mercoledì 13 marzo 2013

Non cè un "conflitto tra politica e magistratura". C'è un pluri-imputato che cerca di sfuggire ai processi.

L'appello per un "comune senso di responsabilità" rivolto dal presidente Giorgio Napolitano alle "parti in conflitto", sarà pure un lodevole sforzo di stemperare la tensione in un momento molto delicato per l'Italia, Ma il problema è che le "parti in conflitto" non sono affatto "politica e magistratura", bensì il pluri-imputato Berlusconi e i numerosi magistrati che indagano su di lui, e/o cercano di portare a termine i processi a suo carico. Non è chiaro, quindi, in che cosa possa e debba consistere il "comune senso di responsabilità" tra un pluri-imputato e i magistrati che, a norma di legge, lo perseguono.
Il fatto che il pluri-imputato Berlusconi sia un leader di partito e venga ugualmente votato da una parte di elettori non cambia di una virgola la sostanza del problema, sul piano del diritto e anche della logica. Sarei curioso di sapere cosa avrebbe risposto l'ex democristiano Oscar Luigi Scalfaro se - in una situazione analoga - fossero andati a lamentarsi da lui i promotori di una adunata contro i magistrati, davanti al Tribunale di Milano. Sotto le immagini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Stefano Morselli

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