martedì 29 luglio 2014

Resistenza democratica in Senato

Michele Bonforte
coord. prov. SEL Reggio Emilia

L'ostruzionismo al Senato è l'ultima risorsa democratica per chi, non avendo la forza pensa di avere la ragione. Su cosa confida infatti l'ostruzionismo? Sul semplice fatto che se singoli temi vengono dibattuti nel merito si possono formare maggioranze diverse da quelle che esprimono la maggioranza di governo. E la richiesta del voto segreto confida sulla libertà di voto che si può esprimere su un tema al riparo delle pressioni del gruppo o del partito.
Cosa c'è di così strano nell'uso di questi strumenti da parte dell'opposizione? Si teme che nel voto segreto si sgretoli la granitica maggioranza PD-Forza Italia? O che alcuni elementi del patto segreto Berlusconi-Renzi (che appare sempre più simile a quello Molotov-Ribbentrop) vengano meno?
Eppure giornali come il Resto del Carlino, che magari pochi mesi fa tuonavano contro la pretesa di Grillo di ridurre la libertà dei parlamentari M5S, oggi fanno appello contro qualunque strumento permetta la libertà dei singoli parlamentari di PD e FI.
La stessa capacità di un nucleo di pochi senatori di SEL, coadiuvati da ottimi collaboratori, di scrivere “pericolosi” emendamenti utili a scardinare la trionfale approvazione dell'editto di Renzi-Berlusconi sul Senato, viene dipinta come subdola difesa di interesse corporativi, e non la brillante capacità di pochi di dare voce al malumore di tanti. Per queste penne del giornalismo il pericolo per la democrazia verrebbe dalle minoranze, proprio da quella piccola pattuglia di 7 senatori. Mi verrebbe da dire ridatemi Montanelli! Era di destra? Si, ma era libero!
Ho invece ho scoperto con piacere che SEL ha una sua passionaria, Loredana De Petris, che con puntiglio e fermezza, senza nulla concedere allo spettacolo, conduce la resistenza democratica in Senato. Mi piace il suo volto, sopratutto se paragonato a quello giovane ed arrogante della Maria Elena Boschi. Perchè i giovani hanno diritto all'arroganza, ma quando sono al potere questa arroganza può cangiarsi in disprezzo per le minoranze. Allora meglio il volto della De Petris, che ci parla di chi di battaglie ne ha viste tante, che la saggezza e la competenza se la sono costruita sul campo, dalla parte degli ultimi. Che sono poi quelli che verrebbero maggiormente danneggiati dalla compressione della democrazia che si vuole realizzare in fretta e furia.
Cosa chiede SEL? Che i senatori vengano eletti dai cittadini e non nominati dai partiti, che i pochi strumenti a disposizione dei cittadini per intervenire nella formazione delle leggi (referendum e leggi di iniziativa popolare) non vengano resi inutilizzabili, che si riduca il numero dei deputati, che si mantengano le garanzie di pluralismo che la Costituzione attuale prevede nelle nomine del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale e del CSM.
Noi pensiamo che il potere concentrato nelle mani di un solo uomo non vada bene, a prescindere da chi sia quest’uomo (o donna). Permettere al capo di un partito del 30%, che magari ne coalizza altri del 10%, di scegliersi i deputati e così controllarli, di nominare i senatori, di decidersi il Presidente della Repubblica e di condizionare le maggioranze della Corte Costituzionale e del CSM, ci sembra vagamente autoritario. Comprendiamo che Berlusconi condivida questo programma, poiché e quello che da sempre propugna, ma non comprendiamo come mai il PD possa condividerlo, se non per il semplice motivo che ad oggi è proprio il PD che potrebbe approfittarne.Ma per l'appunto la maggioranza di oggi non è detto che sia quella di domani.

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