Roberta Lombardi, neo capogruppo alla Camera per M5S, ha scritto sul sul proprio blog: "L'ideologia del fascismo, prima che degenerasse - sostiene Lombardi - aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello stato e la tutela della famiglia". Io non ne traggo la conclusione che la signora sia "fascista". bensì che non sappia quello che dice. Probabilmente non lo sa nemmeno in un altro suo suggestivo passaggio, nel quale definisce "folcloristica" l'idelogia "razzista e sprangaiola" di Casa Pound. Folcloristica?!
Ovviamente, sui giornali, è scoppiata la polemica. Pare che la signora Lombardi si sia offesa, prendendosela con le strumentalizzazioni (?) e assicurando di non apprezzare la dittatura fascista (e ci mancherebbe altro...). Peccato che la sua giustificazione - "La mia era una analisi storica" - sia come dicono in Veneto: pejo el tacòn ch'el buso. Proprio nel senso che la signora non sa quello che dice. Di fronte a questo infelice debutto sulla scena politica, alcuni obiettano che è meglio lasciar perdere: sì, è una cazzata, ma che vuoi che sia, sono ragazzi, se ne dicono tante. e comunque "i politici" hanno fatto di peggio. Troppo comodo, perchè adesso la signora è anche lei una "politica", ha un incarico importante e responsabilità pubbliche, deve rispondere di quel che dice e quel che fa. Troppo comodo, perchè anche altri "politici" - caso esemplare Bossi - sparavano spesso clamorose cazzate e c'era sempre chi invitava a lasciar perdere.
Poi ci sono i pasdaràn che negano tutto, anche l'evidenza. Grillo dice cazzate su Casa Pound? Non è vero. C'è la registrazione audio-video? Non è vero lo stesso, e comunque sono i giornalisti infami che strumentalizzano. Roberta Lombardi scrive sciocchezze sul fascismo che aveva un "altissimo senso dello Stato"? Non è vero. Sta scritto sul suo blog? Non è vero lo stesso, e comunque sono gli altri che strumentalizzano, e comunque il fascismo non esiste più. Tutto già visto e già sentito pochissimo tempo fa, quando anche Berlusconi - proprio nel Giorno della Memoria - fece la sua "analisi storica" per dire che il fascismo aveva fatto anche tante cose buone.
Ecco, la cosa sconfortante è la pulsione dei pasdaràn a difendere i Capi, anche e soprattutto quando sono indifendibili. Il caso di Berlusconi è di scuola. Ma ce ne sono anche altri, in tutte le parti politiche, sinistra compresa. Da questo punto di vista, la vicenda Grillo sta riproducendo e riproponendo la tipologia dei chierici devoti: il Capo ha sempre ragione, qualunque cosa faccia. Gli intellettuali dicono che sia un fenomeno che ritorna spesso nella storia italiana. Il fatto che questa volta ritorni in forma di farsa non è una grande consolazione.
Stefano Morselli
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