Rompiamo il silenzio che ormai da anni
circonda il tema dell’interruzione di gravidanza per non cadere nella piaga
della clandestinità, diretta conseguenza
dell’aumento dei medici obiettori che ha
raggiunto nel 2010 una percentuale nazionale
del 70%. Obiezione di coscienza che da diritto individuale sta scivolando nell’obiezione di struttura.
L’O.M.S.,
tramite la risoluzione del Consiglio d’Europa, ha ribadito che l’obiezione di
coscienza non deve discriminare le donne ma deve garantire a tutte l’accesso
tempestivo all’intervento, determinando la procedura di infrazione in caso di
mancata applicazione della Legge
RECLAMIAMO
:
-
il rispetto della
Legge 194 che riconosce alla donna il principio di sovranità sul proprio corpo,
senza tentativi di colpevolizzare il principio di scelta
-
la presenza in
tutti gli ospedali e nei centri accreditati di un numero di medici non
obiettori, tale da evitare alle donne i rischi provocati da un’attesa
prolungata, girando da un ospedale all’altro o migrando in un’altra città o
regione o all’estero
-
la garanzia per i
medici non obiettori di non ritrovarsi relegati ad occuparsi quasi
esclusivamente di IVG con il rischio più che concreto di una
dequalificazione professionale e di
conseguenti effetti penalizzanti sulle loro stesse possibilità di carriera
-
la
rivalorizzazione del consultorio familiare quale servizio fondamentale
nell’attivare la rete di sostegno per la procreazione responsabile, istituito
per difendere la salute psicofisica della donna, attraverso una corretta prevenzione-informazione
-
la promozione
dell’educazione affettiva/sessuale nelle
Istituzioni scolastiche e nei consultori
Nella
nostra realtà locale assistiamo ad un aumento preoccupante di medici obiettori:
i numeri parlano chiaro… a Reggio Emilia sono il 66,7% all’Ausl e il 72,2%
all’interno dell’azienda ospedaliera rispetto ad una percentuale regionale che
si ferma al 51,9%.
Nella nostra provincia due ginecologi su
tre sono obiettori.
Non
consola che nella Regione Lazio o in altre regioni la percentuale raggiunga o
superi il 90% .
In Parlamento SEL ha presentato una mozione che chiede la fine dell’abuso dell’obiezione di
coscienza per la Legge 194 e la fine
dell’ostracismo contro la RU486,
pillola del giorno dopo.
Sinistra Ecologia Libertà Reggio Emilia
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