giovedì 9 maggio 2013

Contro il rischio di stagnazione rilanciare il centrosinistra con la partecipazione

La nostra città, assieme a tutto il Paese, vive da alcuni anni una profonda crisi economica e sociale che non accenna a placarsi a causa delle politiche di ferrea austerità inflitte dall’Europa e dai governi nazionali. La disoccupazione, specie quella giovanile, rappresenta anche a Reggio Emilia il male sociale del nostro tempo i cui esiti di lungo periodo, nella dimensione politica così come antropologica, restano del tutto ignoti. Il rischio, come accade oggi in numerose comunità dell’Europa, è che la frustrazione si trasformi in rancore e disaffezione democratica. Il livello di coesione sociale della nostra città è ancora significativamente elevato rispetto al quadro italiano, ma il segno del declino è visibile anche qui. Questo condizione sociale e culturale può essere spezzata solo da politiche economiche espansive volte alla creazione di buon lavoro; questo sarà il metro del nostro giudizio nei confronti del governo Letta. L’agenda proposta da quest’ultimo al Parlamento, così come la natura politica del governo, lasciano tuttavia poco spazio all’ottimismo.

In questo quadro, l’imminente decadenza del Sindaco Graziano Delrio a causa del suo nuovo incarico di Ministro rappresenta un elemento di debolezza per la città oltre che una situazione inedita. Non è possibile, per la stessa esistenza del centrosinistra quale soggetto oltre che spazio politico, rimanere prigionieri di un orizzonte temporale coincidente con la fine dell’attuale consigliatura. E’ necessario ripartire da una proposta politica capace di ridare senso allo stare insieme, non tanto per l’oggi ma per il domani. La grande maggioranza degli elettori e dei militanti del centrosinistra, a cominciare da quelli del Partito Democratico, vivono un forte sentimento di rassegnazione e di spaesamento quale conseguenza dell’innaturale e deleteria alleanza tra PD e PdL. Si aspettavano il governo del cambiamento ed è arrivato, per vie dolorose come il sacrificio di Romano Prodi, l’abbraccio con Silvio Berlusconi. E’ nostro compito contrastare questa condizione sociale e soggettiva - schiacciata sul presente e per questo avvilita – aprendo nuovi spazi politici e invitando la città a respirare a pieni polmoni.

Serpeggia un malcontento diffuso tra ampi strati della popolazione, a cominciare dai corpi intermedi che da sempre garantiscono rappresentanza sociale, partecipazione democratica e coesione. Allo stesso modo, sono sempre più numerosi singoli cittadini, di ogni età ed estrazione sociale, che cercano uno spazio pubblico e politico dove trovare non solo ascolto ma anche riconoscimento delle proprie competenze e della propria soggettività. Il declino delle grandi organizzazioni di massa ha inevitabilmente coinciso con l’aprirsi di una nuova epoca in cui la rappresentazione immediata di sé e dei propri bisogni ha eroso quote significative della rappresentanza politica e sociale tradizionale. Questa è la ragione per la quale dobbiamo innovare le forme del nostro fare politica oltre che i contenuti. L’agenda del cambiamento, anche a Reggio Emilia, sarà tale solo se riuscirà a coinvolgere direttamente cittadini e associazioni.

Partendo da questo scenario è evidente la distanza che si è venuta a determinare tra l’azione di governo locale e le istanze sociali diffuse. L’indubbio indebolimento della Giunta comunale, frutto della decadenza del Sindaco e dell’assessore alla mobilità, non faciliterà un nuovo orientamento politico e amministrativo capace di cogliere la volontà di cambiamento che anche a Reggio Emilia è stata espressa con il voto delle elezioni politiche di febbraio. Per questa ragione crediamo che un rafforzamento politico della Giunta, a cominciare dall’ingresso di una nuova generazione di amministratori, sarebbe stato doveroso al fine di rilanciare un progetto politico dal respiro lungo. L’immobilismo e l’autosufficienza manifestati dal PD ha invece impedito che si aprisse una nuova stagione politica e amministrativa. Siamo convinti che questa miopia finirà per avere conseguenze negative, in termini amministrativi e programmatici, anche sugli elementi di necessaria continuità che dovranno essere attinti dall’amministrazione Delrio.
Sinistra Ecologia e Libertà intende lavorare, anche localmente, all’unità delle forze politiche progressiste che si riconoscono nei principi e nei valori del socialismo europeo, primo fra tutti l’impegno a costruire una società più giusta ed egualitaria. Allo stesso tempo avvertiamo l’esigenza di contribuire a rianimare l’intera coalizione di centrosinistra che non può rimanere prigioniera, per lunghi e difficili mesi, delle ambasce del Partito Democratico.
A livello locale per i temi principali su cui concentrare l’azione di governo, noi indichiamo: la mobilità sostenibile, il riciclo dei rifiuti, il rafforzamento della coesione sociale, ed il lavoro (che vive la crisi più grave degli ultimi decenni per disoccupazione), così come del sistema della piccola impresa manifatturiera-commerciale e della cooperazione che richiedere una iniziativa di regia dell’amministrazione per la concertazione di azioni di rilancio degli investimenti su settori innovativi ecc.

Ma la coalizione di centrosinistra necessita di attingere risorse, idee, programmi ed energie dalla società civile, la cui espressione autentica non può essere confinata nei recinti dell’antipolitica, del qualunquismo o della xenofobia. Per questa ragione crediamo che la partecipazione della società civile, soprattutto alla definizione dei programmi politici e amministrativi, rappresenti un elemento irrinunciabile.
Crediamo che l’interesse della collettività e della città venga prima di qualsivoglia ragione di partito e quindi chiediamo fin d’ora al Partito Democratico di pronunciarsi chiaramente in merito ai seguenti punti:
  • avviare entro l’estate un percorso aperto alle forze progressiste, alla società civile e alla cittadinanza finalizzato alla costruzione partecipata del programma di governo del mandato amministrativo 2014-2019; programma che dovrà comunque essere sottoposto ad una consultazione popolare con modalità e strumenti appropriati;
  • avviare immediatamente un confronto politico, a livello cittadino e provinciale, tra Sel e PD al fine di escludere ogni proiezione locale dell’accordo di governo siglato tra PD-PdL-Scelta Civica a livello nazionale;
  • garantire che i prossimi candidati Sindaci del centrosinistra, a livello provinciale, saranno scelti tramite primarie aperte capaci di garantire la massima partecipazione dei singoli cittadini che si dichiareranno elettori del centrosinistra.
Assemblea provinciale “Sinistra Ecologia Libertà” Reggio Emilia 7-5-2013

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