dal “Sole 24 Ore” di pochi giorni fa leggo:
“ ... nel 2010, non viene più confermato lo stanziamento, sul bilancio di competenza del ministero dell'Interno, di 103.291.000 euro, che serviva ad assicurare la gratuità dei libri di testo nella scuola dell'obbligo ... La notizia si apprende sfogliando la Tabella 8 del ddl di bilancio 2010, all'esame, ora, di Montecitorio.
Il capitolo 7243 viene prosciugato, quindi, di tutti i fondi a disposizione per contrastare il "caro-libri" a scuola, nonostante, invece, sia, a tutt'oggi, rimasto in piedi l'obbligo della gratuità dei libri di testo alle elementari, previsto dalla legge 719 del 1964, mai modificata.
Una situazione, quindi, "paradossale" che penalizza, soprattutto, gli enti locali (destinatari diretti dei 103 milioni di euro), costretti, ora, a dover reperire altri soldi per rispettare l'obbligo di legge....”
Una situazione, quindi, "paradossale" che penalizza, soprattutto, gli enti locali (destinatari diretti dei 103 milioni di euro), costretti, ora, a dover reperire altri soldi per rispettare l'obbligo di legge....”
Che questo Governo abbia in odio il diritto allo studio è cosa nota, visti i tagli di 4 miliardi previsti in tre anni, con la diminuzione delle opportunità per i ragazzi/e ed il licenziamento di 90.000 lavoratori della scuola. Ma che si accanisse anche sui più piccoli e sulle famiglie più povere, ci sembrava inimmaginabile.
Ora aspettiamo la Lega Nord che, dopo aver sostenuto il taglio dei fondi a Roma, sicuramente ci proporrà a Reggio Emilia di accollare questi costi tutti sul bilancio comunale. O magari proporrà di pagare i libri dei soli italiani e non dei bambini stranieri.
Le famiglie reggiane, alle prese con le difficoltà di far quadrare i conti della crisi economica, debbono sapere che oggi la “Roma Ladrona” sono Bossi e Berlusconi, veri sceriffi di Nottingham: per sostenere pochi ricchi, vessano molti poveri.
RE 4/12/2009
Michele Bonforte
di Sinistra, ecologia e Libertà
Reggio Emilia
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