martedì 17 giugno 2014

Il trasloco nel Pd dell'on. Michele Ragosta

Stefano Morselli

Leggo che l'on. Michele Ragosta, deputato salernitano di Sel, ha deciso di passare al Pd "dopo lunga riflessione maturata nei giorni successivi alle elezioni europee". Naturalmente, è una casualità che la maturazione abbia coinciso con il successo di Renzi: di sicuro, data la forza delle motivazioni, si sarebbe verificata anche nel caso di un insuccesso. D'altra parte, l'on. Ragosta è incline alle riflessioni, essendo già traslocato in passato - ci informa il Corriere del Mezzogiorno - dal Pci al Psi, poi ai Verdi, poi a Sel.

Inoltre, il Corriere del Mezzogiorno precisa che il passaggio al Pd è avvenuto "su posizioni vicine a Vincenzo De Luca", un vero volto nuovo della politica, già segretario provinciale del Pci, dal 1993 ai giorni nostri quattro volte sindaco Pds, Ds, Pd, durante il governo Letta anche e contemporaneamente sottosegretario al ministero delle infrastrutture e dei trasporti (poi decaduto per incompatibilità delle cariche). De Luca è anche noto per aver capeggiato la migrazione del Pd salernitano, nel giro di un paio di primarie, dal plebiscito per Bersani al plebiscito per Renzi, con identiche e opposte percentuali che un tempo si sarebbero definite bulgare (l'ultima, se non ricordo male, annullata per sospetti di irregolarità). Un innovatore, diciamo.

Tornando all'on. Ragosta, la spiegazione che ci dà della sua (ultima) decisione è alquanto ardita: secondo lui, il percorso intrapreso con la candidatura per Sel nella coalizione elettorale di centro-sinistra "Italia Bene Comune" porterebbe dritto dritto nel Pd che governa con il centro-destra. Ma c'è di più: la confluenza nel Pd di Renzi sarebbe, addirittura, in perfetta sintonia con lo stesso congresso fondativo di Sel. Che evidentemente - nell'interpretazione dell'onorevole - fu un congresso precursore dell'era renziana, ancorchè all'insaputa dei partecipanti.

E io continuo a chiedermi una cosa. Ma perchè, se uno cambia radicalmente idea, non ammette semplicemente che prima si era sbagliato, poi si è accorto di essersi sbagliato e ora la pensa in modo assai diverso? Non ci sarebbe niente di male. Non è molto peggio raccontare che i bambini nascono sotto i cavoli e pretendere di essere creduto? 

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