Ho seguito e raccontato per l'Unità il "Politicamp" di Pippo Civati a Reggio Emilia (l'ultimo articolo è sul giornale di oggi). Senza ripetere la cronaca che ho scritto su l 'Unità, propongo qui un paio di considerazioni personali. La prima: Civati mi pare sincero quando dice che un altro Pd è possibile, su posizioni chiare e comprensibili (cioè opposte alla filosofia del "ma anche"), radicalmente diverso da quello attuale e anche da quello che abbiamo conosciuto fin dalla nascita, Mi pare anche che la collocazione e le posizioni indicate da Civati siano largamente condivisibili da coloro che, dentro il Pd e fuori dal Pd, vorrebbero che in Italia finalmente esistesse un "normale" e moderno partito di sinistra, robustamente riformista, ispirato al socialismo democratico, di profilo europeo. Infine, mi pare che Civati e i suoi sostenitori siano effettivamente fuori dal giochi dellle correnti e sottocorrenti (di incerta collocazione ideale) nelle quali si fanno la guerra e poi si dividono quote di potere i gruppi dirigenti del Pd. In questi giochi è ormai entrata a pieno titolo anche la corrente ex "rottamatrice"di Matteo Renzi, che - a dispetto dei continui pianti sulle regole e sui presunti boicottaggi delle altre correnti - comprende già robusti pezzi di apparato.
La seconda considerazione: il Pd immaginato da Civati, anche se davvero fosse realizzabile, non sarebbe più il Pd. O meglio: sarebbe un Pd ricostruito dalle fondamenta, una storia completamente nuova rispetto a quella narrata da sei anna a questa parte. L'unica possibilità che ha Civati per chiudere la storia vecchia e avviare quella nuova è vincere il congresso e poi andare avanti come un treno. Se questo accadesse, la storia nuova riguarderebbe non solo il Pd, ma tutto il centrosinistra e l'intera politica italiana. Spero di sbagliarmi, ma dubito molto che possa accadere. Più facile è che Civati ottenga un risultato discreto, una apprezzabile minoranza. Dopo di che, davanti a lui si aprirù un bivio. Una possibile scelta sarà rimanere nella vecchia storia, appena un po' riverniciata, a svolgere un ruolo di testimonanza, magari generosa, ma destinata alla sostanziale irrilevanza politica, come ben sa chi ha vissuto in passato l'esperienza della sinistra Ds, o più recentemente quella dell'area Marino dopo il congresso Pd che elesse segretario Bersani. L'altra possibile strada sarà cercare la nuova storia altrove, insieme ad altri che la stanno cercando da tempo, ancorchè finora con scarso successo.
Può piacere oppure no. Ma le opzioni sono queste. Come dicevano gli antichi latini: tertium non datur.
Stefano Morselli
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