martedì 13 novembre 2012

Partecipare alle primarie, una scelta giusta

Sono convinto- anche dopo il confronto televisivo di ieri sera - che Nichi Vendola abbia fatto bene a partecipare alle primarie, consentendo con la sua presenza che le primarie siano del centrosinistra e non del solo Pd. 

Da parecchie settimane, e ancora adesso, c'è in giro - il quotidiano Repubblica in testa, - un giochino farlocco, che con finta approssimazione tende a presentare  le primarie come affare interno al Pd. Lo scopo, naturalmente, è dare l'immagine che il centrosinistra coincida con il Pd. E che, tutt'al più, la questione da risolvere sia Bersani o Renzi.  Se Vendola ("oppure Vendola") non avesse partecipato, il giochino sarebbe passato in cavalleria: da una parte il Grande Pd (rappresentativo di tutto il centrosinistra), dall'altra il solito pulviscolo di gruppettini e leaderini che rompono le scatole, contano nulla e si apprestano a restare di nuovo fuori dal Parlamento. Se poi invece, tra questi ultimi, qualcuno volesse mendicare qualche posto nelle liste del Grande Pd, dovrebbe presentarsi con il cappello in mano e fare, al massimo, il portatore d'acqua. 
Vendola, se non altro, ha avuto il coraggio di cimentarsi in campo aperto e dare un punto di riferimento alla sinistra che sta fuori dal Pd: il suo peso all'interno della coalizione dipenderà dal consenso che ottiene, non da grazia ricevuta. Lo votano in pochi? Peserà poco. Lo votano in molti? Peserà di più. In politica contano i numeri. La questione, dunque, non coalizione sì - coalizione no con il Pd, bensì la certezza che nella coalizione non si debba recitare la parte dell'appendice subalterna. 
Infine, a me pare infondata l'obiezione che alcuni muovono nei confronti del "vincolo" che Vendola, partecipando alle primarie, avrebbe assunto in ogni caso e per qualsiasi esito.Vendola (e Sel) NON sono "vincolati" a prescindere. Sono vincolati a una alleanza e a un progetto che si muovano lungo una strada DIVERSA da quella della cosiddetta "agenda Monti". Per fare un esempio facile: se Renzi vincesse e volesse riproporre quella agenda, dunque in contraddizione con lo spirito della carta di intenti, è chiaro che non esisterebbe più alcun vincolo di coalizione. Per il momento, si tratta comunque di una discussione astratta e alquanto pretestuosa. Intanto, il modo per contrastarla è una forte affermazione di Vendola alle primarie. Gli assenti, si usa dire, hanno sempre torto. 

Stefano Morselli

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