Sinistra, ecologia e Libertà esprime grande preoccupazione per ciò che sta avvenenendo in una delle più grandi cooperative reggiane, la Coopservice. La cooperativa reggiana, 400 milioni di fatturato, 6mila soci e 10mila dipendenti, è nel caos e oggi ha di fatto due presidenti. Il gravissimo strappo che si è consumato nei giorni scorsi con la nomina di un presidente pro-tempore assomiglia molto a una sorta di "golpe", essendo avvenuta in palese violazione dell'etica e dei principi statutari cooperativi, attraverso un gruppo di consiglieri di amministrazione "autoconvocati" e senza consentire ai 6mila soci l'esercizio dei loro diritti. I soci e l'assemblea dei soci vanno coinvolti preventivamente in caso di cambiamenti così importanti della governance societaria e non informati a cose fatte. Di fatto alcuni dirigenti della cooperativa, in buona parte riconducibili al gruppo di potere che tre anni fa concepì e attuò l'operazione "tesoretto in Lussemburgo", stanno tentando di mettere le mani su un patrimonio che non appartiene a loro ma ai 6mila soci di Coopservice.
Un fatto che potrebbe creare un precedente terribile nella storia della cooperazione: se passa alla Coopservice oggi, domani può accadere ovunque. Restano da chiarire altri aspetti che potrebbero risultare di enorme gravità, come il ruolo assunto in questa vicenda dalla controllata Servizi Italia spa e come le lettere dal contenuto vagamente intimidatorio che gli "autoconvocati" starebbero inviando in questi giorni a soci e dipendenti, invitandoli a non rilasciare dichiarazioni che in teoria non dovrebbero essere lesive del buon nome della cooperativa e della sua controllata, ma in realtà potrebbero condizionare soci e lavoratori nel loro legittimo diritto di esprimere liberamente la loro opinione e la loro volontà sui fatti gravissimi in atto in questi giorni. Legacoop e il movimento cooperativo devono perciò fare oggi quello che non hanno fatto e avrebbero dovuto fare tre anni fa, quando venne alla luce lo scandalo del tesoretto lussemburghese: intervenire con la massima durezza e, nei limiti consentiti dagli statuti della cooperazione, fare piazza pulita.
Ciò che accade in Coopservice, tuttavia, non accade per caso. E' frutto di un processo che, in tante cooperative, ha portato nel corso degli anni a uno svuotamento dei diritti e dei poteri della base sociale, e a creare organismi dirigenziali spesso autoreferenziali. Ci auguriamo quindi che Legacoop e il movimento cooperativo colgano l'opportunità offerta da questa drammatica vicenda per avviare una seria e radicale revisione dei meccanismi di governante delle cooperative".
Un fatto che potrebbe creare un precedente terribile nella storia della cooperazione: se passa alla Coopservice oggi, domani può accadere ovunque. Restano da chiarire altri aspetti che potrebbero risultare di enorme gravità, come il ruolo assunto in questa vicenda dalla controllata Servizi Italia spa e come le lettere dal contenuto vagamente intimidatorio che gli "autoconvocati" starebbero inviando in questi giorni a soci e dipendenti, invitandoli a non rilasciare dichiarazioni che in teoria non dovrebbero essere lesive del buon nome della cooperativa e della sua controllata, ma in realtà potrebbero condizionare soci e lavoratori nel loro legittimo diritto di esprimere liberamente la loro opinione e la loro volontà sui fatti gravissimi in atto in questi giorni. Legacoop e il movimento cooperativo devono perciò fare oggi quello che non hanno fatto e avrebbero dovuto fare tre anni fa, quando venne alla luce lo scandalo del tesoretto lussemburghese: intervenire con la massima durezza e, nei limiti consentiti dagli statuti della cooperazione, fare piazza pulita.
Ciò che accade in Coopservice, tuttavia, non accade per caso. E' frutto di un processo che, in tante cooperative, ha portato nel corso degli anni a uno svuotamento dei diritti e dei poteri della base sociale, e a creare organismi dirigenziali spesso autoreferenziali. Ci auguriamo quindi che Legacoop e il movimento cooperativo colgano l'opportunità offerta da questa drammatica vicenda per avviare una seria e radicale revisione dei meccanismi di governante delle cooperative".
Franco Ferretti
Carla Ruffini
Coordinatori provinciali di Sinistra, ecologia e libertà con Vendola
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