Laura Vezzosi

In queste settimane davanti all'Ospedale S.Orsola di Bologna si è riorganizzato il movimento femminista di Bologna per scagliarsi contro l'iniziativa di preghiera che tutti i martedì mattina la Comunità Papa Giovanni XXIII porta avanti ormai da 15 anni. E' una preghiera quasi silenziosa che dura mezz'ora, davanti ad uno degli ingressi dell'Ospedale, la mattina che vengono effettuate le interruzioni volontarie di gravidanza.
Siccome sono parte di entrambi i movimenti, mi sento di dire che questo scontro mi sembra molto stupido.
E' evidente che molti aspetti della legge 194 non vengono applicati.
Credo che quei due movimenti che si scontrano sul marciapiede, siano entrambi movimenti femministi, che cercano di aiutare e sostenere le donne, gli uni con una sensibilità, e gli altri con un'altra sensibilità.
Infatti è indubbio che moltissime donne che vorrebbero tenere il bambino, siano costrette a farlo. Si stima che siano almeno il 20%.
Io da cattolica dico che è prima di tutto un problema di coerenza della Chiesa: se ti batti contro l'aborto, allora devi sbatterti all'impossibile per sostenere tutte queste donne. E non solo qualcuna di loro.
Poi diventa anche un problema dello Stato, dal momento che la legge 194 sancisce che le donne in difficoltà debbano essere aiutate.
I movimenti femministi accusano che il numero di medici obiettori sia così alto da creare liste d'attesa molto lunghe e da portare alcune donne oltre il termine dei 90 giorni, e quindi non poter abortire in modo legale.
Non metto in dubbio che sia successo, ma penso che prima sia più importante risolvere i problemi alla radice, non quelli che sono i sintomi dei problemi.
Se una volta applicata la 194 in modo da sostenere davvero le donne, dovesse essere necessario aumentare l'organico dei medici non-obiettori, per ridurre le liste d'attesa, allora penso che sia giusto farlo. I movimenti fanno bene a chiederlo.
Chiederlo alle persone giuste però. Chiederlo alla direzione sanitaria. Non urlare “Bella Ciao” ai pochi cristiani che sostengono davvero le donne lasciate sole.
Il video di Repubblica mostra una scena davvero patetica, raccapricciante. Sono contenta di non essere stata lì presente, tanto era paradossale la situazione.
Il paradosso è entrato così in profondità che in una riunione di questi movimenti c'è chi ha parlato di vietare l'obiezione di coscienza! Idee fasciste degli anni 70 !!
Perchè questi movimenti non uniscono le forze, partendo dal cercare insieme dati a tutto campo?
Non esistono statistiche bipartisan o neutrali, sul perchè le donne abortiscono.
Le statistiche esistenti sono solo quelle delle associazioni che accolgono le donne in difficoltà, e dicono questo: il 20 % delle donne che abortisce lo fa perchè è costretta da qualcuno.
Io mi chiedo... ma anche solo per questo 20% di donne, che non trovano supporto nei consultori, non merita fare qualcosa? O dobbiamo lasciarle in balìa del senso di colpa tutta la vita, di aver ucciso un figlio, con la morte nel cuore? Condannate ad antidepressivi, e magari ancora vittime di altri che decidono per loro?
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