lunedì 27 luglio 2009

"La mia giovinezza è finita lì"

"La mattina del 28 luglio 1943 i lavoratori delle Reggiane entrano in sciopero e decidono di andare in corteo nel centro della città di Reggio Emilia, per manifestare contro la guerra e per la pace. Immediatamente dopo la caduta di Mussolini, il 25 luglio, e nei giorni successivi i lavoratori avevano manifestato, chiedendo la fine della guerra, come obiettivo che assumeva una priorità decisiva. Il 28 luglio si muovono per primi gli operai del reparto Avio, il settore nuovo delle Reggiane, dove si concentrava la produzione bellica degli aerei da combattimento. Ma presto sono tutti i lavoratori della fabbrica che si affollano lungo il viale che porta all’uscita. Sui cancelli è schierato un reparto dell’esercito, che apre il fuoco con la mitraglia, insieme con le guardie fasciste che sparano dai tetti della portineria. L’eccidio costò la vita a nove lavoratori, tra loro una donna incinta; numerosi furono i feriti. Sono passati 66 anni, la memoria si riapre, lungo un percorso storico, domande attuali, che interrogano il presente. Dall’autobiografia di Silvano Consolini, operaio delle Reggiane presente quel giorno davanti ai cancelli: “Avevo 18 anni, era la prima volta che vedevo il sangue, la morte…Avevi sentito gli spari, capivi la tragedia, sapevi che avevano ucciso, ti dicevano «hanno ucciso, hanno ucciso anche la donna incinta». La mia giovinezza è finita lì"(Camera del Lavoro di Reggio Emilia e Centro R60).

Nessun commento:

Posta un commento

L'inserimento dei commenti su questo blog implica l'accettazione della policy.