martedì 9 luglio 2013

S.O.S. 194: gli attacchi alla Legge non sono mai cessati nonostante abbia consentito la riduzione degli aborti

Rompiamo il silenzio che ormai da anni circonda il tema dell’interruzione di gravidanza per non cadere nella piaga della clandestinità,  diretta conseguenza  dell’aumento dei medici obiettori che ha raggiunto nel 2010 una percentuale nazionale  del 70%. Obiezione di coscienza che da diritto individuale  sta scivolando nell’obiezione di struttura.
L’O.M.S., tramite la risoluzione del Consiglio d’Europa, ha ribadito che l’obiezione di coscienza non deve discriminare le donne ma deve garantire a tutte l’accesso tempestivo all’intervento, determinando la procedura di infrazione in caso di mancata applicazione della Legge 

                                                         RECLAMIAMO
 :
-        il rispetto della Legge 194 che riconosce alla donna il principio di sovranità sul proprio corpo, senza tentativi di colpevolizzare il principio di scelta

-        la presenza in tutti gli ospedali e nei centri accreditati di un numero di medici non obiettori, tale da evitare alle donne i rischi provocati da un’attesa prolungata, girando da un ospedale all’altro o migrando in un’altra città o regione o all’estero

-        la garanzia per i medici non obiettori di non ritrovarsi relegati ad occuparsi quasi esclusivamente di IVG con il rischio più che concreto di una dequalificazione  professionale e di conseguenti effetti penalizzanti sulle loro stesse possibilità di carriera

-        la rivalorizzazione  del consultorio  familiare quale servizio fondamentale nell’attivare la rete di sostegno per la procreazione responsabile, istituito per difendere la salute psicofisica della donna, attraverso una corretta  prevenzione-informazione

-        la promozione dell’educazione affettiva/sessuale  nelle Istituzioni scolastiche e nei consultori
      

Nella nostra realtà locale assistiamo ad un aumento preoccupante di medici obiettori: i numeri parlano chiaro… a Reggio Emilia sono il 66,7% all’Ausl e il 72,2% all’interno dell’azienda ospedaliera rispetto ad una percentuale regionale che si ferma al 51,9%.

Nella nostra provincia due ginecologi su tre sono obiettori.

Non consola che nella Regione Lazio o in altre regioni la percentuale raggiunga o superi il 90% .

In Parlamento SEL  ha presentato una mozione che chiede  la fine dell’abuso dell’obiezione di coscienza  per la Legge 194 e la fine dell’ostracismo contro la RU486, pillola del giorno dopo.
                                                                     
Sinistra Ecologia Libertà Reggio Emilia


 

SU UN TEMA COSI’ IMPORTANTE SEL DI REGGIO EMILIA INVITA PERSONE, ASSOCIAZIONI E ORGANIZZAZIONI INTERESSATE A COSTITUIRE UN COMITATO IN DIFESA DELLA LEGGE 194/78

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