione, in quanto assessore alla scuola del comune di Bagnolo in piano.
Il sistema integrato pubblico - privato, in vigore anche nel comune che amministro, è il risultato di una politica più che decennale  sulla base della quale i comuni suppliscono, con fondi propri, ad una inadempienza dello Stato che dovrebbe provvedere ad istituire scuole dell'infanzia su tutto il territorio nazionale.
Si tratta di una politica discutibile  che talora " costringe" le famiglie a rivolgersi a scuole la cui offerta è sicuramente di qualità  ma o più cara, o di tendenza, cioè orientata in senso religioso.
E' del tutto evidente che il referendum di Bologna- consuntivo- ha l'obiettivo non tanto di mettere in mezzo alla strada migliaia di bambini, né tantomeno quello di prendersela con questa o quella scuola,  ma di costringere lo Stato a prendersi le proprie  responsabilità e ad investire i fondi che da anni nega per coprire questo fondamentale segmento del ciclo prescolastico.
Per questa ragione,  pur ritenendo che l'unica politica possibile, nel contesto dato, sia quella del sistema integrato che i comuni si dovrebbero sforzare di governare in modo un po' più coordinato e ordinato sia sul lato delle iscrizioni sia quello della proposta pedagogica complessiva, personalmente sono favorevole alla proposta A la cui affermazione:
  1. costringerebbe lo Stato ad occuparsi nuovamente del segmento 3-6 praticamente abbandonato negli ultimi anni.
  2. alleggerirebbe i bilanci dei comuni che sono costretti a stanziare somme, a volte  considerevoli, per supplire a funzioni proprie dello Stato, il tutto, ovviamente, a fronte di tagli sempre più rilevanti.
  3. riaprirebbe uno spazio di discussione sul tema della laicità dell'istruzione.
Tale tema, completamente espunto dal dibattito pubblico o derubricato a anticlericalismo ideologico , è invece di primaria importanza soprattutto in una società in cui coesistono diverse confessioni religiose alcune delle quali potrebbero, in un futuro molto prossimo, volersi costruire la propria scuola e chiederne il finanziamento in nome della libertà di scelta. A quel punto come potranno le amministrazioni locali arginare l'evidente rischio della piegatura confessionale che potrebbe prendere l'offerta formativa del segmento 3-6? Io credo che, anche per evitare questo, ogni cittadino che abbia a cuore un sistema scolastico laico e unitario, dovrebbe sostenere la proposta A cosa che, se fossi a Bologna, farei e inviterei a fare.

Daniele Ferrari (Vicesindaco Comune di Bagnolo)

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