Stefano Morselli
Dunque. Per l'ennesima volta si riscopre l'acqua calda: da molti anni, in Italia, buona parte della politica, dell'economia, della burocrazia, dei lavori pubblici, è in mani malavitose. Corruzione, evasione fiscale, lobbies affaristiche, mafie di vario genere e grado si mangiano enormi quantità di denaro pubblico, cioè denaro dei cittadini-contribuenti. Il tutto sotto gli occhi compiacenti e quasi sempre con la complicità attiva dii quella che grottescamente si chiamava "Forza Italia" e si dipingeva come "centrodestra", essendo invece un comitato di interessi e affari, privati e spesso sporchi, contro gli italiani onesti. Infatti, i principali esponenti di quel comitato di affari sporchi - dal Banana a moltissimi vicebanana, sottobanana e caporalbanana - risultano indagati, arrestati, condannati, detenuti in carcere o ai domiciliari, affidati ai servizi sociali, latitanti all'estero, praticamente per l'intera gamma di reati previsti dal codice penale.
Sarebbe però ridicolo non vedere e non dire che altri (non pochi) coprotagonisti e/o cobeneficiari di questa Italia delle banane appartenevano e appartengono anche al mondo della fu sinistra (Pd, ma anche prima del Pd) e delle cooperative. Continuo a pensare che si tratti di una minoranza, ma i casi sono troppi per essere considerati, appunto, semplici casi. Renzi e renziani - compresi quelli che prima erano stati dalemiani, veltroniani, bersaniani, a seconda del vento - si precipitano ora a incolpare non meglio precisate "vecchia guardia" e "vecchia politica", Addirittura, dicono che bisogna cambiare lo statuto e il codice etico del Pd, che pure suo tempo, all'atto della'approvazione, ci furono raccontati come testi epocali di democrazia e di trasparenza. Meglio tardi che mai, si potrebbe commentare, però ci sarebbe anche un altro problemino, tuttora in attesa di spiegazioni convincenti. Dalla bicamerale di D'Alema, alle "grandi riforme condivise" di Veltroni, al governo "delle larghe intese" di Letta, al patto sulle "riforme elettorale e costituzionale" di Renzi, non è mai venuta meno la ricerca un qualche accordo con il Banana e il suo clan, contro ogni evidenza politica, giudiziaria e perfino logica. Nell'interesse dell'Italia, si ama tromboneggiare. Ma dai.
Intanto, dopo aver faticosamente raggiunto con la Lista Tsipras il quorum alle elezioni europee, la sinistra fuori dal Pd è ora impegnata in un animato e importante dibattito. Sulle grandi questioni dell'Italia e dell'Europa? Su un qualche problema che possa interessare un po' di cittadini? Macchè: sulla collocazione dei 3 (tre) eletti i nel Parlamento Europeo; e sugli alterni umori e ripensamenti della signora Barbara Spinelli, dai quali dipende la promozione o l'esclusione di 1 (uno) o di un altro (sempre uno, comunque) tra i candidati primi non eletti. Se e quando verranno sciolti questi nodi, fondamentali per il nostro futuro, chissà che non si metta all'ordine del giorno un bel confronto sul sesso degli angeli: la partecipazione popolare sarebbe altrettanto garantita. Continuiamo così, facciamoci del male (Nanni Moretti, nel film "Bianca").
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