venerdì 18 dicembre 2009

Arrestati ‘ndranghetisti' a Crotone ed alcuni loro sodali di Reggio Emilia


L’operazione che ha portato all’arresto di molti ‘ndranghetisti a Crotone ed alcuni loro sodali di Reggio Emilia, merita un plauso sincero. La dedizione e la professionalità mostrata dagli inquirenti, magistratura e Polizia, con l’ausilio fondamentale delle intercettazioni, ha portato un colpo durissimo ad una cosca mafiosa presente nel reggiano. Un impegno di lotta che va continuato, ormai sappiamo che la presenza mafiosa nella nostra provincia si è radicata col cedimento alle estorsioni nell’edilizia e l’allestimento della rete commerciale per il traffico di droga che si avvale di piccola delinquenza. Altri fatti gravi non mancano come le infiltrazioni nella logistica delle merci.




Noi non vogliamo né sopravvalutare né sottovalutare questi fenomeni, guardiamo tuttavia con preoccupazione alla evidente alleanza realizzata dai camorristi casalesi operanti a Modena e Parma, con i locali dell’ndrangheta che razzolano a Reggio Emilia. Pensiamo che le forze politiche e le istituzioni locali debbano affrontare il problema, infatti la realtà mafiosa non ci pare separabile dalla più generale questione della sicurezza, e poi perché la cultura mafiosa non si può contrastare solo con la repressione. Occorre anche una battaglia civile come ci insegnano tanti movimenti per la legalità che sono nati al sud, la mafia si sconfigge prima di tutto culturalmente, nei modi di pensare.

Auspichiamo che i consigli comunali dei territori più interessati ai fenomeni mafiosi si convochino per discuterne ed assumere le iniziative opportune, senza cedere alla paura di offrire spazi alle accuse di aver consentito gli insediamenti della delinquenza mafiosa. Sosteniamo anche in questa occasione la necessità che non venga approvato il disegno di legge del Governo che limita le intercettazioni nel corso delle indagini. Rivolgiamo un appello a tutti i cittadini perché sostengano con la loro firma l’appello di Libera, non bisogna approvare l’emendamento alla legge finanziaria col quale si vorrebbero mettere in vendita i beni confiscati alle mafie. Questi beni ora sono destinati a cooperative agricole e sociali con le quali si contribuisce alla riconquista democratica del territorio togliendole dalle grinfie del terrorismo mafioso.

RE 28/11/2009

Gian Franco Riccò

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